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Lezione introduttiva: “La Luce di Purim” – 15.03.2011

Kabbalah per il Popolo, Lezione introduttiva “La Luce di Purim”
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Come utilizzare la tua Libertà

Qualcuno sta lavorando costantemente con la nostra coscienza nel mondo fisico, tutti i mezzi di comunicazione di massa, i film, la televisione ed i giornali. Riceviamo esempi dalla vita nella scuola, dalla famiglia, dal nostro ambiente, dagli amici e da tutto il mondo. Siamo costantemente sotto queste influenze senza neppure capire quanto dipendiamo da esse e seguiamo questi valori inculcatici.

Risulta che nel nostro mondo fisico, porto solo i desideri di un’altra persona; però nel mondo spirituale, resto con un vuoto assoluto, privo di riempimento e non so cosa fare con questo: “Dove devo andare? Cosa sta succedendo?”. Questo è molto difficile.

D’altra parte, però, abbiamo bisogno di capire che nel nostro mondo non facciamo alcuna azione in maniera indipendente e non ci accorgiamo mai dei nostri stessi desideri; non scegliamo mai il modo in cui vestirci, cosa mangiare, cosa pensare, la nostra professione o gli amici della vita. Ricevo tutti i gusti dall’ambiente e dal lavoro, in accordo a questo programma. Quando cambia la moda nel mondo che mi circonda, cambio immediatamente di direzione e comincio a seguirla.

Ci siamo abituati a vivere in questo modo e questa è la ragione per la quale ci sentiamo confusi quando improvvisamente ci viene concessa la libertà. Non sappiamo più cosa farne. Questo è esattamente quello che succede nel nostro sviluppo spirituale. Ci viene data totale libertà e noi cosa ne facciamo e dove otteniamo gli esempi?

Tuttavia, se ti venissero dati degli esempi, non ti svilupperesti come una persona libera, che ha la libertà di scelta. Non troveresti o scopriresti la tua anima. Una persona rimarrebbe perplessa senza sapere come continuare.

Questa è la ragione per la quale i kabbalisti ci consigliano di imparare dalla natura, dall’ambiente. La natura, la sua forza superiore generale è il Creatore. Abbiamo bisogno di imparare da Lui e dobbiamo scoprirlo. Lui deve diventare il nostro ambiente e noi abbiamo bisogno di prendere esempio da Lui.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 4 Marzo 2011, Scritti del Rabash)

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Programma sull’ educazione: La Gioventù

Kabbalah TV, Programma sull’ educazione: La Gioventù
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La crescita spirituale è possibile soltanto per merito delle cadute

aboveDomanda: A volte mi viene la terribile sensazione che tutto quello che ho in questa vita (lavoro, famiglia, salute, pace) fra un po’svanirà nel nulla. In seguito, questa sensazione trasforma la mia visione del mondo. Come posso usare questo stato?

Risposta: Iniziando a capire che “caduta e ascesa” sono l’unico modo in cui si sviluppano i nuovi stati.

Domanda: Che cosa significa la “caduta per ascesa”? Se un uomo commette azioni che non avrebbe mai fatto prima, anche questa è una caduta?

Risposta: Se un uomo utilizza tutto il suo tempo libero per studiare la Kabbalah, questo è dovuto all’azione del suo accresciuto egoismo, come è detto: “Chi è più alto degli altri, ha l’egoismo più grande degli altri” – si parla allora di “caduta per ascesa”. E questo è il corretto processo di sviluppo della nostra natura! L’aspetto positivo di tutto questo è che, per raggiungere il Creatore, è necessario un grande desiderio, e il desiderio si sviluppa. Poi questo periodo passerà, ci sarà un’ascensione spirituale, e poi di nuovo si cambia per una caduta e così via, fino alla correzione totale col raggiungimento del livello superiore.

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Un articolo sul Giornale Tedesco

Durante il recente Congresso europeo a Berlino, ho dato una serie di interviste ai media tedeschi. Nella foto sotto, si vede la mia intervista con un giornalista del quotidiano tedesco “Allgemeine Jüdische.” Come risultato della nostra conversazione, il giornale ha pubblicato un lungo e serio articolo sul Congresso e il nostro movimento.


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Lezione quotidiana di Kabbalah – 15.03.2011

Scritti di Rabash, Dargot HaSulam, Articolo 195
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Il Libro dello Zohar, “Ekev (Perché)”, “Dieci cose da fare in un pasto”, Punto 53, Lezione 5
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Il Libro dello Zohar, “Yitro”, “Vedrai il Segreto dei Segreti”, Punto 176
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Talmud Eser Sefirot, Parte 9, Punto 8, Lez. 8
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Argomento della Lezione: “Globalizzazione”, “Viviamo in un modo globale”, Lezione 2
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Il 2011 è il tempo dell’ ascesa

Nel processo di una discesa graduale dal mondo dell’Infinito, i vasi (Kelim) ricevono le Luci. Nel cammino verso il basso, ci sono i mondi di Adam Kadmon, Atzilut, Beria, Yetzira e Assiya. La loro scala è una ricezione della Luce per il bene del Creatore che diminuisce gradualmente.

Nel mondo di Adam Kadmon c’è una grande Luce di Yechida; nel mondo di Atzilut la Luce di Chaya; nel mondo di Beria la Luce di Neshama; nel mondo di Yetzirà la Luce di Ruach; nel mondo di Assiya la Luce di Nefesh.

Alla fine, tutte le Luci in tutti i vasi finiscono e ci troviamo sul fondo, nello stato di “questo mondo”. In questo, non ci sono né la Luce né i vasi, ma solo una forza vitale, un desiderio materiale. Nel corso di tutta la discesa, lo schermo continua a ridursi dal 100% fino a zero. Come risultato, non abbiamo la forza di resistenza o un pensiero di dazione, niente. Ci troviamo nel mondo materiale, cioè nel desiderio egoista.

Da questo punto, dobbiamo evolvere verso una condizione nella quale desideriamo ritornare al mondo dell’Infinito, partendo da zero, dal basso verso l’alto, fino a scalare i cinque mondi dai quali discendiamo. Facendolo, in sostanza realizziamo lo scopo della creazione.

Così, essendo caduti in questo mondo, siamo esistiti in esso per tutto il corso della storia, fino ad arrivare all’anno 2011, l’inizio dell’ascesa. Da qui in avanti, tutte le anime cominciano ad elevarsi. Il cammino dall’Alto verso il basso e dal basso verso l’Alto si estende per 125 gradi, poiché ognuno dei cinque mondi consiste di cinque Partzufim ed ognuno di essi contiene cinque Sefirot.

Fondamentalmente, nell’universo tutto è stabilito e valutato in anticipo, tutto ha uno scopo. Abbiamo bisogno solo di rivelare il nostro prossimo stato di esistenza, una volta e poi un’altra ed entrare in questo attentamente, ognuno alla sua maniera individualmente. Tutto è predisposto e nel mondo dell’Infinito (Ein Sof) arriveremo allo stato dell’essere finale e perfetto.

Prima che discendessimo da lì, esistevamo nello stato 1 e dopo, attraverso il confuso e frammentato stato 2, ritorniamo allo stato 3, l’Infinito. Dunque, cosa “otteniamo”? Otteniamo l’autonomia. Dopotutto, siamo noi quelli che camminano lungo questa via verso l’Infinito, quelli che agiscono e che realizzano la creazione e le azioni del Creatore. Ottenendo la coscienza di chi Lui è, diventiamo come Lui e capiamo come agire senza di Lui. Impariamo, come fa un bambino, fino ad arrivare ad un grado in cui siamo capaci di lavorare in tutta la realtà ed in tutta la creazione al posto del Creatore.

Il Creatore è solo una forza, però siamo noi a metterla in movimento, ed è per questo che nel terzo stato, esistono solo il Creatore e l’essere creato, uguali e simili in tutto. Questo è ciò che otteniamo. Questa è la meta che il Creatore ci ha posto davanti, affinché noi, gli esseri creati, potessimo arrivare ad essere uguali a Lui.
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 4 Marzo 2011, Spiegazione dell’articolo “Prefazione della saggezza della Kabbalah”)

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