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La gemma della mia anima

Il Libro dello Zohar, capitolo “Yitro (Jethro) ”, punto 533: Ci sono due gemme e un masach tra di loro, si trova tra l’una e l’altra. La gemma superiore è priva di colore, e non è aperta visibilmente.

Punto 534: Malchut chiamato “gemma” perché si attacca a NHY de ZA, che sono “gambe”. Dall’ascesa di Malchut a Binà, risulta che anche Binà è chiamata “gemma”, ed è una gemma superiore.

Esiste una scala dei gradi spirituali che si estende dal mondo dell’infinito fino a nostro mondo. Consta di 125 gradini. La parte superiore di ogni grado contiene la parte inferiore di un grado superiore, mentre la parte bassa di ogni grado è immersa in un grado ancora più basso.

La parte superiore del grado più alto è il mondo dell’infinito, mentre la parte più bassa è all’interno del livello inferiore. Risulta che la parte più bassa di ogni livello superiore esiste insieme alla parte superiore del livello più basso. Perciò, in ogni livello c’è una parte comune tra i livelli superiore e inferiore dove entrambi si uniscono in uno solo.

La parte superiore di ogni livello è chiamata Galgata ve Eynaim (GE), mentre la sua parte inferiore AHP (Awzen, Hotem, Peh). In totale comprendono 10 Sefirot, ma in un modo che il livello inferiore contiene l’AHP del superiore, ed il GE del livello inferiore veste questo AHP. Ne risulta che la parte superiore di ogni livello comprende in totale 10 Sefirot , che i livelli superiore ed inferiore formano insieme. Questo è cosi a ogni livello.

Nel sistema collettivo delle anime siamo connessi tutti insieme, sette bilioni di anime. Quindi, tutte le parte della mia anima sono incluse in ognuno, e se io mi collego con loro nella forma corretta, tutte le loro parti sono in me come il mio GE o AHP. Cioè, non rimane niente di me tranne il mio punto iniziale con il quale io ho iniziato il mio percorso. Soltanto questo rimane in me, sono le mie fondamenta. Io acquisisco tutto il resto dagli altri, sia il GE o l’AHP. Io includo tutti in me. È il corpo della mia anima.

Questo è quanto Lo Zohar spiega: è impossibile creare una “gemma”, Malchut, il vaso spirituale di ogni persona se non creiamo una connessione con tutti quanti. Io ho bisogno di tutti: sono il mio vaso spirituale. Io devo ricevere il mio GE e AHP da tutti. E chi sono io? Sono il punto nel cuore da dove ho iniziato il mio percorso.

(Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 08.04.2011, il Libro dello Zohar)

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Il punto d’ingresso alla spiritualità

Domanda: Per quale motivo è scritto “che questo mondo non è stato creato per nessun altro oltre a Israele” prima che per le altre nazioni del mondo, nonostante la loro correzione sia il traguardo della creazione?

Risposta: Dobbiamo seguire le spiegazioni scientifiche della saggezza della Kabbalah. Il mondo (Olam) significa occultamento (Alamà). L’occultamento è creato solamente per Israele, quelli che aspirano “diritto verso il Creatore”. Quelli che desiderano arrivare al Creatore devono passare da occultamenti, sofferenze, e colpi con il fine di costruire dentro se stessi una forza negativa, opposta al Creatore e allora desiderare arrivare alla qualità del Creatore: la dazione distaccata dalla ricezione.

Questo è il punto dove dobbiamo arrivare. Intanto, il nostro desiderio non deve essere similare a quello del Creatore con tutto il suo potere, assolutamente! Puoi avere un desiderio che pesi solamente un’oncia, ma deve essere quello corretto! Un desiderio corretto significa che comprendi cosa significa essere distaccato dalla ricezione. Questa qualità è molto importante e dobbiamo sperimentarla.

Dopo tutto, per il momento siamo capaci di donare solamente se ricaviamo un beneficio. Com’è scritto: “Cambiamo una mucca con un asino”, ricevendo quello che consideriamo preferibile.

Per esempio, un libro ha più importanza per me che il denaro. Allora, do denaro e ricevo un libro. Questo è chiamato acquisizione.

Pero, perché è chiamato acquisizione ? Per caso non l’hai pagato? Non hai dato il tuo denaro? No, quello che ho dato è meno importante per me in confronto a quello che ho ricevuto. Se fosse necessario dare qualche cosa dello stesso valore per l’intercambio, sarei stato incapace di farlo.

Ho sempre bisogno d’immaginare che quello che ricevo è preferibile per me di quello che do. E più grande sarà la differenza tra di loro, più sarò soddisfatto, dato che ottengo un guadagno da questo: “Guarda cos’ho trovato! E quasi gratis!”

Ed è cosi che vivi: il tuo riempimento deve essere il maggiore possibile in relazione a quello che dai in cambio. E allora non è chiamato dazione.

Come si fa a sentire la separazione dalla ricezione per dare e per non ricevere niente in cambio? Sono disposto a lavorare senza ricevere niente in cambio se credo che attraverso questo io mi guadagni il mondo a venire. È come se aprissi un conto nel futuro e ci facessi dei depositi. È perfino più affidabile: Nessuno se le porterà via e non si perderà niente come in questo mondo.

Ma come sentire che sei totalmente distaccato dal risultato della dazione, che non ricevi nessun guadagno da questo, ed è completamente isolato da te? Lavori duramente tutta la tua vita, e nessuno, incluso il Creatore, sa niente di te. Ma tu lo sai, lavori, e vuoi rimanere soltanto in questo. Tuttavia, se lavori solamente per non sentirti in colpa, allora questa è la tua paga.

Allora, come possiamo strapparci il desiderio di ricezione? Hai bisogno di sentire questo distacco in una misura piccola come un’oncia, e questo è tutto. Dopo tutto, questa è già un’immagine della genuina qualità di dazione, un’immagine del Creatore.
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(Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 11.04.2011, Lo Zohar)