Vuoi conoscere il Creatore? Affare fatto!

E’ necessario comprendere che siamo davanti al Creatore, la forza che è il bene e che fa il bene, e che nessun altro esiste a parte Lui. Cosa gli chiedereste? Egli vi tratta bene al 100% e non cambia. Cosa chiedereste, che vi trattasse bene al 101%?

La nostra supplica al Creatore è considerata come lo sviluppo dei nostri organi sensoriali. Allora, lavorando sul nostro desiderio, cercando di dargli costantemente una forma corretta, raggiungiamo uno stato in cui dobbiamo conoscere il Creatore in tutta la Sua completezza, nella Sua autentica forma. E ci si riferisce a tutto ciò come alla preghiera, dopo la quale arriviamo a conoscere il Creatore.

Noi non comandiamo nessuna azione al Creatore. Infatti, Egli è “il solo, l’unico, e l’unito” e “ non c’è nessun altro a parte Lui”. Si può dire che Egli agisce di continuo o per niente affatto, mentre noi siamo in Lui e questo è tutto; Egli non cambia. Tutto dipende da come noi vediamo il Creatore.

Dunque, pregare, in Ebraico, significa “giudicare se stessi”. Noi giudichiamo noi stessi e cambiamo, e grazie alle nostre trasformazioni interiori, sentiamo un’altra realtà del tutto nuova.

Per questo, noi parliamo sempre per conto dei nostri desideri (Kelim), mentre la Luce, o il Creatore, è nella totale immobilità.

Perciò, la preghiera al Creatore riflette solamente la misura in cui mi sono corretto ed ho acquisito dei nuovi organi di percezione, nei quali raggiungo la rivelazione di “Non esiste nessuno tranne Lui, il bene che fa il bene”. E nessuna azione arriva dal Creatore che non sia così.
[41540]

(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 26.04.2011 Shamati No.1)

Materiale correlato:

Laitman blog: La preghiera che attrae la Luce verso di noi
Laitman blog: L’accesso alla preghiera

Discussioni | Condividi commenti | Fai una domanda




Laitman.it commenti RSS Feed