L’ultimo tassello che fa accendere la Luce

Domanda: Tu dici che Lo Zohar è il sistema dei legami tra di noi. Come vengono espresse queste connessioni nello Zohar: nella forma delle lettere o nel significato dietro le parole?

Risposta: Non troverete i simboli di queste connessioni nelle lettere o nelle parole, ma neanche senza di esse. Dovremmo guardare allo Zohar come ad uno strumento di connessione e niente di più. Io non so come funziona. Tutto quello che so è che se i miei desideri sono corretti e leggo lo Zohar con la speranza che questi desideri vengano appagati, succederà.

Mettiamo di avere a disposizione un certo dispositivo, da inserire nella corrente elettrica e che possiamo regolare, ma manca un ultimo dettaglio: un pochino di più del nostro pensiero o del nostro desiderio perché succeda, perché il dispositivo inizi a far passare l’elettricità ed incominci a funzionare.

Dovrei solo cercare di averlo prima, niente di più. Questa situazione è considerata come “in attesa di salvezza”. Ma noi dobbiamo, al massimo della nostre capacità, preparare i nostri desideri e i nostri bisogni in modo da renderli, più che possiamo, pronti alla correzione. Infatti, un desiderio che non si è manifestato non merita correzione. E nemmeno i desideri che appartengono al passato o anche nuovi desideri o perfino lo stesso desiderio, ma ad un livello più elevato, non meriteranno la correzione se non saranno venuti in superficie.

Tutto deve avvenire con la massima precisione, e allora la Luce che Corregge arriva e realizza la nostra unione con il Creatore. Questo è ciò che il nostro lavoro comporta.
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(Dalla 2.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah dello 08.05.2011,Lo Zohar)

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