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Global Yeshivat Haverim – 06.03.2011

Global Yeshivat Haverim
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Il Padre Superiore e la Madre che ci capiscono

Tutto l’universo è diviso in tre parti:

1. La radice della Luce alla quale tutto appartiene, cominciando dal Mondo dell’Infinito, i quattro stati della Luce Diretta ed il punto iniziale della creazione di tutto il cammino fino ad Atik e Arich Anpin del mondo di Atzilut. Tutto questo si chiama radice o fonte della Luce di Mochin (Chokhmà, Saggezza).

2. L’attuale Luce di Mochin (Chokhmà) destinata agli esseri creati, che la desiderano affettuosamente, esiste in Aba ve Ima (padre e madre) del mondo di Atzilut.

3. Tutto quello che segue appartiene agli esseri creati che ricevono la Luce di Mochin: ZON (Zeir Anpin e Nukvà) del mondo di Atzilut, così come tutto quello che si trova ad di sotto di esso. In sostanza, anche tutti i mondi di BIA (Berià, Yetzirà e Assiyà) e tutte le Klipot (gusci) sono parte di ZON.

Abbiamo bisogno di capire in ogni dettaglio le differenze tra le fonti della Luce (Atik e Arich Anpin e Aba ve Ima) per essere davvero capaci di connetterci con Aba ve Ima. Dopotutto, la radice degli esseri creati è contenuta dentro di loro e noi dobbiamo raggiungerla; essi sono chiamati “Padre e Madre” nello stato di accoppiamento senza fine (Zivug de Lo Pasik).

Per la loro creazione, Atik e Arich Anpin prendono le parti del desiderio dopo la frammentazione, che non hanno nessuna relazione con loro. Questa è la ragione per la quale questa è risultata essere così infinitamente elevata per noi e queste servono come la fonte della Luce di Mochin.

Atik prende da GE (Galgalta ve Einaim) di Keter del mondo delle Nekudim. Quanto ad Arich Anpin, oltre a prendere la parte inferiore, l’Ahap (Ozen, Chotem, Pe) di Keter del mondo delle Nekudim, “ruba” anche per sé le parti superiori, le migliori di tutti i Partzufim restanti che contengono tutta la Luce (GAR de Aba, DAR de Ima, sette Keters). Arich Anpin prende tutto per se stesso e continua ad essere indipendente da qualsiasi cosa accada in basso con noi, gli esseri creati.

Risulta che Aba ve Ima del mondo di Atzilut ricevono solo la parte inferiore (ZAT) di Aba ve Ima del mondo delle Nekudim, le parti che portarono alla frammentazione. Ciò significa che sono stati danneggiati da questa e ne hanno la colpa. Dovettero cancellarsi e anche se loro stessi non si frammentarono, ne soffrirono di più.

Adesso, proprio questi Aba ve Ima stanno riunendo nuovi Partzufim dei vasi frammentati, i desideri del mondo delle Nekudim, che ci aiutano davvero con la correzione. Ciò è dovuto al fatto che loro realizzano “l’accoppiamento senza fine” (Zivug de Lo Pasik) e il “Santo dei Santi” (GAR della Luce di Chokhmà), ma tutto questo lo realizzano nei desideri che soffrirono e portarono alla frammentazione.

Adesso, mentre realizzano il “Santo dei Santi”, sono capaci di aver cura di noi, perché hanno attraversato tutti i difetti e li hanno corretti. Essi sono disposti a prendersi cura di noi ed a salvarci dal commettere errori; possono essere veri “Padre e Madre” superiori per noi. Siamo molto fortunati che desideri di tale elevatezza siano adesso davanti al nostro processo di correzione.
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 10.01.2011, Talmud Eser Sefirot)

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Il Libro più importante della Kabbalah

Domanda: Come si incastra il Libro dello Zohar nella Kabbalah?

Risposta: Il Libro dello Zohar è il libro principale della Kabbalah. Lo studiamo tutti i giorni. Ho revisionato lo Zohar col fine di semplificare il suo linguaggio e sostituire tutte le parole in aramaico. Adesso lo stiamo traducendo in tutte le lingue e presto sarà pubblicato.

Lo Zohar spiega le leggi attraverso le quali operano lo spirituale ed il mondo globale. La differenza tra il mondo spirituale e quello materiale non è che la spiritualità sia in qualche posto nel cielo, al di là di tutte le galassie. Il mondo spirituale è qui, nello stesso posto, ma non lo sentiamo perché funziona, per così dire, su una diversa frequenza.

Stiamo guardando il mondo attraverso i nostri sensi egoistici, nei quali ogni persona percepisce soltanto quello che è utile per se stessa; però, se cambiamo i nostri sensi e la nostra attitudine verso i desideri ed il mondo, per vederlo come se fosse unico, grandioso e completo, allora adesso e qui, vedremmo il mondo come un sistema integrale di forze.

Questo è il mondo del quale ci parla il Libro dello Zohar. Tuttavia, questo libro è scritto in maniera tale da portare il lettore, senza che nemmeno se ne renda conto, alla sensazione del nuovo mondo. Per questo è un libro potente ed inusuale. Lo Zohar lavora attraverso la nostra mente ed i sentimenti, influenzandoci da tutte le parti.

(Dalla mia lettura a Parigi del 1 Febbraio 2011)

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Capire al primo tentativo

Domanda: Come trasmettiamo ad una persona una visione supplementare della realtà affinché possa rendersi conto che c’è qualcos’altro lì fuori, oltre alla sua prospettiva abituale?

Risposta: Fino a che la persona non si sia sviluppata ad un certo punto ed abbia cercato con ogni tipo di filosofia e metodologia che derivano dal suo innato egoismo, non c’è niente che tu possa fare. Per avere una visione chiara, deve per prima cosa arrivare ad una profonda delusione ed insoddisfazione del mondo nel quale vive.

  1. Prima scopro che mi sento male. Questa è una tappa obbligatoria.
  2. Devo inoltre sentire chiaramente che non migliorerà.
  3. La cosa più importante è che mi renda conto che la causa di tutti i mali è il mio stesso egoismo.
  4. Quindi, tutte le mie azioni peggiorano solo le cose, come è scritto: “Meglio che ti siedi e non fai niente”. È meglio che tu tenga la bocca chiusa e non ti muova, poiché qualunque movimento tu faccia ha le sue radici nel tuo egoismo e porta ad un male più grande nel mondo.
  5. Quindi, la persona comincia a cercare una soluzione ed un modo di viverlo. Questi discernimenti includono tutti i cammini attraversati in precedenza e le esperienze come la religione, la filosofia e la scienza. Dopotutto, anche la scienza si è sviluppata in maniera egoistica e non ci aiuterà ad uscire dalla realtà fisica. Pertanto, esaminiamo tutto questo e concludiamo che niente lo può chiarire.
  6. Alla fine, saremo disposti a seguire il consiglio dei kabbalisti.

Così lungo è il cammino che richiede senza dubbio l’esistenza del sistema della circolazione della Kabbalah. Al contrario, non arriveremo mai a vedere l’umanità sottoporsi a questo cammino evolutivo ed arrivare a qualche risultato positivo. Una persona può chiedersi:

  • Quante volte deve sentire dolore prima che decida di non sopportarlo più?
  • Quante volte deve dire che non vuole più soffrire fin quando ammetta finalmente di dover cambiare qualcosa?
  • Quante volte ha bisogno di capire che bisogna fare qualcosa in questo senso?

Pertanto, per ottenere qualche risultato, dobbiamo passare attraverso molteplici azioni che ci portano problemi, dolore e sofferenza.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 10.01.2011, “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”)

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