Una cena in onore della vita spirituale

Baal HaSulam, “Commento all’Hagadà di Pesach” (Dall’articolo “Questo è per Yehuda”): “Quel pane che mangiarono i nostri padri nella terra d’Egitto” (l’Hagada di Pesach)… Da questo si deduce che la Mitzvà di mangiare il Matzà fu data loro mentre erano ancora schiavi, e lo scopo della Mitzvà era per il tempo della redenzione, dato che loro partirono in tutta fretta.

Questo succede sempre quando passiamo da uno stato all’altro, lasciando il grado nel quale attualmente ci troviamo: la schiavitù d’Egitto, governati dall’ego, il Faraone, la nostra ostinata “inclinazione al male” che ci tiene in ostaggio e non ci lascia elevare al di sopra delle nostre gelosie, dell’odio, della lussuria e dell’ambizione.

Anche se lo capiamo bene, ancora non possiamo elevarci al di sopra di queste proprietà egoistiche, né unirci tra noi con legami che corrispondano al grado seguente all’uscita dall’Egitto. Siamo ancora incapaci di diventare “come un solo uomo con un solo cuore”, di acquisire la garanzia mutua affinché la forza integrale dell’amore e della dazione, considerata come il Creatore, si riveli.

Pertanto, mentre siamo ancora schiavizzati dal Faraone, dobbiamo visualizzare il seguente stato: giocare a “credere” questo, allo stesso modo in cui i bambini, mentre crescono, giocano ad essere adulti. Così, dobbiamo giocare a vivere una vita da “adulti”, la vita spirituale.
[41010]

(Dalla 1°parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 18.04. 2011; “Questo è per Giuda”)

Materiale correlato:

Laitman blog: L’Egitto è tra di noi
Laitman blog: In Egitto dove scorre il latte ed il miele

Discussioni | Condividi commenti | Fai una domanda




Laitman.it commenti RSS Feed