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Lezione quotidiana di Kabbalah – 15.04.2011

Argomento della Lezione: “Congresso a Mosca”
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Invidiare gli amici

Una delle leggi che riguarda il lavoro nel gruppo è molto singolare e, a prima vista, estremamente egoista: dobbiamo coltivare l’invidia dentro di noi. E’ detto: “Contrasta l’invidia, aumenta la saggezza.”

Dovrei invidiare tutti i miei amici con un “buon” tipo di invidia. Desiderare di vederli tutti come dei grandi per essere come loro. Non sono “verde dall’invidia” poiché non voglio che loro perdano i loro vantaggi. Al contrario, desidero diventare uguale a loro.

Questa invidia è assolutamente positive e necessaria. Vale la pena coltivarla dentro di noi. In sostanza, un simile approccio è accettabile anche dal nostro egoismo – basta non oltrepassare il limite tra l’invidia positiva e negativa. Come faccio a riconoscere la differenza?

Se invidio qualcuno in modo negativo, non amo questa persona. E nel caso contrario: quando ho un’invidia positiva, io provo dell’amore. Invidiare un altro uomo in un modo giusto mi aiuta ad ascendere e ad avanzare, in quanto percepisco la sua influenza correttamente.

Negli Scritti del Rabash, Shlavey HaSulam (I gradini della scala), articolo “a proposito di Al di Sopra della Ragione,” il Rabash scrive:

“L’invidia che egli sente verso gli amici quando egli vede che essi hanno delle qualità migliori delle sue. Questo lo spinge ad acquisire le loro buone qualità, che lui non possiede e delle quali è geloso.

Dunque, attraverso la società-il gruppo, egli acquista delle nuove qualità che adotta vedendo che sono ad un livello superiore del suo, ed egli ne è invidioso. Questa è la ragione per cui ora egli può essere più grande di quando non aveva una società-un gruppo, dal momento che acquisisce dei nuovi poteri attraverso la società-il gruppo.”

Guardando agli amici, un uomo dovrebbe provare a vedere in loro le buone qualità che a lui mancano. E’ un test molto positivo. Ovviamente, non guardiamo a ciò che si vede fuori. Un uomo può essere bravo a cantare, un altro a cucinare, un altro ad organizzare, ma non dobbiamo prendere in considerazione queste cose. La chiave è vedere quanto cuore gli amici mettono nello scopo e nell’ambiente circostante. L’amico vuole conseguire la spiritualità, e questo è ciò di cui dovrei essere invidioso.

Se io vedo questa cosa in tutti gli amici, avanzo verso l’ingresso nel mondo spirituale. Incominciamo a metterci alla prova: cosa provo per l’ambiente che mi circonda? Invidiamo gli amici in modo positivo? Diamo loro il giusto valore? Se sì, ci stiamo muovendo in avanti.

Se, invece, non abbiamo ancora smesso di disprezzarli e ancora pensiamo che non siano gli amici con cui unirci, vuol dire che siamo assolutamente lontani dallo scopo. Ognuno lo rifiuta in base ai propri difetti. Il Rabash ne scrive in un altro articolo in Shlavey HaSulam, “A proposito dell’importanza degli amici”:

“Dunque, se un uomo vede delle colpe nel proprio amico, ciò non vuol dire che il suo amico abbia queste colpe, ma queste colpe sono invece in lui, in quanto egli manca dell’amore per gli amici, e così egli vede le colpe nel suo amico. Da quanto detto sopra ne consegue che egli non dovrebbe aver cura della correzione delle colpe del suo amico che lui gli attribuisce, ma egli stesso ha bisogno di correggere il difetto che egli ha creato nell’amore per gli amici. E quando egli si corregge, egli vedrà solamente i meriti del suo amico e non le sue colpe.”
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(Dalla 5 lezione al Congresso WE! DEL 02.04.2011)

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Innalzarsi al di sopra del problema per risolverlo

Nel livello umano di questo mondo possiamo studiare, conoscere e in qualche maniera controllare i livelli inanimato, vegetativo e animato della natura. Anche se non nel migliore dei modi, comunque, siamo capaci di comprendere e di cambiare la natura fino ad un certo punto.

Tuttavia, non possiamo controllare l’umanità, la società umana, e questo si manifesta sempre più chiaramente in tutto quello che facciamo. Siamo incapaci di allevare una generazione, i nostri figli, nella maniera corretta. Prima non pensavamo a questo, ma oggigiorno stiamo affrontando il problema: la giovane generazione è completamente indipendente da noi e siamo incapaci di fare qualcosa con i giovani.

Se potessimo farli diventare delle persone ragionevoli, delle buone persone (anche se non sappiamo esattamente cosa significhi questo), perlomeno i nostri figli avrebbero una buona vita. Tutte le generazioni hanno avuto la speranza che le loro vite difficili sarebbero state compensate dai successi dei loro figli. Ma adesso siamo in un periodo di transizione: noi, come se ruzzolassimo nella cima della fiducia, iniziamo a scendere, abbiamo perso tutta la speranza che la vita della nuova generazione sia migliore della nostra. Ed è per questo che le persone non vogliono più formare delle famiglie e avere dei figli.

Essenzialmente siamo di fronte a questo problema: se vogliamo costruire una vita normale per sette miliardi di persone in un livello semplice, corporale, dobbiamo esistere nel piano spirituale. Trovandomi nel grado umano (4) io posso governare i livelli più bassi: inanimato (1), vegetativo (2), e animato (3). Tuttavia, per mantenere il mio grado sotto controllo, devo innalzarmi al di sopra di questo, al livello spirituale (5). Allora, partendo da quest’ultimo sarò capace di governare il mio grado umano (4).

Perciò lo stato di questi stati è molto semplice: per riparare l’educazione, la famiglia, le relazioni interpersonali, gli affari, l’ecologia, l’economia, per fare fronte a nuove malattie, virus, io devo capire da dove deriva tutto questo, per quale motivo, quali sono le forze che regolano il livello umano. Queste forze non esistono qui. Ciò significa che devo innalzarmi a un livello più alto.

Questo è il motivo per il quale Baal HaSulam fu felice dell’opportunità di rivelare la saggezza della Kabbalah a tutto il mondo, e non solo per se stesso, per una manciata di discepoli. E anche se questa “manciata” di discepoli è aumentata a pochi milioni di persone che seguono le nostre lezioni, parliamo di tutti nel mondo.

Presto raggiungeremo uno stato che non siamo in grado di descrivere. Senza la conoscenza elementare su come governare il mondo dal quinto livello, l’uomo non riuscirà ad avere successo in nessuna delle aree della vita sociale. Perfino adesso, i programmi che l’umanità inizia a beneficio della famiglia, il paese e il mondo, s’intasano e falliscono.

Pertanto, la Kabbalah è necessaria non soltanto per aiutare me e te ad entrare nella spiritualità. La crisi massiva si accumula in un sistema molteplice di crisi che spinge il mondo intero verso l’ascesa a un livello più alto.

Ci distinguiamo dal resto dell’umanità poiché, essendo nel quarto livello, riceviamo il “punto nel cuore”, il desiderio di entrare nel quinto livello. Siamo motivati ad andare avanti da una buona spinta, mentre il resto del mondo viene spinto da grosse sofferenze che arrivano da dietro. Veniamo ingannati con una “caramella”, l’aspirazione a qualcosa di buono, mentre il resto del mondo si muove attraverso la disperazione, spinti da un ”bastone”. Sono animali che non sanno dove andare né come far fronte ai disastri che succedono dappertutto. E questo è solo l’inizio.

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 15.04.2011

Scritti di Rabash, Dargot HaSulam, Articolo 921
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Zohar per tutti: Pesach “BeShalach (Quando Faraone lasciò andare il Popolo)”, Pag.42, “I carri di Faraone e le sue armi”, Punto 260
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Rav Baruch Ashlag: Articolo “ L’ Amore degli Amici”
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Torah, Porzione Settimanale – 14.04.2011

Il Libro dello Zohar, Porzione Settimanale “Aharei Mot”, Brani selezionati
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Una canzone conosciuta suona meglio

Tutti abbiamo bisogno di prepararci per il congresso in modo da arrivare con un animo elevato. Dobbiamo familiarizzare con tutto il materiale di preparazione, guardare tutti i filmati e imparare tutte le canzoni che canteremo li.

In questo senso, non ci dovrebbe essere nessuna novità o sorpresa per te. Più familiarizzerai con il materiale, più forti saranno le impressioni per te. Impariamo dalla struttura dei mondi che la prima unità tra le parti maschile e femminile non genera una nuova vita, ma crea vasi (Kli). La Luce si rivela in questo Kli soltanto iniziando dalla seconda unione.

Prima di tutto, la persona deve preparare i propri desideri (vasi, Kelim) ed è per questo che vale la pena familiarizzare con tutto il materiale. Se tutto è familiare alla persona, lui o lei sarà capace di raggiungere una connessione più forte durante il congresso. Se invece vediamo qualcosa per la prima volta, non saremmo capaci di dominarlo. Noi ancora non abbiamo il desiderio per questo, non c’è un posto per ricevere soddisfazione all’interno; è soltanto il primo incontro.

Ma un’incontro non è abbastanza per noi, vogliamo la partecipazione e riempimento. Questo è possibile se hai familiarita’ con il programma. Non stiamo parlando d’impegni individuali, ma piuttosto che dobbiamo sapere e partecipare in tutto quello che si svolge in scena.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.03.2011)