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Congresso in New Jersey – 31.03.2011

Congresso in New Jersey: Conferenza: “Kabbalah è abbracciare il mondo”
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I primi libri di Kabbalah in Kazakhstan

Novità dal nostro gruppo di studio in Almaty, Kazakhstan: “Una casa editrice di Almaty ha pubblicato i primi due libri in Kazakh: La Kabbalah rivelata e La crisi è buona.

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I libri sono arrivati al centro di Almaty giusto in tempo per la fiera del libro ed il concomitante Congresso WE! Che sarà tenuto nella città capitale del Kazakhstan, Astana.

I libri sono venuti alla luce grazie all’unione degli sforzi di tutti i gruppi del paese. La Signora Erganata Alimkuluva è stata l’ideatrice del progetto ed ha curato la redazione dei libri. Siamo ottimisti nel pensare che la fiera del libro ed il concomitante congresso ci avvicineranno al traguardo.”

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Il mondo è rotondo

Domanda dal Giappone: Quali sono le ragioni del disastro che sta avvenendo? Secondo le previsioni, continueranno i terremoti. Possiamo tutti noi prevenire questi avvenimenti qui e nel resto del mondo?

Risposta: Per dare una risposta alla domanda, dobbiamo anzitutto capire dove ci troviamo. Siamo in un mondo “rotondo”. Questo è ciò che ci spiega la scienza della Kabbalah nella sua sezione “percezione della realtà”.

Non aspettiamo che le prove dolorose di questo diventino palesi nel nostro mondo. Attraverso le esperienze amare, stiamo scoprendo che tutti siamo interconnessi, che il mondo è globale ed integrale, che esiste l’effetto farfalla ecc … Per convincerci di questo, non dobbiamo imparare la lezione dai disastri che succedono, ma è meglio imparare dalla scienza della Kabbalah.

È possibile che sarà troppo tardi quando cominceremo a mettere in pratica la nostra esperienza. Quanti tsunami, terremoti o altri disastri devono presentarsi prima di agire con intelligenza? Volgiamo lo sguardo alla scienza ed alla saggezza. È scritto: “Colui che impara è saggio”. Cosa impara la persona saggia?

Secondo la scienza della Kabbalah, sappiamo che sentiamo tutta la realtà dentro di noi, perché è dentro di noi. La mia percezione si divide in 5 livelli; 3 di questi livelli sono le mie sensazioni: radice, anima e corpo. Essi “si vestono” in me dall’interno, inoltre ci sono dettagli esterni di percezione che percepisco al di fuori di me: il vestito e la torre. Questo è tutto il mondo al di fuori di me. Il vestito è tutto quello che si trova nell’area che il mio corpo ed i miei sensi possono realizzare, mentre la torre è rappresentato da tutte le cose lontane ed irraggiungibili, oppure detto in altro modo, dalle cose che non sono sotto il mio controllo.

È così che si divide la realtà, la parte interna si chiama Galgalta ve Eynaim, mentre la parte esterna si chiama AHP. Questa divisione è stata provocata dalla distruzione spirituale, che è la ragione per la quale sentiamo soltanto leggermente Galgalta ve Eynaim dentro di noi e non abbiamo assolutamente la sensazione che l’AHP sia anche una parte di noi. È così che dividiamo la nostra realtà fino alla fine della correzione, quando Galgalta ve Eynaim si unirà con l’AHP in tutte le 10 Sefirot.

Da questo dobbiamo arrivare alla seguente conclusione: sentiamo tutto dentro i nostri Kelim. Questi possono essere uno tsunami, la terra, l’universo con tutte le sue stelle e le galassie; tutto quello che c’è nel mio desiderio egoista. È così che è fatto il mio desiderio, affinché in esso percepisca la realtà divisa in due: “io” e “al di fuori di me”. “Io” è Galgalta ve Eynaim, la radice, l’anima, il corpo, mentre “al di fuori di me” è l’AHP, il vestito e la torre, le due categorie esterne della percezione.

Avvengono molti cambiamenti nei miei Kelim interni ed esterni. Quando assistiamo ai disastri naturali è molto difficile capire perché avvengono questi eventi così dolorosi nei Kelim esterni, invece che nei nostri Kelim interni. Perché questi cambiamenti influenzano oggi una parte specifica della mia anima chiamata “i giapponesi”? Perché tra tutti i popoli la catastrofe è sopraggiunta a loro?

Anche la mia anima include altre parti che percepisco come miei amici. In realtà, non esistono, ma ai miei occhi sono parte di me stesso. Sarà così fin quando non completerò la mia percezione ed allora ogni cosa si unirà in un tutt’uno, in un unico desiderio corretto e completamente diretto alla dazione. Questa è la forma corretta.

Se non vediamo la realtà da questa prospettiva, non saremo mai capaci di percepire correttamente quello che succede, e questo include le guerre, le catastrofi, la corruzione e tutto il resto. Non saremo mai capaci di giustificare il Creatore o di capire come tutto si muova verso la correzione.

Tuttavia, non potremo organizzarci senza la prospettiva corretta delle cose, senza avere un’immagine del mondo “rotondo” che si trova dentro la persona e che dipende dalla sua correzione. Non c’è niente al di fuori di me; tutto sono io. Questa è la mia terra, il mio terremoto, il mio Giappone, la mia Libia, il mio Israele, il mio pianeta ed il mio universo. Tutto questo riflette le mie qualità che non sono ancora corrette.

(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.03.2011)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 31.03.2011

Rav Yehuda Ashlag: Introduzione alla Prefazione della Saggezza della Kabbalah, Punto 4, Lezione 3
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Argomento della lezione: I Principi della Società: “Per l’ Unità”
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Smettiamola di esigere: “Dammi!”

Io credo che durate la Congresso WE! In New Jersey raggiungeremo la connessione che siamo già capaci di creare. È quando tutti dimenticano se stessi e si donano alla società, talmente sommersi nel sentimento comune di unità e dell’ anima collettiva corretta, nella quale uno non sente se stesso, ma solamente questo desiderio collettivo.

Inoltre, tutti desiderano e fanno il possibile per conservare questo stato per sempre e d’utilizzarlo per ascendere sempre più in alto. Dopo tutto, grazie a quest’ambiente, applicando i mutui sforzi in relazione a lui: io verso lui, lui verso di me, riveliamo dentro la forza della dazione. Allora acquisiremo la forza di Binà, senza aspettarci alcuna reazione o tornaconto per noi. Ci manterremo nella gioia di essere governati dalla proprietà pura di dazione.

Ricevo la forza e l’appoggio per questo solamente dall’ambiente. Devo sviluppare questa capacità da me, altrimenti non potrà considerarsi come un mio conseguimento. Ovviamente, considerando il mio attuale egoismo questo mi sembra irrazionale: Per quale motivo devo creare io stesso la società, che mi confonde e m’imparte i suoi valori, mi costringe ad agire di conseguenza e perfino a godere per questo? Ne trago qualche beneficio?

È vero, non riceverò niente per l’egoismo, ma m’innalzerò al di sopra della mia natura. Questa è la prima tappa della correzione chiamata “Fede al di sopra della ragione”. Più tardi, grazie a questa fede attrarrò la Luce di Hochmà (Saggezza) “dentro la ragione”, nel desiderio, ricevendo con il fine di donare. Pero, innanzitutto, devo innalzarmi al di sopra del mio desiderio egoista.

Ma, sfortunatamente, siamo come dei bambini in una posizione ostinata chiedendo che il Creatore si riveli, essendo totalmente inconsci di chi sia il Creatore e cosa implichi la Sua rivelazione. Abbiamo tutte le condizioni per la rivelazione della proprietà di dazione: Avanti! Fattelo! Ma è l’attributo di dazione quello che si rivelerà, e non un nuovo, abilmente mascherato riempimento per il tuo egoismo.

È la nostra delusione ci mostra quanto siano egoiste le nostre aspettative. Non ci rendiamo nemmeno conto di star chiedendo: “Dammi!” Questo è il motivo per il quale la mutua garanzia sia cosi vitale. Ci fornisce a tutti la fiducia, il fondamento, la necessità d’innalzarci oltre il nostro ego, la dazione senza nessun tipo di auto-esame e ricompensa. Questa è la prima proprietà di Binà che dobbiamo acquisire.

L’unica cosa che possiamo fare nel nostro stato è di rivolgerci costantemente al nostro ambiente in cerca d’aiuto. Dall’altra parte, uno non deve chiedere nessun tipo di riempimento per se stesso, ma soltanto l’appoggio che gli permetta di mantenersi al di sopra delle richieste egoiste. Il godimento viene dalle “opere buone”, da un movimento verso l’esterno, verso gli altri, perché questo ti rende simile al Creatore.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 21.03.2011, sulla preparazione del Congresso WE!)

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