Quando la decisione è presa

Noi dobbiamo raggiungere lo stato in cui sentiamo di essere tra l’Egitto e la libertà e in cui ci rendiamo conto che, se ci uniamo, allora insieme ci innalzeremo al di sopra del nostro stato attuale e saremo in grado di fuggire da tutti gli stati in cui viviamo adesso. Ma fintanto che un uomo è inconsapevole della sua negatività e desidera rimanere in “Egitto”, non ha senso parlare con lui. E’ necessario fare esperienza dell’esilio in tutta la sua precarietà, con tutti i problemi e le disgrazie, per essere finalmente in grado di prendere la decisione di uscirne.

Il nostro punto nel cuore, “Moshe (Mosè),” ci tira (Moshech) in avanti partendo dalla nostra attuale condizione. Poi, ci renderà capaci di accettare volontariamente la “garanzia” (Arvut) ma non prima.

In questo stato, dentro un uomo, molteplici desideri si ritrovano insieme. Ovviamente, tutti i suoi “Egiziani” ed il “Faraone” sono ancora dentro di lui, ma anche “Moshe”, il Creatore, e la “nazione di Israele” si sono già rivelati in lui. Queste sono tutte qualità dell’uomo: vecchio, egoista, e nuovo, altruista.

Un uomo fa esperienza dei dubbi: sta uscendo dall’egoismo, dall’ “Egitto”? E anche molto tempo dopo che ne è uscito, egli ha dei dubbi: ho preso la decisione giusta, o dovrei tornare indietro? E così rimane fino a quando non corregge tutto il suo egoismo.
[21474]

(Dalla lezione quotidiana di Kabbalah del 17.09.2010, “l’ Arvut (la Garanzia Mutua)”

Materiale correlato:

Laitman blog: Dal buio dell’ Egitto alla luce
Laitman blog: La disputa irreconciliabile tra il Creatore ed il Faraone dentro di me

Discussioni | Condividi commenti | Fai una domanda




Laitman.it commenti RSS Feed

Post Precedente:

Prossimo Post: