Schiavitù egiziana grande come l’universo

Il Faraone e tutti i suoi ministri sono schiavi leali del Creatore, cioè “angeli” o forze che realizzano il programma della creazione. Eseguono gli ordini della forza superiore, il Creatore, giacché oltre a Lui non esiste nient’altro. Ma per il momento il Creatore mette il Faraone con tutta la sua lealtà come un governatore che lavora per il Creatore e che governa l’uomo in questo mondo al posto Suo, per darci la sensazione di oscurità e portarci il bisogno di rivelare la forza opposta, quella dell’amore e la dazione.

Per ora, il Faraone stesso si sta rivelando nel nostro mondo. Prima, solamente i suoi aiutanti, i suoi ministri, c’erano rivelati. Non avevamo sentito parlare del Faraone stesso fino all’attuale fine dell’Esodo d’Egitto, quando all’improvviso è stato annunciato che un “nuovo re era sorto su l’Egitto”. Fino allora, alcuni direttori e ministri tenevano il controllo.

La stessa cosa successe nella storia dell’umanità. Eravamo influenzati da diverse piccole forze che spingevano lo sviluppo della società umana: nuove invenzioni, la scoperta di nuovi continenti, nuove tecnologie, finché abbiamo raggiunto un mondo globale. E qui il Faraone sta iniziando a rivelare se stesso. Lui è la forza che ostacola e che impedisce la nostra unione.

Ci sono molte persone nel mondo che già sentono che la salvezza risiede nella connessione. Vediamo che, dato il livello dell’interdipendenza, non ci rimane altra scelta poiché il mondo è diventato veramente globale. L’unico modo per migliorare la vita è di mettersi insieme. Non esiste altra via quando dipendiamo tanto uno dall’altro. Non ci sarà possibile divorziare uno dall’altro come in un matrimonio non riuscito e andare ognuno per conto proprio. Viviamo in un singolo, piccolo globo e non possiamo andare da nessun’altra parte: siamo chiusi a chiave, come in una gabbia.

Ma siamo incapaci di andare d’accordo uno con l’altro in questo mondo, di creare un governo mondiale comune, di arrivare a un’opinione comune e discutiamo costantemente. E questi disaccordi non finiranno, continuano ad aumentare.

Sarebbe molto strano vedere questo, poiché veramente dipendiamo tutti uno dall’altro: Europa, America e i paesi Arabi, Asia, Russia, Giappone e Cina. È cosi difficile unirsi in un posto, avere un altro “G-50” e arrivare a una sorta di accordo comune? Altrimenti, il mondo tornerà indietro semplicemente all’iniziale “caos e oscurità”.

Ma le persone non riescono ad arrivare a un accordo. La forza del male continuerà a mettersi nel cammino tra di loro, e non riusciranno capire come connettersi. Comprenderanno solamente la loro inabilità per farlo, ma non impareranno come raggiungerlo. E questo è cosi poiché rivelare i “mezzi” per la connessione è la stessa cosa che rivelare la forza superiore, e questa è l’unica cosa che può connetterci. Questo è lo stato verso il quale stiamo andando.

Non saranno tempi facili. Per ora, molte persone riescono a vivere come prima, come se non fosse diventato un mondo globale e loro potessero continuare a esistere senza prendere in considerazione gli interessi di tutti gli altri. Ma il nostro sviluppo ci porta assolutamente verso l’unificazione. Tuttavia, non ci sarà la forza per unirsi. È qui dove il Faraone, che ci sta separando, sarà rivelato.

E allora, com’è scritto su la schiavitù egiziana, “loro piangeranno (questa volta saranno i figli del mondo intero)” senza sapere cosa fare. E qui comprenderanno che esiste un metodo, la saggezza della Kabbalah, che rivela il Creatore alle creature in questo mondo.

Dopotutto, non saremmo capaci di fare nemmeno una vita comune in questo mondo senza rivelare questa forza. Semplicemente non saremmo capaci di esistere: ci distruggeremmo uno con l’altro. È in questo modo che abbiamo bisogno della Kabbalah, come mezzo per rivelare il Creatore, che sarà rivelato. E comprenderemmo che il mondo è stato creato in questa maniera e ha subito questo sviluppo soltanto per diventare come il Creatore e unirsi a Lui mentre lotta per rivelarLo. Perciò, l’intero programma della creazione sarà realizzato.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.04.2011, Gli scritti di Rabash)

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