Il male si realizza per mezzo della comparazione

La storia dell’esodo dall’Egitto e le tradizioni ad esso relazionate sono destinate solo a dirigersi ai nostri stati interiori. Siamo in una spaccatura, in un problema, con dei colpi che cadono su di noi, in un’atmosfera di fuga, in una corsa e nell’oscurità. In sostanza, questo è il processo della nascita spirituale paragonabile alla nascita del corpo fisico.

Questo è quello che dobbiamo realizzare, ma come? Dopotutto, scappiamo sempre dalla sofferenza, allora come possiamo non sfuggire allo stato dell’uscita dall’Egitto? Nel mondo materiale posso trovarmi in una situazione nella quale c’è solo un’uscita, ma nella spiritualità tutto avviene in relazione al mio desiderio. Se non voglio sperimentare le piaghe d’Egitto, allora non le sperimento, ma più tardi prenderò il cammino spinoso insieme all’umanità sotto la tensione “della pressione dello sviluppo”. Tuttavia, voglio accelerare il cammino, quindi mi metterò io stesso sotto il colpo?

I Kabbalisti rispondono: non devi rivelare i colpi ed i problemi in qualche luogo all’esterno, ma solo nello stato presente. Come? Potrebbe essere davvero che nella mia sensazione debba “trasformare” la realtà dal bene al male? Questo è giusto! Probabilmente dirai: “Però quando sentirò il male, scapperò!”. In realtà, non lo farai. Questo è dovuto al fatto che rivelerai il male in relazione allo scopo più elevato. Devi valorizzare la spiritualità come qualcosa di desiderabile e davvero inestimabile. Allora il presente stato ti sembrerà cattivo. In questo modo sarai capace di avanzare senza abbandonare il cammino.

Risvegliamo la meta spirituale affinché questa brilli per noi. Allora desidereremo raggiungerla, mentre lo stato attuale diventerà un esilio, l’oscurità e le piaghe d’Egitto. Questo ci impedisce di elevare l’importanza della spiritualità ai nostri occhi, di elevare l’importanza della dazione, dell’amore per il prossimo e dell’unità degli amici a tal punto che l’esilio arriverà ad essere insopportabile e cercheremo di scapparne.

Domanda: Se l’uscita dall’Egitto avviene in simili condizioni difficili, come dovrebbe combinarsi questo con l’ottimismo e l’energia che ci riempiono dopo il congresso?

Risposta: Noi aspiriamo solo al bene ed allora lo stato attuale ci sembra insopportabile. Nel cammino dell’accelerazione rivelo i buoni stati in anticipo e paragonata ad essi, la situazione attuale mi sembra cattiva.

Io non devo soffrire assolutamente in un vicolo cieco, senza sapere cosa fare di me stesso. Quest’ultimo approccio si chiama “avanzare a tempo debito” fino a che sotto “la pressione dello sviluppo”, riveliamo comunque il bene in anticipo. Questo fa tutta la differenza. Paragonando lo stato attuale all’unità desiderata, all’amore per il prossimo e alla dazione, sento di essere in un problema, nell’oscurità. Così mi preparo alla percezione spirituale, formando già dei valori spirituali dentro di me. Elevando la dazione ai miei occhi, mi preparo per la redenzione ed accelero il cammino, mi spingo in avanti.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 10.04.2011, preparazione per l’uscita dall’Egitto)

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