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Noi siamo cambiati

Domanda: Qual è la differenza tra la necessità di preparare la lezione prima del Congresso e ora?

Risposta: È ormai chiaro a tutti noi che siamo sotto la regola del desiderio egoistico che non ci lascerà mai a rivelare il Creatore da soli, senza l’aiuto dall’alto. Noi abbiamo rivelato la nostra impotenza un po’ di più, l’incapacità di andare avanti con le proprie forze, e, contrariamente a ciò, siamo giunti a renderci conto che c’è una Forza Superiore che può fare questo se lo vogliamo davvero.

È diventato un po’ più chiaro, ma che “un po’” davvero tanto! È una rivelazione dall’ alto. In realtà è “l’ illuminazione del giorno,” come “illuminazione della luce,” e la luce ci rende visibile l’ egoismo, qualcosa che Baal HaSulam chiamava “la rivelazione del malvagio”. Il Congresso ha fatto il suo lavoro.
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Padri e Figli: Chi manca di comprensione?

L’educazione è un tema speciale. È interessante che la gente, nel corso della storia umana, quasi non abbia pensato all’educazione. Un piccolo cresceva tra i grandi ed imparava da loro. I padri non prendevano lezioni speciali per imparare ad allevare i propri figli.

Come gli animali, noi pratichiamo l’educazione comune e naturale.

Gli asili e le scuole apparvero durante il periodo dell’industrializzazione, quando la gente cominciò a lavorare nelle fabbriche ed anche le madri dovevano iniziare a lavorare. Fino ad allora, la maggioranza dei bambini cresceva in casa in maniera naturale.

In realtà, niente è più importante dell’educazione. Non mi meraviglia che stiamo sperimentando una crisi in quest’area. La gente non ha mai pensato che sarebbe stato necessario seguire un certo sistema educativo e che la generazione che sta crescendo avrebbe richiesto un avvicinamento sensibile. Diciamo: “Chi ci insegna? Quale criterio seguire? Quale metodo? Quale programma?”. Invece di ricevere l’educazione nelle nostre scuole, noi riceviamo la conoscenza.

In generale, le scuole apparvero quando nacque la necessità di portare i contadini alle città, perché avevano bisogno che venissero insegnate loro la grammatica elementare e l’aritmetica per poter lavorare con delle macchine industriali semplici. La gente aveva bisogno che gli venisse insegnato a leggere ed a capire i manuali. Questo fu il principio dell’istituzione scolare per le masse di duecento anni fa.

Noi prevediamo l’educazione generale come la continuazione dell’antica saggezza umana. Nonostante ciò, essenzialmente, la gente cominciò ad elevarsi al di sopra del livello animato solo nel diciannovesimo e nel ventesimo secolo.

La gente non ha mai pensato seriamente ad un’educazione appropriata. Cosa dovrà essere una persona quando crescerà? La faremo diventare umana? Queste domande restano ignorate anche al giorno d’oggi. Mandiamo i bambini nelle scuole specializzate nella matematica, la fisica e l’informatica, senza pensare all’individuo che diventerà questa persona. A chi importa dell’individuo? Ciò che importa è trovare un buon lavoro nella nostra vita di “borghesi”.

Inoltre, questo sta succedendo perché l’umanità non è arrivata ad un consenso, ad un’opinione comune di ciò che significa “essere un umano”. Noi diciamo al bambino: “Sii buono con gli altri, in modo tale che traggano beneficio nel relazionarsi con te”. A questo si riduce spesso la nostra educazione.

Il problema è che la società non richiede una connessione tra le persone, ed oggi che siamo arrivati ad una crisi generale, risalta specialmente la crisi nell’educazione. È così perché la generazione giovane è composta da anime nuove con domande nuove del mondo nuovo. Li chiamano “bambini indaco”, li riempiono di Ritalin e pensano che loro non ci capiscono. In realtà siamo noi a non capirli, siamo noi quelli arretrati nella vita. Non ci hanno insegnato a capire questi bambini.

Loro chiedono uno sviluppo ad un nuovo livello. Allo stesso modo, la persona nella quale si risveglia il punto nel cuore, smette di capire le altre persone che vivono una comune vita “materiale”. Anche i nostri bambini ci guardano e non ci capiscono: “Perché vivi? Noi non vogliamo la tua vita, noi non siamo disposti a vivere come te e siamo incapaci di farlo”.

Se vogliamo trovare una connessione con loro, abbiamo bisogno di introdurre un nuovo tipo di educazione e anche se non realizziamo questo ruolo, che è lo scenario di passaggio per la prossima generazione, abbiamo ancora bisogno di completare questa tappa fino alla fine.

(40961 – Dalla 6° lezione del Congresso WE! Del 3 Aprile 2011)