Pubblicato nella '' Categoria

Global Yeshivat Haverim – 17.04.2011

Global Yeshivat Haverim
Video / Audio

Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah – 17.04.2011

Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah
Video / Audio

Vi piacerebbe un po’ di “Manna dal cielo”?

Perchè dicono che la “manna dal cielo” è stata trovata al mattino al posto della rugiada? Non cade dal cielo; appare sulla terra. Grazie alla preghiera-MAN, che sono Binà e Malchut connesse, noi eleviamo i nostri desideri e chiediamo la correzione attraverso la proprietà della dazione.

Risvegliare i nostri desideri per ascendere, pregando il Creatore di essere uguali a Lui nell’amore e nella dazione, è considerato come la preghiera-MAN. Questo è esattamente il modo in cui un uomo appaga se stesso dopo che si è staccato dal suo egoismo.Io ridò la vita alla mia anima attraverso il fatto che godo della dazione e del desiderio di essere colmato con Binà, il Creatore.

Perciò, mi faccio delle domande: Lo voglio oppure no? Sono in grado di appagarmi? L’appagamento egoistico mi soddisfa come succedeva in passato, quando lo si descriveva come “le ciotole riempite della carne che mangiavo in Egitto?”

Qualche volta sì, qualche volta no. Tutti gli stati che una persona affronta nel percorso dell’evoluzione spirituale sono stabiliti. La Kabbalah ci parla dei minimi dettagli di cui ognuno di noi deve fare esperienza. Dunque, così dicono i saggi: “Scrivete la Torà sulle pareti del vostro cuore.” Il cuore è il nostro desiderio, e ogni desiderio deve essere sottoposto a tutte le trasformazioni che la Kabbalah descrive.

Quando ci rendiamo conto di non volere “la manna dal cielo”, e che invece preferiremmo ritornare alla carne che mangiavamo in Egitto, significa che stiamo svelando dentro di noi gli stati che incontriamo durante il nostro lavoro spirituale. E’ nel momento in cui facciamo il massimo sforzo per avanzare che scopriamo i desideri che non sono stati ancora corretti e chiariti. Grazie al fatto che un desiderio si svela, lo esaminiamo, lo afferriamo come un serpente che spinge fuori la sua testa, lo tiriamo fuori da dentro, lo trasformiamo, e ce ne liberiamo.
[39978]

(Dalla lezione sulla Porzione Settimanale della Torà del 13.01.2011)

Materiale correlato:

Laitman blog: MAN: La preghiera che contiene tutto
Laitman blog: La vita sembrerà meravigliosa

La chiave per aprire lo Zohar

E’ perfino difficile immaginare in quale misura la prima stesura del Libro dello Zohar sia paragonabile al testo che abbiamo a disposizione oggi. E’ circa 20 volte inferiore. La maggior parte del libro è andata persa. Ma i Kabbalisti scrivono che non abbiamo bisogno di averne di più. Il ricordo del libro che era serve a noi, perché ci fornisce la necessaria assistenza.

E’ molto difficile discutere del Libro dello Zohar in quanto è un testo assolutamente straordinario. Inoltre, è scritto in un modo veramente singolare. Baal HaSulam spiega che ci sono due tipi di anime: Un tipo ha la radice nella Luce Interiore e l’ altro nella Luce Circostante.

Noi ci troviamo nel sistema completo delle anime, e la connessione tra di noi si sviluppa lungo una corrente interiore tra le anime e anche nello spazio circostante. Ogni sistema elettrico è costituito in questo modo, con delle resistenze (circuiti di resistenza), condensatori e fili di induzione. Tutti questi elementi funzionano insieme, con i campi elettromagnetici e le resistenze in mezzo. Alcune parti di questo sistema accumulano energie dentro di sé, mentre le altre trasformano la corrente elettrica in un campo magnetico e vice versa, il campo in corrente elettrica che scorre al suo interno.

Il sistema delle anime funziona nello stesso modo. Anche gli autori del Libro dello Zohar dovevano avere questi due tipi di anime. Questa è la ragione per cui essi studiavano seguendo un modo molto specifico. Si sedevano in cerchio. Rabbi Shimon parlava di ciò che stava conseguendo, mentre i suoi discepoli ascoltavano, discutevano ciò che rivelava, gli ponevano delle domande e ricevevano delle risposte. Rabbi Aba ascoltava quello che si diceva e lo metteva per iscritto.

Tutto questo avveniva durante la conversazione. Naturalmente, la conversazione consisteva nella trasmissione delle forze e delle Luci tra queste anime, che avevano origine sia dalla Luce Interiore che da quella Circostante. L’anima di Rabbi Shimon originava dalla Luce Interiore, e quella di Rabbi Aba dalla Luce Circostante. Dunque, Rabbi Aba fu in grado di registrare tutto ciò che Rabbi Shimon diceva in forma criptata, in modo che oggi ogni uomo può comperare Il Libro dello Zohar, leggerlo, e non capirci niente.

Per arrivare al cuore di questo libro, un uomo deve realizzare una certa preparazione nella connessione con gli amici. Essi devono formare tra di loro lo stesso esatto modello di relazione che c’era tra gli autori dello Zohar. Nell’organizzare un gruppo come questo (non è una regola che ci devono essere solo 10 persone, ce ne potrebbero essere anche 10,000), nello sforzo di unirsi e di scoprire di cosa parla il Libro a proposito della loro reciproca connessione, essi diventano uguali al gruppo di Rabbi Shimon. E poi essi ricevono l’influenza della Luce dal gruppo stesso.

Poiché alcuni di noi si trovano nella Luce Interiore ed altri nella Luce Circostante, incominciamo a riceverne l’influenza come una radio riceve le onde. Allora incominciamo ad ascoltare che ciò che il Libro dice, al livello di Bina (sentire è il livello di Binà) e anche a vedere (al livello di Hochmà), in base al nostro livello spirituale. E se non abbiamo raggiunto la reciproca connessione al livello di Binà, vuol dire che ci stiamo ancora preparando per arrivarci.

Perciò, si ha un segno di avanzamento spirituale quando, come gruppo, mentre si legge Lo Zohar, si incominciano a percepire attraverso questo testo le forze e le proprietà che il testo stesso descrive. Questa è l’essenza propria del Libro. Questo libro è una guida, un manuale di istruzioni. L’uomo che riesce a penetrarlo sente quanto è in grado di innalzarsi con questo libro e scopre i livelli spirituali, come se di fatto stesse salendo lungo una scala.

Spero davvero tanto che nel corso delle nostre lezioni, quando incominceremo a leggere Il Libro dello Zohar, tutti insieme adotteremo la giusta intenzione per ottenere il massimo possibile da questa fonte.
[39994]

(Dalla 4 lezione al congresso WE! del 02.04.2011)

Materiale correlato:

Laitman blog: Rabbi Shimon: Un uomo invisibile
Laitman blog: La Luce dello Zohar