Un cuore fuso

Una persona deve inviare frecciate d’amore al cuore degli amici nelle loro intenzioni interiori. All’esterno deve mostrare a tutti quanto sia ispirata dalla spiritualità e cercare di motivare gli amici a sentire la stessa cosa; però internamente, una persona deve pensare sempre al modo in cui penetrare nel cuore dell’amico.

Dei regali materiali non li danneggeranno, ma non devono sostituire i loro sforzi interiori ed il loro vero desiderio di connettersi. Dopotutto, il nostro lavoro, risiede nel risvegliare le forze interne, la rete di forze o la realizzazione della sola forza del Creatore. Questa è la forza alla quale ci connettiamo, col fine di penetrare in tutti i cuori e le anime.

I regali materiali possono aiutare nel nostro cammino, ma l’obbiettivo principale è cercare di sintonizzarsi a questo sistema connettivo che ci unisce agli altri. In esso, si rivela la nostra connessione e la penetriamo. Questo è conosciuto come penetrare nel cuore dell’amico.

Quanto più profondo è il mio desiderio di penetrare nel cuore di un amico, più fondo il mio cuore. Nella misura in cui il mio cuore diventa più tenero, comincio a vedere che il cuore dell’amico si rivela sempre di più e sono capace di entrare in lui ed unirmi in un solo cuore.

Quando comincio a lavorare con il cuore dell’amico, penso a lui come ad un estraneo. Tuttavia col tempo, comincio a vedere che lui non è un estraneo ma al contrario un crogiuolo nel quale posso fondere il mio cuore. Relazionandomi a lui e desiderando unirmi, realizzo il lavoro nel mio cuore. In questa connessione non dipendo dall’amico o dal grado della sua apertura verso di me, piuttosto dipendo dal mio cuore, nella misura in cui sono stato capace di intenerirlo per poter entrare nel “cuore estraneo”.

Alla fine di questo lavoro, rivelo che né il mio cuore, né il suo cuore esistono, che c’è un solo cuore ed un solo desiderio e che è stato sempre così; solo che mi sembrava che si trattasse di cuori separati, di cuori che erano estranei e differenti, distanti gli uni dagli altri.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 12.04.2011, Shamati 86)

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