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Vieni a vedere quello che ho!

Domanda: In che modo si distinguono i conseguimenti nei mondi di Assiya, Yetzira, e Beria?

Risposta: C’è un’enorme differenza, che è veramente difficile da spiegare. E’ come vivere in Israele o in un altro paese, dentro il Tempio o fuori, o essere un grande sacerdote o una persona normale.

I minimi cambiamenti, una piccola ascesa nei mondi, richiamano delle gigantesche trasformazioni dentro le nostre anime. I mondi di Beria, Yetzira, e Assiya sono desideri interni delle nostre anime. Siamo sempre presenti nei mondi di BYA e non possiamo scomparire da essi.

Essi funzionano come dei rivestimenti che stanno intorno alle nostre anime. Proprio come adesso, io mi trovo in questo mondo e non posso trovare una via di fuga da esso perché il mio corpo appartiene a questo mondo. Vivo, cresco, invecchio e muoio, e tutto mentre sono in questo mondo. Tutta la materia di cui è fatto il mio corpo è parte del mondo materiale, io vivo e muoio ed il mio copro si disintegrerà e ritornerà alla terra.

Allo stesso modo, l’anima, indipendentemente dallo stato in cui si trova, rimane sempre nei mondi di BYA. Nel frattempo, noi ci troviamo solo lì, dove domandiamo la connessione e attiriamo la Luce Circostante. Può raggiungerci ed illuminarci verso il basso, al di sotto del Parsà, dal mondo di Atzilut, sebbene il Parsà non lasci passare la Luce. Ma questa è la Luce “Circostante” che ci illumina, ci risveglia e ci chiama da lontano: “Vieni a vedere quello che ho!”

Allora mi risveglio e salgo lungo i mondi di BYA al di sopra del Parsà. Ma non posso elevarmi senza di esso, poiché ho un legame molto stretto con esso: esso mi aderisce “come una pelle”, mi ricopre come un vestito. Io vivo nel mondo, ed indosso degli “abiti” – essi sono proprio i mondi di BYA. Ed in essi, io salgo verso il mondo di Atzilut, al quale ci si riferisce come “l’ascensione dei mondi”.

Ma non appena sono asceso in Atzilut e costringo i mondi di BYA ad elevarsi verso di esso con me, io ricevo una massa informe, un enorme vaso vuoto che colmo con la Luce Interiore di Atzilut. Ciò significa che la mia anima è stata colmata con la Luce.

Il desiderio ha lasciato entrare la Luce, il Creatore, e adesso ne sta facendo esperienza! Dunque, il Creatore ed io siamo insieme, ci fondiamo l’uno nell’altro nella misura della nostra equivalenza della forma. Questo è tutto; non c’è niente altro in tutta la creazione.

Ed improvvisamente, scopro dove sono tutti gli amici, gli altri uomini, la natura inanimata, vegetativa ed animata, e l’intero universo. Tutto è contenuto dentro questo preciso desiderio; niente è svanito, ma ha invece assunto una forma diversa.

Tutto ciò che vedevo come rocce, piante, bestie, ed esseri umani, che prima mi sembravano degli oggetti materiali, che potevo toccare con le mie mani, ora si trasformano nei miei desideri. Ma in verità, essi sono i desideri di cui è fatto l’universo. Ed al di là di questo, non c’è niente altro.

Così succede che un uomo, durante l’ascesa al mondo di Atzilut, con i mondi di BYA, incominci a rivelare la vera immagine della realtà. E’ come se arrivasse a vedere cosa è nascosto dentro il computer, dietro a tutte quelle immagini che vengono mostrate sullo schermo. Questo è ciò che si chiama rivelazione!
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(Dalla 3.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 06.05.2011 “Spiegazione dell’articolo ‘Prefazione alla saggezza della Kabbalah’”)

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I due grandi compagni

Fino a quando non raggiungiamo la forza dell’unione, nella quale ci poniamo al centro della sfera di tutti i mondi, nel mondo dell’Infinito, e da dove ci siamo allontanati gli uni dagli altri e siamo discesi nel nostro mondo materiale, la stessa precisa sorgente, il Creatore, ci influenza con il bene e con il male e ci intrappola in tutte le direzioni, come è scritto: “Alle spalle e di fronte mi circondi”.

Cosa significa “alle spalle e di fronte”? Baal HaSulam spiega che “Tu mi circondi alle spalle e di fronte” si riferisce a quando il Creatore è tanto rivelato quanto nascosto. Infatti, Egli è il solo che governa, e tutti se ne renderanno conto. E allora la nozione di tempo e la sensazione del passato, del presente e del futuro scompariranno. Se c’è solamente una forza che lavora, niente cambia e tutto è in posizione di assoluta immobilità.

Il conseguimento giunge gradualmente, in corrispondenza a come ci uniamo a questa unica forza, il Creatore. Inoltre, non perdiamo il controllo della realtà e non ci annulliamo, ma diventiamo come Lui. Noi, insieme a Lui, diventiamo la stessa esatta straordinaria, singola forza che governa. E nessuno dei due cancella l’altro: il Creatore non annulla l’essere creato, e neanche quest’ultimo annulla il Creatore.

Avvicinandomi a Lui, io non mi annullo. Invece, è il mio ego che viene cancellato, mentre io mi elevo verso il Creatore e arrivo all’adesione con Lui in tutta la Sua perfezione.

Allora, scopro di essere stato governato da questa forza per tutto il tempo; una forza che si teneva semplicemente e di proposito nascosta da me, in modo che io la potessi acquisire da solo e diventare autonomo e straordinario come essa, il Creatore. Mentre continuo a creare me stesso in eguaglianza a Lui, il Creatore mi appare come un compagno uguale e straordinario e perciò ci fondiamo insieme.

Ogni momento in cui acquisto l’autonomia, trascendendo il mio ego con l’unione nel gruppo, io trovo il Creatore dentro di noi, e per questo ci uniamo insieme.
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(Dalla 8.a lezione del Congresso WE! del 03.04.2011)

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Che cos’è il vaso spirituale (il desiderio)?

Baal HaSulam, Lo studio delle dieci Sefirot, Parte 1, “Tabella di domande e risposte per il significato delle parole”: Domanda 25. [Che cos’è il vaso spirituale] Il Kli. Il desiderio di ricevere nell’essere emanate è il Kli.

Tuttavia, il desiderio di ricevere da solo non è abbastanza: sappiamo che è richiesta l’intenzione di donare. In altre parole, il desiderio ha bisogno di essere corretto, integrato.

Il vaso spirituale è inizialmente creato come desiderio: il luogo per ricevere l’appagamento. Ma, in seguito, cambia e costruisce un nuovo vaso al di sopra di sé, al quale ci si riferisce come allo “schermo” e alla “Luce Riflessa”.

Precedentemente alla Prima Restrizione (Tzimtzum Aleph), il desiderio di ricevere dell’essere emanato serviva come vaso per la Luce. Ma, in seguito, con la decisione della parte inferiore e con l’approvazione di quella superiore, il vaso per la Luce può essere soltanto lo schermo e la Luce Riflessa, che sono stati creati dall’essere emanato, al posto del suo originario desiderio di ricevere piacere che è stato, a sua volta, rifiutato perché imperfetto per ricevere la Luce.

Il desiderio è la materia prima che ci è stata data dall’Alto attraverso le informazioni genetiche (Reshimot), l’influenza della Luce superiore. Non dipende dalla creatura. Ma quest’ultima dice: “io rifiuto questo vaso datomi per ricevere il piacere, ed io rifiuto di lavorare in questo modo! Non voglio che questo egoistico desiderio mi controlli come un cieco istinto!”. “Non voglio dimenticarmi chi sono e fare solamente tutto quello che mi piace senza pensarci. Voglio fare ogni movimento capendo quello che faccio, coscientemente, dopo avere fatto le mie valutazioni ed in base alla mia decisione”.

“E’ così che voglio essere adesso, da qui in poi e per sempre! Per favore, aiutami ad essere così, ti supplico! Non voglio rimanere una bestia; voglio diventare un essere umano! Diventare un essere umano significa sapere chi siamo e prendere le nostre decisioni. Per favore, dammi questa possibilità! Da adesso in poi, mettiamoci d’accordo che il vaso (il desiderio) che Tu hai creato in me non è adatto. Dammi prima la possibilità di scegliere da solo come usarlo. E poi, lo schermo e la Luce Riflessa diventeranno il vaso.

Io ti supplico di costruire questo vaso per me, che io non possiedo in modo naturale. Io odio la mia natura egoistica che mi fa agire inconsciamente. Non la voglio. Voglio essere consapevole di cosa mi succede dal principio alla fine e voglio scegliere da me.”

In questo caso, ricevo l’opportunità di fare delle scelte chiare, precise e pertinenti rispetto ad ogni cosa che riguarda la mia natura: sulla ricezione e la nostra relazione con Lui, che saranno considerate come il mio vaso spirituale. E’ uno strumento che io avrò creato per essere in grado di ricevere il piacere dal padrone di casa.

Il desiderio originario è privo di questa spinta, ed è dunque impossibile fare alcunché. Mentre rispetto a ciò in cui sono coinvolto, non voglio usarlo per agire. Il nuovo desiderio richiede che impari come si sente il padrone di casa rispetto a me e come io posso diventare uguale a Lui, e rivelare il mio desiderio originario solo in base all’uguaglianza della forma.

Ciò significa che non rifiutiamo il desiderio naturale per quello che è, ma soltanto il suo uso “tradizionale”.
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(Dalla 3.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.06.2011, Talmud Eser Sefirot)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 06.07.2011

Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 38, “Il timore di Dio è il suo tesoro”
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Il Libro dello Zohar, Trumà (Donazione), Articolo “Questo è il Dono”, Punto 385, Lezione 16
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TES, Parte 1, Tabella di domande e risposte per il significato delle parole, Punto 44, Lezione 33
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KFS, Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 573, Punto 17, Lezione 12
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Matan Torà (Il Dono della Torà), Punto 13, Lezione 8
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Il tempo è un concetto meccanico oppure vive?

Baal HaSulam, Lo studio delle dieci Sefirot, Parte 1, “La tabella di domande e di risposte sul significato delle parole”: Domanda 16: Che cos’è il tempo? E’ una certa somma di Behinot (fasi) che derivano le une dalle altre e che sono mescolate tra di loro per mezzo dell’ordine della causa e dell’effetto-conseguenza, come i giorni, i mesi, e gli anni.

Il tempo non esiste. Esiste solamente la sensazione dei cambiamenti che ci fanno sentire lo scorrere del tempo. Nella spiritualità, questa cosa è evidente, mentre nella corporalità, è camuffata. Questa è la ragione per cui molti fenomeni, effetti e trasformazioni si intrecciano nel mondo corporale e sembrano non essere direttamente collegati alla spiritualità, nel senso che non sembrano dipendere dai nostri sforzi e dal nostro avanzamento.

Dunque, nel mondo corporale, il tempo non vive e scorre “meccanicamente”, separato dalle nostre intime trasformazioni. Invece, nel mondo spirituale, il tempo è la sensazione interiore dei cambiamenti che un uomo attraversa.

Perciò, il tempo corporale e spirituale hanno dei significati completamente diversi. Il tempo spirituale può scorrere veloce o lento, contrarsi o espandersi, in base al numero di cambiamenti che avvengono in un uomo. Nel mondo materiale, il tempo dipende dal punto in cui ci troviamo. Se ci siamo mossi verso un’altra dimensione, sperimenteremo lì un diverso significato di tempo.
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(Dalla 3.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 20.06.2011, Talmud Eser Sefirot)

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