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Un caleidoscopio di mondi che cambiano

Anche rispetto alle teoria di Einstein o alla fisica quantistica, abbiamo bisogno di un nuovo approccio con un altro genere di valutazioni matematiche e di altri fenomeni. Il principio si applica ancora di più al mondo spirituale, dove abbiamo bisogno di organi sensoriali aggiuntivi e dove i nostri attuali cinque sensi e la nostra mente, che funziona seguendo lo stesso schema, non sono sufficienti.

Le nostre sensazioni animate sono limitate, ma in quale direzione le dobbiamo espandere? Dobbiamo sviluppare il punto nel cuore in una nuova dimensione. Poi, accanto all’ essere umano di questo mondo si presenterà una creatura del tutto nuova.

Noi abbiamo già le sue radici dentro di noi. Adesso abbiamo solamente bisogno di attirare la Luce superiore, l’energia speciale che farà crescere questo seme, questo gene spirituale, dentro un essere umano che ancora non c’è e che chiameremo uomo. I Kabbalisti lo chiamano anche anima.

Quando noi ci identifichiamo con esso, con le sue qualità, cambiando continuamente in conseguenza del nostro lavoro, incominceremo a conseguire il mondo che appartiene a questa nuova creatura, che noi abbiamo volontariamente sviluppato per conoscere la parte superiore con il suo aiuto. La chiameremo come la nostra anima che esiste nel mondo spirituale.

E questo nuovo essere umano può continuare a svilupparsi gradualmente fino quando non si allargherà all’intero universo. Esso possiede degli organi sensoriali, desideri ed opportunità senza limiti!

Noi nasciamo come animali, e l’allargamento del nostro spettro sensoriale è limitato ai telescopi, occhiali e cose del genere perché la nostra mente non cambia, ma funziona precisamente in base alla sua natura. Questa è la ragione per cui noi ancora ci troviamo nel livello animato, mentre “l’uomo” è l’entità spirituale che costruiremo accanto a noi. In esso, tutta la nostra percezione avrà la possibilità di cambiare.

Cambierà così tanto che da uno stato all’altro, da un livello spirituale all’altro, non riconosceremo nemmeno noi stessi o il nostro mondo che all’ improvviso si rivelerà a noi! Ad un tratto diventeremo, ogni volta,  qualcuno di diverso, non la stessa persona  nemmeno di un momento prima, non saremo più capaci di riconoscere il mondo che abbiamo intorno, perché tutto sarà assolutamente nuovo!

In verità, tutti i miei sensi – la mente ed il cuore- cambieranno all’opposto di come sono in questo mondo. Essi non cresceranno soltanto, infatti, essi sostituiranno completamente il sistema di movimento, tutta la mia percezione, nella misura in cui chiunque si trovi ad un livello inferiore non ha la capacità di comprendere la parte superiore.

Proprio come qui lavoriamo con i nostri sensi per rivelare la natura, lo stesso principio si applica nella spiritualità, ed essa è anche chiamata “la scienza naturale”, solo che qui la natura è inferiore, corporale, mentre nella spiritualità è superiore, spirituale. Ma il metodo scientifico rimane lo stesso.

Ovviamente, gli scienziati del nostro mondo non accetteranno questi concetti perché essi lavorano solo nell’ambito dei cinque sensi corporali, e quindi non considerano la spiritualità come scienza. Naturalmente, se qualcuno è limitato da una minuscola sfera di percezione, non essendo disposto ad accettare che essa e niente altro, è inutile discutere.
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(Dalla 4.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28/11/2010 “corpo e anima”)

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L’esteriorità serve all’interiorità

Domanda: Noi compiamo molte azioni esteriori, ma qual è il giusto modo di comportarsi a livello interiore?

Risposta: Esteriormente dobbiamo fare solamente tutte quelle cose ci sono di aiuto per il nostro lavoro interiore.

Devo garantirmi una vita normale in questo mondo. Questo è un dovere per ogni uomo! Tuttavia, tutte le mie altre azioni, i desideri, ed i pensieri devono essere diretti al punto di contatto con la spiritualità. In base a ciò, devo tenermi sotto controllo nel gruppo, a casa, al lavoro, e con me stesso. Cosa sto facendo della mia vita?

La scienza della Kabbalah non pretende che gli uomini siano degli angeli. Ma un uomo che vuole avanzare deve cercare i mezzi per aumentare i suoi sforzi e rafforzare le connessioni al fine di procedere più velocemente e con più efficienza.

In sostanza, non ci sono circostanze, azioni o eventi nella vita di un uomo che non possano essere usati a beneficio del suo sviluppo spirituale. Egli deve solamente conoscere come fare, perché non c’è niente di casuale. Ogni cosa ha una ragione: tutto arriva dall’alto per una ragione e per uno scopo. Bisogna essere solamente attenti al gioco che il Creatore sta giocando con noi. Se non riflettiamo attentamente su quello che ci sta succedendo, allora finiremo con l’ignorare cosa il Creatore sta cercando di dirci!

In altre parole, la natura (o il Creatore, che è la stessa cosa, una sola legge ed un solo programma) risveglia in noi nuove informazioni – Reshimot in ogni momento. Questi Reshimot non hanno funzioni autonome e noi dobbiamo riportarli – dalla parte di sinistra e di destra – al punto di unione. Devo continuamente verificare se la mia intenzione è corretta, e in questo sta tutto il mio lavoro.

Se rimango concentrato in questo modo con il desiderio e con la mente, allora posso fare qualunque lavoro per tutte le ore che voglio, e compiere qualunque azione. Niente mi stancherà!
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(Dalla 3.a lezione al congresso WE! Del 01.04.2011)

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Zohar per tutti: Pesach “Bo (Vieni al Faraone)”, Pag.4, “E avvenne a mezzanotte”, Punto 114
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Talmud Eser Sefirot, Volume 6, Parte 15, Punto 41, Lezione 4
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Scritti di Rabash, Dargot HaSulam, Articolo 936
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Solo un Passo

Domanda: Tutta l’umanità deve arrivare alla meta definitiva. Pertanto, qualsiasi deviazione dal cammino corretto sembra spaventosa …

Risposta: In essenza, correggiamo sempre i nostri movimenti basati sulla deviazione. Ad ogni passo che facciamo deviamo dal movimento corretto verso la meta ed esaminiamo questa deviazione.

La chiave è analizzare la deviazione prima di fare un altro passo. Si può fare solo un passo nella direzione sbagliata ed allora la persona deve ritornare immediatamente per evitare di fare due o specialmente tre passi nel cammino sbagliato. In quest’ultimo caso, la persona perde completamente l’opportunità di esaminarsi e sicuramente si allontanerà dal cammino. (Studiamo questo nel Talmud Eser Sefirot, nella sezione sull’uscita della Luce dal Partzuf e la connessione con gli stati precedenti al terzo passo).
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28.03. 2011, il Libro dello Zohar)

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