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Il Gruppo è l’Arca di Noè della salvezza

La difficoltà radica nel capire che il gruppo, l’ambiente, non è una sistemazione temporanea che dopo un po’ di tempo non sarà più necessario. Il gruppo non sparirà mai ed è impossibile ottenere il riempimento spirituale con qualsiasi altro mezzo. Da questi estranei, dalla gente della quale una volta ero risentito, dal loro mondo interno, devo costruire la mia anima.

Invece di vedere i loro volti, le personalità ed il loro comportamento, devo vedere solo i loro desideri interni, in modo tale da costruire un “corpo spirituale” partendo da loro, al quale io possa donare e dal quale possa essere ispirato. Se facciamo il nostro lavoro mutuo in questa maniera, costruiremo la garanzia, una sensazione di appoggio, le forze per lo sviluppo e la dazione per tutti.

Allora tu sentirai quanto sei protetto dal male in questo gruppo, come se fossi “nell’Arca di Noè”. Spesso troviamo, lungo il nostro cammino, come dei “santuari”. È come l’utero della madre, nel quale ci sviluppiamo per tappe: quella embrionale, l’allattamento e la maturità (Ibur, Ienikà, Mochin), fin quando nasciamo in un grado spirituale nuovo, nel nuovo mondo.

In questo modo, vediamo il gruppo, fin quando la nostra relazione con esso è così forte che cominciamo a ricevere la Luce attraverso di esso, le proprietà del nostro nuovo sviluppo, come nell’Arca di Noè, nel ventre della madre. Più tardi, nasciamo e cominciamo a sviluppare una connessione con questo ambiente come con la Madre Superiore (Ima IIaà): riceviamo attraverso di essa l’influenza di Aba ve Ima ed anche di più.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 23.03.2011, sulla preparazione per il Congresso WE!)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 01.04.2011

Dagli Scritti di Rabash, Shlavei HaSulam, Volume 1, Articolo 1
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I segnali della Luce del futuro

Domanda: Cosa significa sentire che siamo già al Congresso proprio adesso mentre leggiamo il Libro dello Zohar, affinché il Congresso si svolga nella migliore maniera possibile?

Risposta: Preparati! Se sei pronto ad assistere ad un meraviglioso, gradevole e felice avvenimento, allora ti prepari ad esso in anticipo. Se ti anticipi ad esso, godrai del segnale luminoso del futuro e riceverai una grande ispirazione da questo.

Pertanto, come ci avviciniamo in tutto il mondo, al Congresso che si terrà nel New Jersey? Dobbiamo prepararci da adesso. Tutto dipende dalla preparazione del desiderio. “Cosa pianifico di correggere? Cosa voglio? Cosa otterrò da questo? Come voglio apparire lì?”. Devo immaginare tutto questo nei dettagli, come se fossi già lì. Per questo, dobbiamo fare tutte le canzoni disponibili sul sito web, così come tutto ciò che accadrà nei programmi culturali e gli altri eventi, affinché la gente familiarizzi con questo, lo capisca e sia pronta ad immaginare come succederà.

Un bambino cresce immaginando il futuro che dopo diventa realtà. Se una persona non prova questo corretto desiderio in ogni momento, se non accresce i suoi desideri, le sue preoccupazioni ed i timori, allora non ottiene niente. Adesso devi aspettare impazientemente, chiedendoti: “Come sarà? Quando? In che modo? Come sarò ispirato? Come parteciperò?

Questo è necessario per crescere. Se i bambini non hanno ricevuto le aspirazioni verso il futuro dalla natura, allora non saranno capaci di crescere; però questa aspirazione ci viene data dalla libertà di scelta. Vuoi crescere? Allora trova un modo di ricevere dall’ambiente la grandezza dello scopo ed allora crescerai. Non c’è altro metodo! Se non impariamo dall’esempio dei bambini, se non attiviamo queste azioni nella pratica, allora sarà una vergogna lasciare che le nostre vite siano uno spreco.

(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 24.03.2011, lo Zohar)

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Aspettare il matrimonio con il Creatore

Viviamo un momento nel quale tutto il mondo sta entrando nella fase dello sviluppo spirituale. Il gruppo che stiamo formando è come l’Arca di Noè, la nostra madre comune, dove tutti possiamo integrarci e crescere. È così, il gruppo sarà il ventre materno per tutta l’umanità: è la Shechinà che costruiamo tra di noi.

Lo stesso luogo ci accetterà quando saremo “esiliati” dal ventre materno e nasceremo. Portando nuovi “vestiti” della Luce di Chasadim (Misericordia) e la correzione, ci eleveremo sempre più in alto, fino alla stessa fine della correzione, fino a trasformarci nella sposa pronta ad entrare nel palio nuziale (Chupà) con il Creatore.

Pertanto, il gruppo relativo ad ogni persona ed anche a tutta l’umanità è questo stesso luogo che è sempre un passo in avanti rispetto a noi. Questo è l’oggetto spirituale superiore, in relazione al quale riveliamo costantemente i nostri prossimi livelli superiori, fino al punto in cui siamo capaci di elevarci al di sopra del nostro ego.

L’egoismo continua ad essere una forza che separa e pertanto ci aiuta. Dopotutto, superando l’ego, siamo capaci di stabilire una connessione molto più stretta con il nostro ambiente: come un embrione con il ventre, come un bebè in allattamento o come un adulto che riceve la Luce col fine di dare.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 23 Marzo 2011, preparazione per il Congresso WE!)

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