Lasciamo che l’asino lavori per l’uomo

I tentativi di porsi nella fede al di sopra della ragione costituiscono una preparazione del Machsom. Dobbiamo desiderare questo stato, anche se ancora non siamo in grado di raggiungerlo. A volte ci viene data l’occasione di percepire “la fede al di sopra della ragione” ma, intanto che ci avviciniamo al Machsom (la barriera che ci separa dalla spiritualità), vogliamo restare nella fede al di sopra della ragione, per avere almeno qualche contatto con essa, e non ritrovarci dentro soltanto un punto: l’odio ( l’ego) o l’amore (la dazione).

Dobbiamo vivere sempre con questo timore. Infatti, se io mi avvicino alla realtà solamente da un solo punto di vista, non sono altro che una bestia. Se voglio essere un umano, “in groppa al mio asino” (al mio desiderio egoistico), devo includere dentro di me questi di due punti opposti.

Il primo punto è il mio criticismo ed il mio disaccordo con gli altri. Ed il secondo punto è il mio “Io” che non è d’accordo con il mio criticismo verso gli altri. (Per essere chiari, non stiamo parlando del lavoro di divulgazione, ma del lavoro interiore dentro il gruppo verso l’unione, quando critico “un amico”, le sue qualità che non riguardano il lavoro). E anche se capisco che le mie critiche sono vere, desidero comunque rivelare il Creatore tra di noi. E’ Lui che gioca il ruolo del Faraone, trasformando il mio amore in odio, l’unione e la connessione in resistenza, criticismo e disaccordo.

Egli gioca questo ruolo in modo che io cerchi la connessione con l’amico al di sopra del Faraone, nonostante il mio cuore lo rifiuti e lo odi, ed io non sia disposto ad unirmi a lui. Ho un mucchio di lamentele da fargli, ma con tutto questo stiamo comunque costruendo una relazione d’amore, di armonia, e di totale unità. Dentro il mio amico, desiderio vedere il Creatore.

Io non me ne scappo nel punto straordinario dove tutto va bene; invece, mantengo sempre questi due punti opposti dentro di me e continuo ad andare avanti in mezzo a loro. A questo punto io possiedo di già il principio del vaso spirituale, Malchut e Keter, i due punti opposti. Ed io mi trovo nel mezzo, mantenendo la condizione di restrizione tra di essi.

E allora la distanza tra di loro continua a crescere, finché non forma un certo oggetto spirituale. Tutto questo lavoro è svolto in forma pratica nel gruppo, e solo in relazione agli amici.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.04.2011, Shamati No. 59)

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