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Global Yeshivat Haverim – 27.03.2011

Global Yeshivat Haverim
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L’uomo che conduce l’asino

Domanda: Con la testa capisco quello che dici, ma con il cuore sento di non essere completamente pronto a cancellare me stesso per unirmi agli altri. Come posso desiderare che questo succeda?

Risposta: Non desidereremo mai di avanzare verso dei livelli spirituali più elevati. Ed è un bene che ci rendiamo conto di questo da soli! Un uomo capisce di non desiderare la vera spiritualità a nessuna condizione, perché si contrappone a quelle belle favole che l’uomo si è inventato dove vola in mezzo agli angeli e fa quello che vuole, dove riceverà tutto il potere e vedrà tutti i mondi da un confine all’altro.

Se incominciamo a comprendere il significato della vera realtà spirituale, che è al di sopra di ogni vantaggio egoistico, che possiamo solamente immaginare, allora, ovviamente, non la vogliamo. Dobbiamo capire che tutti i cambiamenti dentro di noi sono compiuti solamente dalla Luce Superiore che corregge. Essa ci deve elevare e donarci delle nuove qualità. Solamente per mezzo della realizzazione di queste qualità, comprendendole, sentendole, e controllandole, saremo capaci di guardare il mondo attraverso di esse. Questo è il modo in cui diventerò gradualmente una nuova persona.

Incomincerò a sentire che al di sopra del corpo animato, con il quale oggi mi identifico, incomincia a costruirsi dentro di me una certa somiglianza con la Parte Superiore – una nuova forma o Kli che si chiama “l’ Essere Umano” dentro di me, cioè “colui che è uguale al Creatore.” (“Adam” “l’uomo”, deriva dalla parola “Domeh” “uguale”). Questa persona si metterà a tirare il mio “asino” (“asino” “Hamor”, deriva dalla parola “Homer”, “materia”), mettendosi in testa ai miei precedenti desideri. Dunque, l’uomo che è salito in groppa all’asino comprende e sente il Creatore. Ma l’asino non lo fa!

Questa formazione dell’essere umano dentro di noi avviene grazie alla Luce che corregge. Non è una situazione che desideriamo da soli, naturalmente non lo è! Il nostro asino (cioè il “noi” di oggi) non vuole l’arrivo dell’essere umano! Infatti, l’essere umano incomincerebbe a comandare sull’asino.

Nel frattempo, l’asino vuole ricevere quello che vuole. Questa è la ragione per cui, naturalmente, oggi non desideriamo la vera condizione spirituale. Più avanziamo, e più incominciamo a comprendere lentamente che il mondo spirituale non è assolutamente quello che ci aspettiamo che sia e così non lo vogliamo più.

Avanzare ulteriormente è possibile soltanto grazie all’influenza del gruppo, che ci riempirà dell’importanza della conquista spirituale. Solamente in base a questo saremo in grado di avanzare, ma non troveremo in noi stessi la forza di farlo.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 16.03.2011, Gli Scritti del Rabash)

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Unity Day Mondiale – 27.03.2011

Preparazione alla lezione
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Conferenza sul tema: “Preparazione al Congresso in New Jersey
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Le molte sfaccettature della Luce

Domanda: Come posso controllare la preghiera che ho nel cuore se il mio cuore non è corretto?

Risposta: Se il cuore è corretto, non c’è preghiera! La preghiera vuol dire richiedere la correzione se sento di essere corrotto; oppure, se non sento la corruzione dentro di me, chiedo alla Luce di distinguere per me i desideri (Kelim), di mostrarmi i miei difetti.

All’improvviso degli estranei incominceranno a dirmi che potrei aver bisogno di occhiali perché non vedo bene. Infatti, non avevo mai fatto caso a niente di tutto questo prima, perché non avevo nulla con cui fare dei paragoni.

Dunque, devo chiedere alla Luce di mostrarmi la mia corruzione. Quando l’avrò percepita, chiederò alla Luce di correggermi. Quando sarò corretto, chiederò alla Luce di colmarmi. La stessa Luce, il Creatore, compie tutte queste azioni dentro di me. Infatti, Egli si manifesta attraverso le diverse azioni compiute in base alle mie richieste.
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(Dalla 2.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.03.2011, Il Libro dello Zohar)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 27.03.2011

Preparazione al Congresso in New Jersey: “La Preghiera di molti”, Lezione 5
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Introduzione al Libro dello Zohar, Art. “Yitro”, “Onora tuo padre”, Punto 485, Lezione 10
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Talmud Eser Sefirot, Parte 9, Lez. 15
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Argomento della Lezione: “I Principi dell’ Educazione Globale”, Lezione 10
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Risvegliare la terra congelata

Tutto il nostro lavoro consiste nel rivelare la nostra abilità interiore di percepire la realtà nella quale esistiamo davvero. La realtà è permanente ed eterna e l’unica cosa che ci manca è il senso per riconoscerla, sentirla, immaginarla e rivelarla.

Per riuscirci però, è necessario avere i desideri adeguati, i vasi spirituali (Kelim) che la persona stessa ha preparato dentro si sé. La preparazione avviene in due tappe: il richiamo per la correzione del desiderio, la preghiera MAN, viene per prima, seguita dalla ricezione della Luce dall’alto (MAD), la forza superiore che viene e ci corregge.

Abbiamo bisogno di sentire nella preghiera (MAN) e nella risposta (MAD) tutte le loro azioni, perché costruiscono specificamente gli organi di percezione dentro di noi che ci permetteranno di rivelare la Luce Superiore, il Creatore. A causa di questo è scritto: “È impossibile realizzare qualcosa senza la forza della preghiera”. Questo perché abbiamo bisogno consciamente di attraversare questo processo, preceduto dal nostro desiderio.

Ma la domanda è: “dove conseguire il desiderio adeguato per la rivelazione della Luce Superiore, il Creatore, una qualità opposta, alla quale non siamo assolutamente preparati? Come chiediamo e desideriamo qualcosa del genere?”.

Ci sembra di desiderare già lo sviluppo spirituale e cerchiamo il modo di avanzare, ma nella maggior parte dei casi, scopriamo di trovarci nella più assoluta oscurità e nella nebbia più fitta, come se ci svegliassimo domani e fossimo incapaci di capire quello che ci succede: da dove veniamo? Quale è il nostro scopo? Cosa dobbiamo pensare e desiderare? Apro il libro o ascolto la lezione e non c’è una risposta interiore. Come mi preparerò e mi orienterò correttamente ed a quale costo? Dopotutto, una preghiera deve essere sofferta, deve essere il mio vero desiderio che esce dal profondo del mio cuore.

Qui abbiamo bisogno di capire che tutto il nostro lavoro consiste nel preparare le condizioni per la nascita rapida delle Reshimot (geni informativi). Per farlo, abbiamo bisogno di cercare di creare le condizioni appropriate, come organizzare lo studio, partecipare alla divulgazione, avere una connessione con il gruppo e ricevere l’influenza dell’ambiente. È così perché solo una forte influenza dell’ambiente aiuterà ad accelerare la nascita delle Reshimot dall’occultamento, dalla frammentazione.

Quando ci uniamo ad un ambiente come questo, attraiamo la Luce generale che comincia ad influenzarci come la terra influenza il seme piantato al suo interno e quando questo sente l’influenza della terra, comincia il suo risveglio alla vita.

Il nostro seme è già piantato nella terra e tutte le Reshimot sono necessarie, tutta la loro catena è impiantata in noi. Il nostro obbiettivo è solamente di risvegliare questa terra che ci circonda affinché cominci ad influenzarci. L’unica cosa che si aspetta da noi è che operiamo appropriatamente ed intensamente, traendo vantaggi da tutte le opportunità.

Risulta che la mia preghiera non è rivolta direttamente al Creatore, è come se non ci fosse nessuno a cui pregare, poiché non so chi è Lui. Una preghiera comincia quando ci si mette appropriatamente sotto l’influenza delle condizioni date. Una volta che sono nell’ambiente, io insieme a tutti gli altri ed alla mia aspirazione per lo sviluppo spirituale (la mia Reshimo), mi rivolgo alla forza superiore “il seme” della “terra”, ovvero la mia Reshimo, attraverso l’ambiente.

Questa è la forza che voglio risvegliare e la mia preghiera appropriata è diretta ad essa. Ricordate che la Luce Superiore, l’ambiente ed il Creatore si trovano in uno stato immutabile e di riposo. La persona attiva tutti questi mezzi ed usa il suo desiderio per mettere in moto tutto il sistema, affinché cominci a funzionare con esso. In caso contrario resterà nello stato di congelamento.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 9.03.2011. Cosa è la preghiera?)

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