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Lezione introduttiva: “Per essere un Essere Umano” – 22.03.2011

Kabbalah per il Popolo, Lezione introduttiva “Per essere un Essere Umano”
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Dai limiti estremi della creazione al suo Centro

I Kabbalisti, che esplorano la realtà superiore, ci spiegano che abbiamo iniziato tutta la nostra evoluzione nel mondo dell’Infinito, Ein Sof, dove eravamo tutti uniti insieme come un solo uomo con un solo cuore, dentro un solo punto – ed il nostro legame era dunque molto forte. Questo legame era inizialmente alimentato dalla forza della Luce Superiore che ci controllava e ci appagava.

Ma in seguito, abbiamo iniziato a discendere da questo mondo dell’Infinito poiché la nostra connessione ha incominciato ad indebolirsi. Si è venuta così a formare una distanza tra di noi, che ha continuato a crescere (i mondi di Adam Kadmon, Atzilut, Beria, Yetzira, e Assiya nel disegno qui sotto), finché non siamo caduti al livello della nostra attuale esistenza, il livello più basso del mondo di Assiya.

Questa discesa indica che, sotto influsso dall’Alto, piano piano abbiamo perso la Luce che colmava lo spazio tra di noi. La Luce ha continuato a diminuire di proposito, di sua volontà, e alla fine, si è creata una distanza tra di noi. Mentre eravamo nel mondo dell’Infinito eravamo tutti legati insieme, ma quando abbiamo raggiunto il mondo di Assiya ci siamo sentiti distanziare grandemente gli uni dagli altri. Ora noi ci viviamo come due realtà separate: la mia e la vostra. Il nostro ego, che ci domina, è responsabile della spaccatura che ci divide. Questo è il comune modo di sentire di ogni uomo.

Adesso nel mondo ci sono sette miliardi di individui-alieni egoisti. Ma è vero che nel mondo dell’infinito noi esistiamo come un solo uomo! Ed in base alla nostra sensazione, anche la realtà è cambiata poiché la viviamo come una sensazione nel nostro desiderio, nelle nostre qualità.

Ma noi dobbiamo capire che abbiamo a che fare con due grosse discrepanze: la realtà che percepiamo e la realtà in cui ci troviamo nella quale, di fatto, esistiamo. Noi ci sentiamo alieni tra di noi, lontani dalla perfezione, dall’eternità, dall’appagamento senza fine, da qualche parte ai limiti estremi dell’intera creazione, in questo mondo transitorio. E tuttavia, la connessione tra di noi rimane, ed è molto forte. Siamo ancora legati dal reciproco sostegno, come un solo uomo con un solo cuore.

Il fatto è che noi non desideriamo seguire queste condizioni, e questo è il solo problema. Ma la natura fa in modo che noi siamo connessi comunque. E’ solo che questa connessione ci viene rivelata non al livello della legge del mondo dell’Infinito, ma nella misura in cui ci siamo distanziati da esso.

In altre parole, al momento non ci si aspetta che osserviamo tutte le condizioni del sostegno che governano il mondo dell’Infinito, nel quale eravamo completamente connessi con tutti i nostri desideri, come un solo insieme e c’era una sola anima al centro della creazione. Abbiamo solo bisogno di capire che rimaniamo legati insieme, voi ed io, e che c’è una connessione tra di noi.

Questi legami esistono tra tutte le anime che in passato si trovavano insieme, ma che oggi si sono distanziate. Tutti noi abbiamo però bisogno di ritornare al centro dal quale arriviamo.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.03.2011 sul Sostegno reciproco)

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Conoscenza e fantasia

Domanda: Quando un uomo è convinto di potere percepire il Creatore, c’è un modo di verificare se si tratta di una sensazione reale o di una fantasia religiosa?

Risposta: Nessuno dovrebbe mai provare a convincere un uomo che quello che prova non è reale. Infatti, non possiamo sostituire la nostra testa con la sua.

Diciamo che tu conosci veramente qualcosa, e un altro uomo no, ma quest’ultimo immagina comunque qualcosa in un modo non corretto. Se gli facessi della pressione e provassi a convincerlo che tu hai ragione, allora, invece dell’immagine che egli immaginava in precedenza, riceverebbe da te una nuova immagine. Ad ogni modo, sarebbe ancora una immagine della fantasia, anche se tu la potresti considerare un fatto ovvio e vero ( sebbene anche questo potrebbe essere discutibile). Una volta che questa immagine gli arrivasse, diventerebbe semplicemente una nuova fantasia.

Questa è la ragione per cui la Kabbalah non permette tutto questo. Un uomo non dovrebbe impegnarsi ad imporre agli altri uomini le proprie convinzioni, soprattutto perché la nostra verità cambia di continuo. Quando ci eleviamo da un livello ad un altro, tutta la nostra precedente conoscenza fondamentalmente cambia.

Noi viviamo di continuo degli stati opposti mentre passiamo da una parte all’altra fino a quando non attraversiamo Machsom (la barriera che ci separa dalla spiritualità). E’ scritto: “Non fidarti di te stesso fino al giorno in cui morirai (cioè il giorno della morte del tuo egoismo)”.

Questa è la ragione per cui non dovremmo far cambiare idea a nessuno. Dobbiamo solamente spiegare agli uomini come, in questa precisa situazione, siamo tutti quanti vulnerabili ed incoraggiarli ad esaminare sinceramente le cose, ad avere un approccio sensato. Questo è ciò che si considera un atteggiamento diretto: noi abbiamo cinque sensi, quindi facciamo affidamento solamente su di questi.

Ad ogni modo, è scritto che è possibile acquisire anche altri sensi. Una volta che li avremo sviluppati sulla base di un approccio scientifico, ragionevole e logico, senza ascoltare nessuno, e scopriremo un’altra realtà, allora incominceremo ad esaminarla. Incominceremo allora a comprenderla ed acquisiremo una nuova conoscenza che si baserà ancora sullo stesso principio: “Un giudice posa gli occhi solamente su ciò che può vedere”, sulla base cioè di una reale sensazione.
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(Dalla 4 parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 2.01.2011 “La saggeza della Kabbalah e la filosofia”)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 22.03.2011

Parte 1: Argomento della Lezione: “Preparazione al Congresso in New Jersey”, Lezione 2
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Parte 2: Introduzione al Libro dello Zohar, Art. “Yitro”, “Sulle ali delle aquile”, Punto 314, Lezione 6
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Parte 3: Talmud Eser Sefirot, Parte 9, Punto 17, Lez. 12
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Parte 4: Argomento della Lezione: “I Principi dell’ Educazione Globale”, Lezione 5
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Il denaro è una coperta per il desiderio

Un breve sguardo alla storia del denaro: il denaro è un’invenzione antica, sappiamo di monete che già circolavano 650 anni A.C. In principio, le monete furono valutate in base al peso ed al costo del metallo stesso, però le monete di metallo furono rimpiazzate gradualmente dai biglietti di carta. All’inizio del 17° secolo, l’Europa stava già stampando la carta moneta.

Fino ai giorni nostri, il denaro è restato al centro dell’attenzione di tutti ed è causa di numerosi argomenti mentre viaggia di mano in mano e serve come mezzo di connessione tra le persone. Quale è la causa dell’uso avanzato del denaro?

Esistono solo la Luce e il desiderio (Kli), che dobbiamo unire. Questa connessione appare a causa del fatto che ognuno nasconde il suo ego sotto uno schermo che si chiama “copertura” (Kisufa). “Denaro” (Kesef) deriva da questa parola. Se ho una coperta sui miei desideri e pertanto, sono capace di utilizzarli correttamente, questo significa che possiedo uno schermo, una coperta, “il denaro”.

Come risultato di quest’azione nel nostro mondo, come riflesso della radice spirituale nei rami materiali, c’è una regola nel nostro mondo che qualsiasi ricezione deve essere preceduta da uno sforzo. Questo lavoro è ciò che crea la coperta sul desiderio. Il grado della mia disponibilità a lavorare per il beneficio di un desiderio determina il grado del suo riempimento finale.

Nei tempi antichi, la gente lavorava esclusivamente per mangiare, allo stesso modo degli animali che sono alla ricerca di cibo per tutto il giorno e vivono per le necessità del corpo animale: alimentazione e procreazione. Il denaro è l’oggetto più naturale e anche se non ce n’è, e la persona si confronta con se stessa, con la natura o con il Creatore, anche così paga con il suo sforzo per soddisfare i suoi desideri. Dopotutto, durante questo lavoro, i nuovi desideri nascono in lei per riempire quelli con il quale ha bisogno di lavorare, con il fine di costruire uno schermo, una coperta su di essi.

Pertanto, la necessità di avere soldi, lo schermo, appare nel momento in cui nasce il desiderio. Nel corso di tutta la storia la gente ha fatto costantemente degli scambi: “Tu mi dai questo ed io ti do quello”, pagando se non con i soldi, per lo meno con un sorriso, la gratitudine e con un buon comportamento. Non c’è nessuna possibilità di prendere qualcosa a qualcuno senza pagare. O paghiamo volontariamente o per forza, seguendo le regole accettate dalla società. Altrimenti, il sistema superiore, alla fine sistemerà senza dubbio il debito e riporterà l’equilibrio al commerciante.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 1.03.2011, Lezione sul denaro)

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