Da dove viene il timore dello Zohar?

Domanda: Partecipando alla settimana del libro ebraico, ho osservato un fenomeno interessante: una persona passa per uno stand di libri, vede il libro Scoprire lo Zohar, e la sua reazione mostra che ha aspettato tutta la vita questo momento. Lei vede il libro e non osa prenderlo nelle sue mani, ritorna anche, dopo aver camminato in cerchio. È ovvio che c’è una lotta interiore.

Molte persone dubitano nel prendere questo libro, sentendo un certo timore innanzi ad esso, anche quando inconsciamente qualcosa dice loro che la verità è nascosta in esso. Se ne vanno anche addolorate per non aver preso il libro. Come spiega questa paura?

Risposta: Questo è uno dei problemi contro i quali dobbiamo lottare e dobbiamo aiutare le persone a superare questa paura. Questa è correzione. Nessuno ne ha colpa, come è detto: “Vai con l’artigiano che mi ha fatto”.

Esistiamo nella natura egoista che deve sentire la negazione, la paura, il rifiuto di ciò che si suppone ci porti alla correzione. Questa si riveste in un certo tipo di timore verso il libro, verso i risultati della sua lettura, come se potesse dannarci. In essenza, questa è la preparazione alla correzione.

Questa sensazione nasce non perché si è parlato alle persone della proibizione di toccare il libro. Niente succede senza una ragione; al contrario, il nostro ego, il nostro desiderio di ricevere, ci ha preparati in modo tale che manteniamo una certa distanza dalle correzioni.

Non c’è scelta: dovremo lavorare su questo, spiegarlo e fare uno sforzo; ma in ogni caso, non date la colpa a nessuno. Nessuno lo ha fatto di proposito. La stessa natura del nostro ego, il nostro desiderio di ricevere, ci dispone contro qualsiasi cosa associata alla correzione, forzandoci ad esserne il più lontani possibile.

Vale la pena studiare questo comportamento. Un giovane moderno, che non si preoccupa di niente, all’improvviso sente una paura inspiegabile davanti allo Zohar.

Questa è la natura. Anche se non ha sentito niente riguardo a questo libro, scopre in sé alcuni pregiudizi primitivi, medioevali, come se non fosse più una persona moderna.
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.06. 2011, lo Zohar)

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