I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 39

Cari amici, per favore fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Soltanto la Luce nella Torà riforma le persone

Come possiamo portare a termine la completa equivalenza della forma, in modo che le proprie azioni siano fatte per gli altri, mentre l’essenza dell’uomo è di ricevere per se stesso? Per natura siamo incapaci di fare la più piccola azione per il beneficio degli altri. Invece, mentre doniamo agli altri, noi siamo costretti ad aspettare di ricevere alla fine una ricompensa riguardevole. Se uno dubita sulla ricompensa, questo ci impedirà di agire [poiché la ricompensa costringe a compiere un’azione per il proprio beneficio]. Quindi, come può essere ogni azione per donare agli altri senza farlo per se stessi?

Infatti, io ammetto che è una cosa molto difficile. Non si può cambiare la natura della propria creazione, che è solo di ricevere per se stesso, e ancora di meno invertire la natura propria da un estremo all’altro, cioè non ricevendo niente per se stessi, ma piuttosto, agire soltanto per donare.

Tuttavia, è proprio per questo motivo che il Creatore ci ha dato la Torà [come un metodo di correzione attraverso il quale noi potessimo imparare] …di donare piacere al Creatore. Se non fosse per l’impegno con la Torà [per il Suo beneficio]…e non per il nostro beneficio, non ci sarebbe stata una tattica nel mondo che ci potesse aiutare a cambiare la nostra natura.

-Baal HaSulam, “Un discorso per il compimento dello Zohar”
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Un commento

  1. Quando leggiamo “amare il prossimo come se stessi” l’azione di per sè e difficile in quanto amarsi è difficile, volersi bene è complicato, se noi imparassimo a volerci bene seriamente, potremmo amare il prossimo , e quindi realizzare il dare senza un tornaconto seppure psicologico. Il paradosso è che anche ricevendo si realizza una forma del dare poichè accettiamo il dare del nostro prossimo e quindi si permette al nosro prossimo di amarci, in tutte e due i casi l’elemento in comune è la presenza dell’egoismo che falsa le azioni in entrambi i casi,per cui occorre liberarsi del proprio ego per realizzare l’insegnamento che è del Creatore, in quanto Egli ama e da senza condizione.

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