La soluzione è tra noi

Domanda dal Giappone: Quale deve essere il nostro lavoro interiore durante le situazioni di emergenza? Non smette di tremare mentre guardo la lezione.

Risposta: In questi giorni dobbiamo focalizzarci anche di più sull’unità ed aver fiducia nel fatto che proprio in virtù dei nostri sforzi potremo prevenire altre catastrofi simili nel mondo, tanto in Giappone, quanto in tutte le regioni del mondo nelle quali le persone soffrono.

Perché soffrono? Perché non avanzano verso la correzione lungo il cammino corretto? Perché non si svegliano ed escono nelle strade gridando “Che arrivi il Messia adesso!?”. Detto in altro modo, perché non esigono la correzione, un cambiamento, uno stato nuovo?

Perché non esigono che ci sia un cambio di governo? A cosa le aiuterebbe? Se questo avvenisse nessuno starebbe meglio, neppure se il dittatore libico si dimettesse. La spaccatura che ne scaturirebbe sarebbe riempita dal radicalismo islamico o da qualche altro partito, ma sarebbero soltanto cieche compensazioni psicologiche. Nella pratica, le persone non si sentirebbero meglio, ma continuerebbero lungo il cammino della sofferenza.

Ultimamente il mondo sta acquisendo le armi ancora più rapidamente. Stiamo rinnovando la corsa agli armamenti che si era fermata in precedenza, come se volessimo fare un braccio di forza; ma che stupidaggine è giocare come bambini piccoli! Guardate quanta energia e risorse si stanno sprecando.

Come risultato, tutto dipende da noi insieme a tutti i nostri amici, attraverso tutto il mondo che ha ricevuto un impulso di correzione. Dobbiamo unirci dall’interno e sentire che siamo un tutt’uno. Allora, desiderando unire il mondo in un tutt’uno, aiuteremo gli altri ad avvicinarsi. Dopotutto, sono una parte passiva di noi stessi. Saranno incapaci di avvicinarsi per conto proprio, fin quando non offriremo loro l’opportunità di connettersi con noi.

Una volta che la persona riceve un risveglio, il punto nel cuore, arriva a noi e ci uniremo con tutti coloro che attivano ed accelerano lo sviluppo, adattando la velocità del loro lavoro alla velocità della nascita delle Reshimot. Allora nessuna forza, che sia uno tsunami, una rivoluzione, una guerra o altre cose simili, ci forzerà ad avanzare in maniera negativa.

Tutto dipende dai nostri sforzi, dal grado in cui lavoriamo per l’unione. Non esiste altra soluzione per il mondo.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.03.2011)

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