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Lezione Introduttiva: “Divulgazione del Sistema di Comunicazione” – 17.05.11

Kabbalah per il Popolo, Lezione Introduttiva: “Divulgazione del sistema di comunicazione”
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 17.05.2011

Scritti di Rabash, Lettera 35
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Il Libro dello Zohar, Mishpatim (Ordinanze), Lezione 18
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Talmud Eser Sefirot, Volume 1, Punto 1, Histaklut Primit, Lezione 16
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Rav Yehuda Ashlag, KFS Pag 87, Lezione 7, Articolo “Utilizzando la natura della singolarità come un soggetto di evoluzione nel collettivo e nei singoli”
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Cosa resta di una mela?

Domanda: Come esempio di sviluppo parliamo della maturazione di una mela, che attraversa la tappa dell’amarezza prima di diventare un frutto delizioso. Tuttavia, continuando, la mela cade al suolo, diventa putrida e fornisce i semi. Pertanto, ci sembra che stiamo descrivendo solo le tappe intermedie, no?

Risposta: Non è così. Dopo essere maturata, la tappa successiva di una mela è il suo sviluppo nella prossima generazione, in un nuovo stato. È proprio così perché marcisce, muore, da i suoi germogli ed i semi per gli stati seguenti. Questo è tutto ciò che nel cammino potrebbe servire ad un grado più avanzato, quello animato o il parlante.

Allo stesso modo, i nostri corpi cambiano di generazione in generazione, vivono e muoiono, affinché in questa vita, gradualmente, possiamo estrarre da noi una misura determinata, una certa sensazione, la nostra discendenza sensoriale, spirituale per un grado umano più grande. A prescindere dalla nostra somiglianza con una mela che si sottopone ad un ciclo di vita e morte, i risultati restano in questa vita per il prossimo passo di sviluppo. In esso, raccogliamo specificamente i semi umani, i sentimenti e le relazioni, fino a che gradualmente, al di sopra dei corpi, arriviamo alla necessità di unirci.

Pertanto, costruiamo un sistema in più della natura, che non esisteva prima: l’unità che non connette i corpi, ma la coscienza della gente. Questo è quello che chiamiamo la società umana vera, invece delle nostre relazioni esteriori che sono peggiori di quelle degli animali. Ci uniremo gli uni con gli altri in un’autentica società umana, costruita al di sopra di noi stessi nel corso della vita che attraversiamo.

Quando formeremo questa struttura, questa diventerà il grado umano. Tutta la natura nei livelli, inanimato, vegetale ed animato, e nel mezzo vi è integrato un meccanismo nel quale l’unico essere umano è assente.

Fin quando non costruiremo tra di noi il sistema completo, meraviglioso, saremo un disturbo nella natura. Quando la nostra unità sarà costruita, ci troveremo in armonia con tutti i livelli della natura e con noi stessi. Allora sentiremo quanto perfetta e bella è tutta la natura.

A questo dobbiamo arrivare! Questa è la tappa finale della nostra evoluzione. Di generazione in generazione abbiamo attraversato le fasi della disintegrazione, come una mela, ed abbiamo dato vita alle generazioni che ci hanno seguito. Tutto affinché potessimo costruire in ogni vita il desiderio che un giorno sarà unico.

Ognuno dona pensieri ed emozioni dai suoi fallimenti e dalle acquisizioni, come contributo al grado umano, alla costruzione che alla fine sarà completata. Questo grado è presente nella nostra coscienza, visto che l’uomo si differenzia dalle bestie proprio per avere una mente, la comprensione, la realizzazione e la saggezza.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 1.05.2011: “La pace nel mondo”)

Ingannevole è la grazie e vana la bellezza

Baal HaSulam, lettera 19: “Nella stessa donna …” “ … ingannevole è la grazie e vana la bellezza: però la donna timorosa del Signore sarà apprezzata”. Questo significa che durante la preparazione, la bellezza e la grazia appaiono e l’essenza della perfezione che uno anela e della quale sente la mancanza. Tuttavia, nel momento della correzione, quando “la terra è piena della conoscenza del Signore”, allora, “Io vedrò un mondo opposto”, perché solo il timore e l’anelo sono l’essenza della perfezione desiderata. Allora uno sente che durante il tempo della preparazione stava mentendo a se stesso.

Domanda: Perché si dice che durante il tempo della preparazione mentiamo a noi stessi?

Risposta: E’ così perché anelavo qualcosa che era una menzogna e mentre soffrivo non mi rendevo conto che questa sofferenza era di fatto riempimento. Ciò significa che non appena cambio la mia attitudine verso quanto desiderato, scopro di essere nel Mondo dell’Infinito. Questo è considerato come “Mangerai quello che è vecchio”. Io rivelo un infinito riempimento nel mio presente stato.

Questo è descritto come se prima avessi mentito a te stesso, pensando di non avere il riempimento desiderato e di aver bisogno di raggiungerlo; però non devi acquisire nessun’altra cosa eccetto la correzione dei tuoi desideri. Tu sei già nella condizione perfetta, solo che non puoi vederla perché manchi delle proprietà della percezione dei desideri corretti.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 1.05. 2011, Baal HaSulam, lettera 19)