Il problema del mondo è il mio problema

L’immagine del “mondo esterno”, come lo descrive Baal HaSulam, viene creata dalla “macchina fotografica” che si trova nella parte posteriore del nostro cervello, che proietta le mie qualità in quello che sembrerebbe essere lo schermo esterno, con quelle qualità che sono danneggiate o corrette fino ad un certo punto. Dentro di me esistono sotto forma di diverse forze; combinandole o dividendole in diversi modi, formano il vaso della mia anima.

Tuttavia, sono incapace di distinguere queste forze perché sono proiettate nello schermo della mia coscienza in modo tale da poterle contemplare. Pertanto, vedo diverse forme dei livelli, inanimato, vegetale, animato ed umano. Tutte queste forme sono in movimento, subiscono dei cambiamenti e questo è ciò che ci permette di mantenere la connessione con le forze interne.

Come posso raggiungere lo stato corretto? Questo può essere ottenuto mediante il principio di amare il prossimo come se stessi. Devi conseguire che tutta la realtà “esterna” diventi tua, poiché ad ogni modo, si tratta davvero di te, anche se nella tua ingannevole percezione appare come qualcosa di esterno. Così dunque, ritorna in te, riporta questa immagine esterna dentro di te, fa ritornare questa visione dalla proiezione all’interno della “camera”. Come puoi riuscirci? Avvicinando tutte le tue parti e sentendo che sono tue.

Per adesso percepisci i problemi del mondo come disastri che succedono ad altre persone. Al contrario, Rabash si preoccupava molto di questi casi perché sentiva che il disastro succedeva a lui. Una persona che avanza verso l’equivalenza con il Creatore fa inclinare tutto il mondo verso il piatto del giudizio, o il piatto della giustificazione. È lì che radica la soluzione a questo problema.

Di conseguenza, a causa della frammentazione spirituale, la mia percezione si divide in interiorità ed esteriorità, il mondo ed io. Correggendomi, porto verso di me tutta la realtà, che sembra esterna, per sentirla dentro di me. Allora la mia percezione spirituale del mondo cambia: non c’è niente all’esterno. Tutto è dentro di me e si realizza dentro di me. Non c’è niente al di fuori di me. Vivo nel mio Kli e solo una “camera” mi crea l’immagine esterna.

Basandoci su questo, dobbiamo decidere una volta per tutte che sono proprio le persone che hanno ricevuto un risveglio dall’alto, un impulso verso la correzione, a poter cambiare il mondo se trasformano la percezione delle loro sensazioni. Tutto dipende da quanto cercano di avvicinare il mondo per sentirlo come una parte inseparabile di loro. Questa è la realizzazione del principio di amare il prossimo come se stessi. Dobbiamo attrarre a noi tutti i livelli che sembrano esterni, dobbiamo includere i livelli, inanimato, vegetale, animato ed umano in noi e vederli come una parte nostra inseparabile.

Pertanto, la nostra attitudine verso tutta la realtà deve essere almeno la stessa che verso noi stessi, come spiega Baal HaSulam che l’uomo deve elevare i desideri degli altri al di sopra dei suoi. Essendo un egoista penso a me stesso invece che al prossimo; ma se sono altruista, devo pensare agli altri.

È a causa di questo che la correzione del mondo dipende proprio dalle persone che in verità hanno ricevuto dall’alto il richiamo per correggersi. Nessun altro ha sentito questo risveglio e di conseguenza non hanno niente da chiedere.

Questo vuol dire che dobbiamo sentirci responsabili di tutti i disastri dell’umanità ed è in nostro potere correggerli e non solo a fatto compiuto, ma anche prima che le disgrazie succedano. Dobbiamo assicurarci che questo non succeda nuovamente nel livello inanimato, così come negli altri livelli, fino al grado dell’umano.

Per il momento le catastrofi si manifestano sotto forma di disastri naturali, nei livelli inanimato e vegetale, come gli tsunami, i terremoti, le inondazioni e gli incendi, e nella società umana sotto forma di crisi economiche ecc … Tuttavia, non siamo esenti da altre forme, come le piaghe dell’Egitto che furono così disgraziate, pericolose e terribili, come le sensazioni che abbiamo adesso.

Baal HaSulam scrive riguardo a questo verso la fine dell’Introduzione al Libro dello Zohar. Tutte le sofferenze del mondo sono provocate dal fatto che Israele non si è corretto a tempo, essendo Israele (che vuol dire diretto al Creatore) qualsiasi persona, non importa la sua origine, che ha l’opportunità di correggersi perché ha ricevuto un risveglio dall’alto, non importa il livello nel quale si trovi.

In questo modo, tutti noi uniti, siamo responsabili di quello che succede.

(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.03.2011)

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