A cosa pensi mentre stai studiando?

Domanda: Leggiamo le parole che sono scritte dai Kabbalisti le quali indicano le radici spirituali. Ma come possiamo creare un legame, utilizzando i nostri organi sensoriali, tra le parole che usiamo abitualmente e la realtà superiore?

Risposta: In base al nostro desiderio di arrivare alla spiritualità ed in base alla nostra intenzione, in qualche modo ci eguagliamo alla Luce. Ed in base al livello di questa uguaglianza, la Luce incomincia ad influenzarci, ad influenzare il nostro desiderio e la nostra intenzione, da lontano. Questo è ciò chiamiamo la “Luce Circostante”, la Luce che Corregge

Essa ci illumina da lontano perché ancora non può venire in contatto con il nostro desiderio e le nostre intenzioni, che non sono ancora proprio pure come la Luce. Ma c’è comunque una connessione tra di loro, perché noi ci sforziamo di muoverci in avanti anche se da uno stato molto basso.

L’intenzione incomincia a manifestarsi se siamo connessi almeno in misura minima con l’ambiente circostante, in modo da ricevere da esso lo stesso desiderio e la stessa aspirazione ad unirci insieme. Solo al livello della reciproca inclusione di tali intenzioni, per raggiungere le quali lavoriamo quando leggiamo i testi Kabbalistici, meriteremo un’illuminazione che incomincerà ad influenzarci.

Se connettiamo i nostri desideri e le nostre intenzioni con gli altri, coloro che aspirano alla stessa unione nel corso delle lezioni, richiamiamo la Luce Circostante. Adesso, facciamoci una domanda: quanto spesso abbiamo questo pensiero e questo desiderio mentre studiamo? Se così non fosse, gli anni passeranno, e non vedremo alcun risultato.

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(Dalla 3.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 08/05/2011, Talmud Eser Sefirot)

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