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Global Yeshivat Haverim – 10.04.2011

Global Yeshivat Haverim
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Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah – 10.04.2011

Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah
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L’allegria è il segnale della dazione

Ieri mentre guardavo il nostro canale televisivo, ho visto una trasmissione del programma culturale presentato nel grande Congresso in Israele del passato autunno. Questa includeva la presentazione di differenti gruppi e di danze speciali di diverse nazioni del mondo dalle quali venivano le persone che hanno partecipato al Congresso. C’era un audience enorme ed un’atmosfera speciale, il che rendeva impossibile allontanare gli occhi dallo schermo. Dovevo guardare fino alla fine.

Non ho visto lì nessun volto deluso o abbattuto perché ogni persona era influenzata dall’aspirazione comune e tutta la sala era piena di allegria, speranza, emozione ed ispirazione; e non era nemmeno perché lì stava avendo luogo qualche speciale rivelazione spirituale, ma semplicemente perché l’umore della società influenzava tutti in questo modo. Ogni persona che era parte di questo si sentiva felice ed allegra in quel momento.

Questo è il potere dell’influenza della società ed è l’unica cosa che ci manca per avanzare in ogni momento. Nel cammino non possiamo esigere nessun’altra rivelazione oltre a quella della dazione, cioè la correzione che mi permette solo di dare, di connettermi agli altri e non esigere nient’altro, come Binà che non desidera niente per se stessa (Hafetz Hesed).

Il Creatore esige da noi che arriviamo ad essere come Lui: dare per il bene della dazione e dopo, ricevere per il bene della dazione. È per questo che il nostro avanzamento avviene sempre “al di sopra della conoscenza”, ovvero non possiamo chiedere che nessun’altra qualità o riempimento si manifesti nelle nostre sensazioni a parte quella della dazione. Inoltre, non mi importa neanche se mi verrà data l’opportunità di dare. Non mi aspetto niente dal Creatore in risposta, a parte l’aspirazione per la dazione che si sviluppa in me sempre di più.

Il mondo non capisce ancora questa attitudine ed anche noi ci stiamo solo avvicinando gradualmente ad essere capaci di ascoltare e capire qual è l’essenza qui, però non c’è un’altra strada da seguire. Tutta l’umanità è entrata già in questo processo di correzione e dobbiamo capire che non si può fare marcia indietro. Non possiamo fermare la storia. Tutto il mondo sta sperimentando uno sviluppo molto rapido nella direzione di questa nuova qualità, quella della dazione che comincerà a governare il mondo.

È per questo che i kabbalisti dicono che non abbiamo nessun altro mezzo a parte quello di organizzare un ambiente che ci appoggi nel cammino verso la meta e ci dia la forza, l’ispirazione e l’allegria. Non possiamo ricevere tutto questo dal Creatore e non possiamo specialmente riceverlo da noi stessi, ma solo dalla società.

Per questo la nostra divulgazione deve enfatizzare eventi ispiratori come ad esempio i programmi culturali dei Congressi. Questo significa “unirsi al bene”, che è il motto che abbiamo scelto. Quanti più programmi del genere abbiamo, che comunicano allegria, unità ed il potere che è stato acquisito, più grande sarà la forza della vita che questi daranno ad ogni persona.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 21.03.2011, preparazione al Congresso WE!)

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Il giusto tipo di pressione

Domanda: Le donne dovrebbero fare pressione sugli uomini, nel modo in cui una mamma la fa sui suoi bambini, al fine di far lavorare gli uomini sull’unione?

Risposta: Si dovrebbero trattare gli uomini come bambini – con amore! Ma se non si uniscono, allora non c’è dubbio che si dovrebbe esercitare una certa pressione. E’ scritto che “Siamo usciti dall’Egitto grazie alle donne giuste” dove “uscire dall’Egitto” significa transitare da questo mondo in quello spirituale, e succede solamente grazie alle donne.

Noi studiamo che l’ascesa della preghiera MAN avviene da Malchut e che tutti i desideri si trovano in Malchut. Perciò, tutto comincia dalle donne. Se non fosse per il loro desiderio, non ci sarebbe la famiglia e nessuna nuova generazione a seguire.

La forza che guida l’umanità è la forza della donna, che desidera donare la vita per farla continuare. L’uomo ci mette la forza pratica, ma solo a condizione che ce ne sia bisogno. Questo è il modo in cui è costruita la natura.

Di conseguenza, la cosa più importante di cui abbiamo bisogno è la sensazione della necessità delle donne. Quando dei nuovi studenti arrivavano dal Rabash, egli organizzava immediatamente un gruppo di donne fatto dalle loro mogli. Queste donne si riunivano insieme una volta alla settimana, leggevano un articolo e lo discutevano. Il Rabash si curava molto del fatto che comprendessero quello che c’era scritto e di ciò che succedeva loro.

In sostanza, ci deve assolutamente essere una forte organizzazione delle donne che sia in grado di chiedere agli uomini di fare ciò di cui hanno bisogno nella spiritualità. Comunque sia, le donne non lo devono fare urlando, ma attraverso il bisogno del cuore. Allora gli uomini lo sentiranno. Ma questo non è ancora successo.

Vale a dire che le donne per natura non sanno come e non sono in grado di unirsi tra di loro. Ogni donna è separata. Ma al fine di esercitare della pressione sugli uomini, e solo a questo fin di bene, esse riescono ad unirsi per diventare una gigantesca necessità. E questa necessità è per noi essenziale.

(Dalla 2.a lezione del congresso WE! 01.04.2011)

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Fermi davanti all’inizio di avvenimenti gloriosi

La tendenza che si manifesta oggi era chiara ai kabbalisti da decine, centinaia e migliaia di anni. Hanno parlato della nostra epoca dopo aver calcolato il suo limite di tempo in maniera precisa, basandosi sulle leggi generali della natura.

Nel corso della storia ci siamo sviluppati sotto l’influenza della forza che ci spingeva. Mentre il nostro ego si incrementava costantemente, siamo passati da un processo ad un altro, da formazione in formazione della società, della vita familiare, dell’educazione, della cultura e così via.

Avanzavamo solo per mezzo della forza negativa e pertanto i kabbalisti sono stati capaci di calcolare quanto ci sarebbe voluto all’umanità per “toccare il fondo”, cioè per raggiungere la necessità di elevarsi ad un nuovo livello e invece di essere sviluppati dall’egoismo, avanzare per mezzo di un’altra forza: la forza dell’unità universale.

Il calcolo segnalò la fine del 20° secolo, l’anno 1995. A partire dal quel momento, dobbiamo rivelare per conto nostro il metodo della correzione dell’uomo che sa in che modo unirsi con gli altri in un tutt’uno assoluto, globale ed integrale.

Certamente, oggi siamo all’inizio di questo cammino, il quale continuerà. Tuttavia, noi, le persone che abbiamo ricevuto un regalo dall’Alto, “il punto nel cuore”, l’aspirazione verso l’alto, dobbiamo rivolgerci a tutto il mondo con una spiegazione su quello che sta succedendo. Per mezzo di questo realizziamo il nostro destino, garantiamo l’impulso che abbiamo ricevuto e conduciamo l’umanità all’ascesa verso un nuovo stato, verso un nuovo grado.

Questo è un grado molto speciale. Il corpo, le parti che sono separate ed addirittura opposte tra loro, si sente malato; però se queste parti cominciano ad unirsi in armonia ed interconnessione, allora invece di sentire la malattia, il corpo sentirà la vita in un ordine superiore. In questo modo noi, con il nostro corpo animale, ci sentiamo nel grado umano. Il corpo è un animale, ma c’è qualcosa nell’essere umano che lo riporta ad un grado più elevato.

Adesso, per mezzo dell’unione reciproca in armonia, acquisiamo la sensazione di una vita più elevata della nostra vita attuale, è la nostra vita spirituale.

Senza dubbio, dobbiamo lavorare su questo nel gruppo. Questa è la responsabilità principale che è stata posta su di noi. Inoltre, è un nostro dovere portare tutto il mondo a questo, mitigare l’enorme sofferenza che possiamo evocare avanzando per mezzo della forza negativa, essendo spinti da un “bastone”. Di fatto, vediamo già le crescenti disgrazie inaspettate e pericolose dell’umanità.
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(Dalla 1° lezione del Congresso WE! Del 1 Aprile 2011)

Lezione quotidiana di Kabbalah – 10.04.2011

Scritti di Rabash, Shlavei HaSulam, Articolo 20
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Libro dello Zohar, “Yitro (Jethro)”, Articolo “Due gemme Preziose”, Punto 544, Lezione 13
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Talmud Eser Sefirot, Volume 6, Parte 15, Punto 30, Lezione 1
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Argomento della Lezione: “Preparazione per uscire dall’ Egitto”
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