Una guerra mondiale o una garanzia mondiale?

Dobbiamo divulgare la saggezza della Kabbalah nel mondo molto più attivamente, affinché la gente, influenzata da un pensiero comune ed un desiderio collettivo, possa capirla molto presto. Dopotutto, la realizzazione, la comprensione ed i pensieri si muovono dagli uni agli altri. In questo modo, possiamo portare avanti il nostro sviluppo lungo il cammino dell’ambiente e comprare molto tempo.

Grazie al nostro sforzo comune e all’assistenza mutua che è considerata una “garanzia”, noi raggiungeremo il punto nel quale esigeremo un cambiamento. La forza superiore sarà rivelata e con il suo aiuto, ci eleveremo al di sopra dell’egoismo, usciremo “dall’Egitto”.

Sarà così per i gruppi kabbalistici, così come per l’umanità. Se la forza superiore non si distende nel mondo, se non c’è la possibilità di riformare noi stessi con l’aiuto della saggezza della Kabbalah, cambieremo il cammino della correzione, accompagnati da una tremenda sofferenza, incluso dalle guerre mondiali.

Il Creatore odia i corpi egoisti e vuole fare il possibile per rompere il nostro ego, includendo gli eventi più drammatici che si sono susseguiti nella storia. L’uomo affronta due cammini di correzione del desiderio egoista: quello della Luce (Achishena, accelerando il tempo) e quello della progressione naturale per mezzo della sofferenza (Beitò, a suo tempo).

Noi dovremo sperimentare quanto odio gocciola dal nostro desiderio egoista per la natura, per il Creatore, oppure sviluppare dentro di noi lo stesso tipo di odio irreconciliabile verso la nostra natura egoistica.

Dobbiamo raggiungere lo stato di “pianto”, dopodiché il Creatore, la Luce, si rivelerà e correggerà la nostra intenzione da egoista ad altruista. Fin quando questo stato non viene raggiunto, dobbiamo arrivare alla conclusione che non c’è uno stato peggiore di questo e non resteremo nel nostro ego un momento in più. La domanda è: come arriveremo a questo stato? Soffrendo dei colpi o attraverso la valutazione?

Il risultato, tuttavia, è solo uno: non sono d’accordo a tollerare il mio ego per altro tempo e lo odio più di ogni altra cosa al mondo, preferirei essere morto piuttosto che vivere questo tipo di vita. Se sento questo nel profondo del mio egoismo, la Luce comincerà a lavorare in me.

Tutto ha luogo in accordo alle leggi della natura. Io non posso produrre un pianto più forte ed attrarre la Luce in questo modo. Siamo di fronte ad una legge molto severa, la Luce superiore, e sperimentiamo degli stati specifici, tappa dopo tappa, quando la Luce comincia a lavorare in accordo all’ordine dei gradi spirituali, le Luci ed il desiderio si dispiegano in noi.

Per questo non ha senso sedersi ed aspettare che succeda da sé; non succederà niente. Prima di tutto, abbiamo bisogno di un desiderio per la correzione, un odio totale per il nostro egoismo. Arriveremo definitivamente a questo, o attraverso il cammino della sofferenza o attraverso quello della Luce, l’uno o l’altro. Allora il Creatore si rivelerà e ci correggerà.

Ci fu un tempo nel quale solo pochi eletti furono capaci di una tale correzione, ma adesso, tutto il gruppo ed anche tutto il mondo in generale, passerà attraverso questo. Adesso dobbiamo attraversare gli stessi gradi e gli stessi stati.

Comunque, quando ci sono molte persone, loro possono assistersi, sostenersi a vicenda ed arrivare ad una rivelazione collettiva, perché tutte sono connesse, tutto ciò che una persona può sentire e capire passa dagli uni agli altri. Così, grazie alla garanzia, uno può rapidamente raggiungere la comprensione generale, sperimentarla e decidere che dobbiamo elevarci al di sopra dell’egoismo.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 4.05.2011, Shamati 19)

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