Portare un bambino verso il libero arbitrio

Domanda: Se io cresco i miei figli in base al metodo della Kabbalah, potrebbe essere che sto eliminando la loro libertà di scegliere?

Risposta: Cosa significa crescere i figli in base al metodo della Kabbalah? Implica che ci sforziamo di introdurli nell’ambiente, di preparali ai testi Kabbalistici, di portarli al punto della libertà di scegliere in modo che si rendano conto che l’uomo viene cresciuto dalla Luce che Riforma. Ed è questa Luce che i nostri bambini devono richiamare.

All’inizio, “l’uomo” (Adamo) è la radice dell’anima, ed egli non fa altro che attirare ogni altra cosa verso di sé con la Luce che lo sviluppa. Questo è ciò in cui consiste il nostro libero arbitrio. O siamo guidati dalla Natura, o richiamiamo una forza speciale che si trova al di sopra di essa. Non è facile. Tutto questo richiede all’uomo di superare e di combattere contro l’impatto dell’ambiente di tutti i giorni, e di lavorare duramente per attirare l’influenza della Luce. Se io guido i miei figli in questo modo, elimino il loro libero arbitrio? No, non lo faccio.

Un uomo riceve il libero arbitrio solamente quando il punto di un nuovo desiderio si manifesta in lui, un punto che desidera ardentemente lo sviluppo personale che gli permetterà (e non noi con le nostre nozioni di “educazione”) di prendere le sue decisioni. Quindi, insegnando ai nostri figli a cosa noi, noi stessi, aderiamo, ancora non andiamo oltre il tradizionale, sebbene questo tradizionale sua più vicino al punto che deve essere rivelato.

Vediamo che è così che succede oggi nel nostro mondo. Ma prima, l’umanità ha dovuto svilupparsi attraverso la religione. E’ scritto, a proposito di Abramo, che egli aveva mandato nel mondo i figli delle sue concubine e aveva ordinato loro di rafforzare le varie religioni.

Anche il Giudaismo si sviluppò dopo che la saggezza della Kabbalah scomparve dalla vista degli uomini durante la caduta del Tempio, quando tutti noi scendemmo dal livello della dazione e dell’amore in quello dell’odio e dell’egoismo. Da allora, gli uomini ebrei agiscono solamente a livello esteriore e corporale. Invece di lavorare interiormente sulla trasformazione dell’anima, purificando i desideri con la Luce che Riforma, compiamo meccanicamente delle azioni fisiche, senza correggere il cuore.

Questo è ciò di cui tratta la religione, diversamente dalla saggezza della Kabbalah; guarda all’esteriorità invece che all’interiorità. Per questa ragione, la Kabbalah è considerata come l’essenza interiore della Torah.

Ad ogni modo, l’esilio sta giungendo alla fine perché gli è stato concesso un certo tempo. I cambiamenti sono iniziati, ed il punto del libero arbitrio si sta delineando nei cuori umani. Gli uomini desiderano uscire dall’educazione che è stata imposta loro e mettersi alla prova: “Chi desidero essere? Come posso essere la mia stessa guida?”

A questo punto l’uomo fa una scelta: ha bisogno di essere cresciuto in uno modo nuovo. E non è il genere che la società gli fornisce – egli vuole riceverlo direttamente dal Creatore. Lasciamo che il Creatore gli dia questo modello di educazione in modo che egli possa essere chiamato “uomo” (Adamo) che è uguale (Domeh) al Supremo.

Di solito, la nostra educazione si basa sul fatto che riceviamo degli esempi da coloro che ci circondano e cerchiamo di diventare uguali a loro. Ora, io desiderio ricevere un esempio dal Creatore così da poter diventare uguale a Lui.
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(Dalla 1 parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 11.02.2011, gli scritti del Rabash)

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