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Lo specialista del desiderio

Domanda: Perché è molto più facile leggere quelle parti dello Zohar che Baal HaSulam spiega usando i termini kabbalistici?

Risposta: Ciò è dovuto al fatto che ci è chiaro che queste sono definizioni tecniche e non immagini terrene. Comunque, tutto dipende dal livello di attitudine della persona.

Se invito uno specialista ad aggiustare il mio computer, gli indico le immagini sul mio schermo e gli dico che non mi piacciono le tonalità dei colori o la qualità dello schermo, ma lui non guarda l’immagine presente. Uno specialista di computer guarda i segnali elettrici, le forze che creano queste immagini all’interno, la quantità di colori istallata nel sistema. Lui non si preoccupa dell’immagine in sé, visto che per lui non è nient’altro che un riflesso esterno, un simbolo di quello che succede all’interno, quello che indica il funzionamento adeguato o inadeguato del computer.

D’altra parte, quando gli mostro quest’immagine e gli chiedo come regolarla, lui me lo spiega in termini tecnici: “Qui hai bisogno di rimpiazzare HGT, NHY, di riconciliare le forze delle linee di destra e di sinistra …”, ed io non capisco neanche di cosa stia parlando.

Noi non ci confondiamo per quello di cui parla lo Zohar in questo o quest’altro modo, se è il linguaggio delle leggende o il linguaggio della Kabbalah, ma per la nostra incapacità di discernere correttamente l’immagine attuale e di renderci conto di cosa stia parlando. Ogni parola dello Zohar indica un desiderio che deve essere corretto. Non c’è nient’altro al di fuori di questo.

Il Creatore ha dato luogo al desiderio e questo deve essere portato alla correzione e riempito. Fin quando questo non raggiunge la sua correzione, seguita dal riempimento, stiamo solo parlando del desiderio. Non appena questo si corregge e si riempie, smetteremo di parlarne e cominceremo a discutere del prossimo grado, un desiderio più profondo, il desiderio che segue immediatamente.

È così che correggiamo un desiderio dopo l’altro, strato dopo strato. Quest’avvicinamento per tappe verso tutto il potere dei desideri dentro di noi, che correggiamo passo dopo passo, uno dopo l’altro, è chiamato Mishpatim, giudizio o reincarnazione delle anime. “Reincarnazione delle anime” significa che io sperimento sempre queste trasformazioni interiori.
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 6.05.2011, Il Libro dello Zohar)

Una guerra mondiale o una garanzia mondiale?

Dobbiamo divulgare la saggezza della Kabbalah nel mondo molto più attivamente, affinché la gente, influenzata da un pensiero comune ed un desiderio collettivo, possa capirla molto presto. Dopotutto, la realizzazione, la comprensione ed i pensieri si muovono dagli uni agli altri. In questo modo, possiamo portare avanti il nostro sviluppo lungo il cammino dell’ambiente e comprare molto tempo.

Grazie al nostro sforzo comune e all’assistenza mutua che è considerata una “garanzia”, noi raggiungeremo il punto nel quale esigeremo un cambiamento. La forza superiore sarà rivelata e con il suo aiuto, ci eleveremo al di sopra dell’egoismo, usciremo “dall’Egitto”.

Sarà così per i gruppi kabbalistici, così come per l’umanità. Se la forza superiore non si distende nel mondo, se non c’è la possibilità di riformare noi stessi con l’aiuto della saggezza della Kabbalah, cambieremo il cammino della correzione, accompagnati da una tremenda sofferenza, incluso dalle guerre mondiali.

Il Creatore odia i corpi egoisti e vuole fare il possibile per rompere il nostro ego, includendo gli eventi più drammatici che si sono susseguiti nella storia. L’uomo affronta due cammini di correzione del desiderio egoista: quello della Luce (Achishena, accelerando il tempo) e quello della progressione naturale per mezzo della sofferenza (Beitò, a suo tempo).

Noi dovremo sperimentare quanto odio gocciola dal nostro desiderio egoista per la natura, per il Creatore, oppure sviluppare dentro di noi lo stesso tipo di odio irreconciliabile verso la nostra natura egoistica.

Dobbiamo raggiungere lo stato di “pianto”, dopodiché il Creatore, la Luce, si rivelerà e correggerà la nostra intenzione da egoista ad altruista. Fin quando questo stato non viene raggiunto, dobbiamo arrivare alla conclusione che non c’è uno stato peggiore di questo e non resteremo nel nostro ego un momento in più. La domanda è: come arriveremo a questo stato? Soffrendo dei colpi o attraverso la valutazione?

Il risultato, tuttavia, è solo uno: non sono d’accordo a tollerare il mio ego per altro tempo e lo odio più di ogni altra cosa al mondo, preferirei essere morto piuttosto che vivere questo tipo di vita. Se sento questo nel profondo del mio egoismo, la Luce comincerà a lavorare in me.

Tutto ha luogo in accordo alle leggi della natura. Io non posso produrre un pianto più forte ed attrarre la Luce in questo modo. Siamo di fronte ad una legge molto severa, la Luce superiore, e sperimentiamo degli stati specifici, tappa dopo tappa, quando la Luce comincia a lavorare in accordo all’ordine dei gradi spirituali, le Luci ed il desiderio si dispiegano in noi.

Per questo non ha senso sedersi ed aspettare che succeda da sé; non succederà niente. Prima di tutto, abbiamo bisogno di un desiderio per la correzione, un odio totale per il nostro egoismo. Arriveremo definitivamente a questo, o attraverso il cammino della sofferenza o attraverso quello della Luce, l’uno o l’altro. Allora il Creatore si rivelerà e ci correggerà.

Ci fu un tempo nel quale solo pochi eletti furono capaci di una tale correzione, ma adesso, tutto il gruppo ed anche tutto il mondo in generale, passerà attraverso questo. Adesso dobbiamo attraversare gli stessi gradi e gli stessi stati.

Comunque, quando ci sono molte persone, loro possono assistersi, sostenersi a vicenda ed arrivare ad una rivelazione collettiva, perché tutte sono connesse, tutto ciò che una persona può sentire e capire passa dagli uni agli altri. Così, grazie alla garanzia, uno può rapidamente raggiungere la comprensione generale, sperimentarla e decidere che dobbiamo elevarci al di sopra dell’egoismo.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 4.05.2011, Shamati 19)

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Shamati 19
Laitman blog: È ora di cominciare a prendersi cura del mondo

Lezione quotidiana di Kabbalah – 17.06.2011

KFS, “Prefazione alla Saggezza della Kabbalah”, Pagina 571
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Scritti di Rabash, Articolo 12, 1984. L’importanza della Società
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Il Gruppo di Rabbi Shimon consta di diversi milioni di membri

La Luce superiore è nel luogo che si chiama “Shechinà”. La Shechinà è l’unione tra le anime. Con i nostri sforzi dobbiamo ottenere l’unione tra di noi ed allora si rivelerà la stessa Luce che crea, costruisce, corregge e riempie tutta la creazione.

Tutta questa Luce è solo nella Shechinà, nell’unione delle anime che aspirano al Creatore (Kneset Israel), nell’unione tra di noi.

Lo Zohar è la stessa fonte della Luce, ma la condizione in cui immaginiamo noi stessi (e non è importante quanti milioni siamo) come se fossimo il gruppo di Rabbi Shimon che consta di dieci membri che sono seduti insieme e ricevono questa Luce che si chiama “Zohar”, “lo Splendore Superiore” che ci influenza, ci corregge ed eleva.
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 4.05.2011, lo Zohar)