Pubblicato nella '' Categoria

Lezione Introduttiva: “Indipendenza” – 10.05.11

Kabbalah per il Popolo, Lezione Introduttiva: “Indipendenza”
Video / Audio

L’atteggiamento corretto verso i libri sacri

Quando leggiamo un articolo Kabbalistico, abbiamo bisogno di sintonizzarci correttamente con la nostra percezione. Non una sola parola nella saggezza della Kabbalah parla del nostro mondo, mai. Noi non esistiamo in questo mondo. E’ un mondo immaginario; non è preso in considerazione affatto e non si accorda con l’intero sistema dei mondi. Semplicemente, non esiste!

Perciò, la Kabbalah non parla di questo mondo, del corpo fisico dell’uomo, o di certi luoghi geografici: la terra di Israele, il deserto del Sinai, l’Egitto, o la città di Babilonia. Si occupa solo degli stati interiori che una persona attraversa nella sua aspirazione a raggiungere la correzione, lo scopo della creazione.

Se una persona ha il punto nel cuore ed ha come obbiettivo lo scopo della creazione, lungo il percorso verso questo obbiettivo, incomincia a vivere vari stati. La saggezza della Kabbalah e tutti i libri Kabbalistici – la Torà, il Talmud, Lo studio delle Dieci Sefirot, il Mishna e così avanti – descrivono in particolare questi stati e questi livelli. Tutti libri “sacri” e spirituali parlano esclusivamente della “santità”, vale a dire del raggiungimento della proprietà della dazione, alla quale ci si riferisce come alla santità.

Dunque, mentre leggiamo questi articoli, ci dobbiamo completamente staccare da tutte le immagini e figure materiali che ci sono familiari ed immaginare solamente i livelli spirituali, vale a dire i livelli che ci avvicinano o ci allontanano dalla proprietà della dazione. Essi parlano solamente di questo. Questi libri descrivono il desiderio creato dal Creatore, i suoi stati in ognuno di noi, e la nostra esperienza sul cammino quando, dal nostro stato attuale, incominciamo ad aspirare alla proprietà della dazione, ad amarci reciprocamente, il che è chiamato “santità”.
[41393]

(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 24.04.2011 Gli scritti del Rabash)

Materiale correlato:

Laitman blog: TES: Diario personale di un Kabbalista
Laitman blog: Il Maestro mi connette alla vita

Prima del punto di rottura desiderato

E’ scritto che tutti attraversano il Mar Rosso: uomini, donne, anziani, bambini, bestiame e così via. Anche noi dobbiamo raccogliere le nostre forze, ognuno di noi individualmente e tutti insieme. Se ci daremo dentro con questo sforzo, alla fine entreremo nel regno spirituale.

Non è mai successo prima e mai succederà che un persona sia pronta per l’esodo. Infatti, l’esodo dall’Egitto è un colpo che arriva dall’Alto, che ci porta da un posto in un altro. Un uomo non può identificare questo stato in anticipo e non ci sono possibilità di raggiungerlo indipendentemente. Non può essere misurato o prestabilito.

Abbiamo solamente bisogno di riunire le forze e forzare, spingere, finché non succede. Ed in più, accadrà senza un avviso, forzatamente, “in fretta e furia”. Potrebbe succedere domani, o dopo domani o tra una settimana, non ha importanza. Abbiamo solamente bisogno di anticipare la redenzione, e la acquisiremo.

Lasciate che mi rituffi nel passato, nell’inferno egiziano ancora e ancora, senza sentire alcun progresso. Lasciate che gli sforzi fatti un momento fa svaniscano nel nulla, lasciate che mi senta disperato e debole ancora. Lasciate che raccolga le mie forze daccapo ogni volta, per aspirare all’unione. Nonostante tutto questo, ho bisogno di continuare a tentare, sempre più duramente.

Baal HaSulam scrive che un desiderio vero, fisso e duraturo si forma gradualmente. Superando le difficoltà, alla fine raggiungiamo la forza che spara il nostro desiderio come una freccia – e riceve una risposta. Questo è il solo modo per sfuggire all’egoismo.

Dunque, non pensiamo di aver lavorato per niente. Niente affatto. E’ solo che i nostri sforzi si accumulano e alla fine producono un risultato. Dobbiamo soltanto essere sicuri di raccogliere i nostri sforzi; alla fine, raggiungono l’intensità necessaria e ci conducono più vicino al punto di rottura desiderato.

Penso che questo punto sia molto vicino. Dobbiamo solamente anticiparlo in ogni momento.

[41378]

(Dal discroso al pasto festivo del 22.04.2011)

Lezione quotidiana di Kabbalah – 10.05.2011

Scritti di Rabash, Shlavei HaSulam, Articolo 2
Video / Audio

Il Libro dello Zohar, Mishpatim (Ordinanze), Articolo “Il Nonno”, Punto 359, Lezione 12
Video / Audio

Talmud Eser Sefirot, Volume 1, Punto 1, Histaklut Primit, Lezione 11
Video / Audio

Baal HaSulam, Articolo “Eredità della Terra”
Video / Audio

La mente attuante del Creatore

Il Creatore è l’autentica forza che agisce nella realtà. Nel nostro cammino possiamo raggiungere il Creatore, il Suo piano, la Sua opera e pertanto diventiamo i “lavoratori del Creatore”, cioè partecipiamo noi stessi a questo lavoro come suoi Soci.

Affinché questo succeda abbiamo bisogno che ci venga rivelata la Sua mente. Dopotutto, alla fine ci eleviamo al grado più alto di tutta la creazione, al suo programma ed allo scopo che la anticipa.

“Il fine di un’azione sta nel suo pensiero iniziale”. Raggiungiamo il punto nella mente del Creatore dal quale Egli ha iniziato l’opera, nel quale Lui pensò alla creazione. Tutto ha origine a partire da questo piccolo punto, è la mente che agisce, che crea, quella che noi acquisiamo.
[41701]

(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28.04.2011, “La mente che agisce”)