L’allegria è il segnale della dazione

Ieri mentre guardavo il nostro canale televisivo, ho visto una trasmissione del programma culturale presentato nel grande Congresso in Israele del passato autunno. Questa includeva la presentazione di differenti gruppi e di danze speciali di diverse nazioni del mondo dalle quali venivano le persone che hanno partecipato al Congresso. C’era un audience enorme ed un’atmosfera speciale, il che rendeva impossibile allontanare gli occhi dallo schermo. Dovevo guardare fino alla fine.

Non ho visto lì nessun volto deluso o abbattuto perché ogni persona era influenzata dall’aspirazione comune e tutta la sala era piena di allegria, speranza, emozione ed ispirazione; e non era nemmeno perché lì stava avendo luogo qualche speciale rivelazione spirituale, ma semplicemente perché l’umore della società influenzava tutti in questo modo. Ogni persona che era parte di questo si sentiva felice ed allegra in quel momento.

Questo è il potere dell’influenza della società ed è l’unica cosa che ci manca per avanzare in ogni momento. Nel cammino non possiamo esigere nessun’altra rivelazione oltre a quella della dazione, cioè la correzione che mi permette solo di dare, di connettermi agli altri e non esigere nient’altro, come Binà che non desidera niente per se stessa (Hafetz Hesed).

Il Creatore esige da noi che arriviamo ad essere come Lui: dare per il bene della dazione e dopo, ricevere per il bene della dazione. È per questo che il nostro avanzamento avviene sempre “al di sopra della conoscenza”, ovvero non possiamo chiedere che nessun’altra qualità o riempimento si manifesti nelle nostre sensazioni a parte quella della dazione. Inoltre, non mi importa neanche se mi verrà data l’opportunità di dare. Non mi aspetto niente dal Creatore in risposta, a parte l’aspirazione per la dazione che si sviluppa in me sempre di più.

Il mondo non capisce ancora questa attitudine ed anche noi ci stiamo solo avvicinando gradualmente ad essere capaci di ascoltare e capire qual è l’essenza qui, però non c’è un’altra strada da seguire. Tutta l’umanità è entrata già in questo processo di correzione e dobbiamo capire che non si può fare marcia indietro. Non possiamo fermare la storia. Tutto il mondo sta sperimentando uno sviluppo molto rapido nella direzione di questa nuova qualità, quella della dazione che comincerà a governare il mondo.

È per questo che i kabbalisti dicono che non abbiamo nessun altro mezzo a parte quello di organizzare un ambiente che ci appoggi nel cammino verso la meta e ci dia la forza, l’ispirazione e l’allegria. Non possiamo ricevere tutto questo dal Creatore e non possiamo specialmente riceverlo da noi stessi, ma solo dalla società.

Per questo la nostra divulgazione deve enfatizzare eventi ispiratori come ad esempio i programmi culturali dei Congressi. Questo significa “unirsi al bene”, che è il motto che abbiamo scelto. Quanti più programmi del genere abbiamo, che comunicano allegria, unità ed il potere che è stato acquisito, più grande sarà la forza della vita che questi daranno ad ogni persona.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 21.03.2011, preparazione al Congresso WE!)

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