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La scienza a proposito della natura della dazione

Domanda: Io capisco la spiegazione su come il mondo stia diventando globale e che tutti noi abbiamo bisogno di unirci. Si tratta di una conclusione specificamente scientifica. Ma non capisco da dove arriva la forza che realizza l’unione, che cos’è la Luce Circostante? Non suona un po’ come misticismo?

Risposta: I libri che spiegano la struttura del mondo superiore (Talmud Eser Sefirot) non riguardano il misticismo, ma una scienza in senso stretto nella quale ci sono due forze in funzione: la Luce e il desiderio, o dazione e ricezione. Tutte le formule derivano da queste due forze, proprio come nella matematica dove ci sono due concetti: da 0 a 1, o come nella fisica che esamina sempre due forze e la loro interazione.

Lo stesso vale per la scienza della Kabbalah, in quanto fornisce la base per il totale conseguimento della realtà e di tutte le altre scienze che descrivono questa realtà. Non ci vedo niente di mistico in tutto questo.

Sono d’accordo che è scritto in un linguaggio a cui l’uomo di oggi non è molto abituato e può quindi risultare poco chiaro, tuttavia le sue conclusioni sono precise, scientifiche e logiche. Ci sentiamo confusi dal testo perché non sappiamo come interpretarlo nel modo corretto. Ma in sostanza il testo parla solamente della volontà di godere che prende la forma della dazione, e allora si dice che si ha un “corpo” spirituale, un Partzuf.

Il desiderio è la materia. Per esempio, nel nostro mondo ci sono diversi tipi di materia: inanimata, vegetativa, animata e parlante. Tutti questi generi sono rappresentati anche il desiderio di godere, che prende delle forme esteriori diverse in base al genere di appartenenza, e di conseguenza noi vediamo molti tipi di piante e di animali.

Lo stesso desiderio di godere funziona nel mondo spirituale. Però, nel nostro mondo lo fa in tutte le forme possibili di egoismo, mentre nel mondo spirituale assume le forme della dazione piuttosto che della ricezione. Questa è la ragione per cui non possiamo riconoscerle in questo momento, poiché non abbiamo la capacità di vedere come vede la Luce della dazione. Dunque, non distinguiamo queste immagini.

Adesso noi ci realizziamo in noi stessi e negli altri attraverso il desiderio di assorbire tutto dentro di noi, cioè di ricevere. Tutta la nostra visione si basa su questo. Questa è la ragione precisa per cui vediamo il mondo come lo vediamo intorno a noi – tutte le possibili forme di ricezione nel desiderio di godere. Noi riveliamo tutte queste forme, le studiamo, e sulla base di esse costruiamo la scienza.

Tuttavia, esiste una forma diversa di desiderio – la dazione, in cui ci irradiamo al di fuori di noi stessi. Quando il desiderio incomincia a lavorare in questo modo, di conseguenza prende delle forme diverse: inanimate, vegetative, animate e parlanti, che sono tutti i possibili livelli di dazione, la combinazione di differenti forze di dazione che operano in esso.

La scienza della Kabbalah studia precisamente queste forme. I Kabbalisti, che hanno conseguito la qualità della dazione, ognuno in base al proprio livello, scrivono le loro osservazioni proprio come gli altri scienziati scrivono delle forme di ricezione di questo mondo. Quindi, ci sono le scienze di questo mondo, che riguardano la nostra natura terrena, e c’è la scienza della natura della dazione che si chiama “Kabbalah”.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana da Kabbalah del 15.02.2011 , Gli scritti del Rabash)

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La distanza tra la vita e la morte

Introduzione al Libro dello Zohar,” Articolo: “Il quarto comandamento,” paragrafo 212: E’ scritto, “E che sia fatta Me’orot [la luce],” con le lettere di Ohr [luce] Mavet [morte], poiché la Klipa segue la mente. La mente è la luce, e la parte inversa è la morte….

Quando la luce si separa da qui, le lettere della divisione, Mavet, si uniscono. Quando non si compie l’unione nel luogo di Avi, ma nel luogo di ZON al di sotto, la luce si separa da qui perché lo Zivug di AVI viene prontamente interrotto e la luce si ferma. Alla la parola Ohr esce dalla parola Me’orot e le lettere di Mavet si uniscono. Questo avviene perché dopo la separazione della luce dalla parola Me’orot, la parola morte rimane lì perché le lettere di Ohr si sono già separate dalla parola e non separano più le lettere di Mavet.

Questo si riferisce al peccato del serpente originale, che si è collegato al di sotto nel luogo di ZON, e dunque ha operato la separazione al di sopra di AVI, in quanto il loro Zivug si era interrotto a causa di questo peccato che ha portato la morte nel mondo.

Da queste vediamo quanto corta sia la distanza tra la vita e la morte, come istantaneamente la vita si trasformi in morte. Tutto dipende dal fatto se l’uomo distingue dentro di sé la presenza del Creatore. Se il Creatore è presente ed Egli è al di sopra, è la vita, nel caso contrario, è la morte.
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(Dalla 2.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.02.2011 “Introduzione al Libro dello Zohar”)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 07.03.2011

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Argomento della Lezione: “DONNA”, Lezione 2
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Il futuro dipende del Gruppo Virtuale

Domanda: E ‘possibile raggiungere la realizzazione del male nei rapporti tra di noi attraverso il gruppo virtuale e lo schermo del computer?

Risposta: Certo che lo è. Siamo in un desiderio comune, quindi non fa alcuna differenza se non siamo seduti uno accanto all’altro. Potrei essere seduto accanto a voi senza sapere il vostro nome o guardando il vostro viso. Non importa se siamo in un unico edificio o in luoghi diversi.

L’unità avviene attraverso il sentire e non richiede contatto fisico. Il nostro mondo sta diventando tutto collegato attraverso le connessioni virtuali. E sarà esattamente così come sarà il nostro desiderio.

Non ho bisogno di sedermi insieme con gli altri in una stanza. La sensazione di unità non è collegata alla distanza fisica, e qualcuno vicino non è qualcuno che è vicino fisicamente, ma spiritualmente. La distanza fisica non influenza i desideri e le sensazioni. Ciò è vero anche nel nostro mondo, nei rapporti tra le persone e per di più in connessione spirituale. Essa non è legata alla distanza fisica.

Provate a lavorare in un gruppo virtuale e vedrete che non fa alcuna differenza se si è seduti insieme attorno a un tavolo o davanti ai vostri schermi.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah 15.02.2011, Scritti di Rabash)

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