Conoscenza e fantasia

Domanda: Quando un uomo è convinto di potere percepire il Creatore, c’è un modo di verificare se si tratta di una sensazione reale o di una fantasia religiosa?

Risposta: Nessuno dovrebbe mai provare a convincere un uomo che quello che prova non è reale. Infatti, non possiamo sostituire la nostra testa con la sua.

Diciamo che tu conosci veramente qualcosa, e un altro uomo no, ma quest’ultimo immagina comunque qualcosa in un modo non corretto. Se gli facessi della pressione e provassi a convincerlo che tu hai ragione, allora, invece dell’immagine che egli immaginava in precedenza, riceverebbe da te una nuova immagine. Ad ogni modo, sarebbe ancora una immagine della fantasia, anche se tu la potresti considerare un fatto ovvio e vero ( sebbene anche questo potrebbe essere discutibile). Una volta che questa immagine gli arrivasse, diventerebbe semplicemente una nuova fantasia.

Questa è la ragione per cui la Kabbalah non permette tutto questo. Un uomo non dovrebbe impegnarsi ad imporre agli altri uomini le proprie convinzioni, soprattutto perché la nostra verità cambia di continuo. Quando ci eleviamo da un livello ad un altro, tutta la nostra precedente conoscenza fondamentalmente cambia.

Noi viviamo di continuo degli stati opposti mentre passiamo da una parte all’altra fino a quando non attraversiamo Machsom (la barriera che ci separa dalla spiritualità). E’ scritto: “Non fidarti di te stesso fino al giorno in cui morirai (cioè il giorno della morte del tuo egoismo)”.

Questa è la ragione per cui non dovremmo far cambiare idea a nessuno. Dobbiamo solamente spiegare agli uomini come, in questa precisa situazione, siamo tutti quanti vulnerabili ed incoraggiarli ad esaminare sinceramente le cose, ad avere un approccio sensato. Questo è ciò che si considera un atteggiamento diretto: noi abbiamo cinque sensi, quindi facciamo affidamento solamente su di questi.

Ad ogni modo, è scritto che è possibile acquisire anche altri sensi. Una volta che li avremo sviluppati sulla base di un approccio scientifico, ragionevole e logico, senza ascoltare nessuno, e scopriremo un’altra realtà, allora incominceremo ad esaminarla. Incominceremo allora a comprenderla ed acquisiremo una nuova conoscenza che si baserà ancora sullo stesso principio: “Un giudice posa gli occhi solamente su ciò che può vedere”, sulla base cioè di una reale sensazione.
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(Dalla 4 parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 2.01.2011 “La saggeza della Kabbalah e la filosofia”)

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