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Come insegnare ad un bambino

Domanda: Come insegnare ai bambini nel linguaggio dei rami affinché riescano a capire le radici il più rapidamente possibile?

Risposta: Potrei leggere il Tanach (il Pentateuco) con tuo figlio e spiegargli il significato profondo. I bambini hanno buona memoria e una buona immaginazione e possono tradurre facilmente il racconto superficiale sul processo interiore che spieghi loro.

Quindi offrirei loro di fare il contrario, annotando le cose che vediamo nel nostro mondo dal punto di vista interno, utilizzando il linguaggio delle radici al posto di quello dei rami.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 10.02.2011, “L’Insegnamento della Saggezza della Kabbalah”)

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Parlare ai sordi

Domanda: Se per l’uomo è impossibile comprendere ciò di cui parlano i Kabbalisti finché non entra nel mondo spirituale e conosce le radici, allora perché cerchi di spiegarci queste cose “in modo più chiaro”?.

Risposta: Io tento di svegliare in voi il desiderio di raggiungere le conquiste spirituali, e allora capirete ciò di cui parlo. Baal HaSulam ne scrive nel suo articolo “L’essenza della Saggezza della Kabbalah”:

E una volta che l’uomo ha conseguito pienamente le radici superiori con la sua propria volontà, egli è nella possibilità di esaminare in modo tangibile i rami che arrivano nel mondo e di sapere come ogni ramo si collega alla sua propria radice nel mondo superiore, in tutti i suoi ordini, per qualità e quantità.

Quando l’uomo conosce e comprende completamente tutto questo, allora istaura un linguaggio comune tra lui ed il suo maestro, vale a dire il Linguaggio dei Rami.

Attraverso questo linguaggio, i Kabbalisti sono in grado di trasmettere gli studi di questa saggezza, che si lega ai mondi spirituali superiori…

Ad ogni modo, quando un discepolo non è saggio e cerca di comprendere da solo questo linguaggio, cioè il modo in cui i rami segnano le loro radici, il maestro non può trasferire neanche una singola parola di questa saggezza spirituale, meno ancora discutere con lui nelle profondità di questa saggezza. E questo perché tra di loro non c’è un linguaggio comune da poter usare, e sono come muti.

Nella Kabbalah “proibito” significa “impossibile”. Nel nostro mondo certe azioni sono proibite perché se un uomo volesse compierle, egli potrebbe comunque compierle anche se proibite. Ma questo modo di comportarsi può succedere solo “nella fase della caduta dell’uomo” e al di sotto di essa. Nel mondo spirituale, se qualcosa è proibito, significa che non si può assolutamente fare.
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(Dalla 4.a parte della lezione giornaliera di Kabbalah del 14.02.2011 “L’essenza della saggezza della Kabbalah”).

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La cosa più importante è la connessione con la radice!

Tutta la scienza è un linguaggio. Tuttavia nella scienza normale, spieghi le tue realizzazioni allo stesso livello nel quale le realizzi (nello stesso mondo), mentre utilizzando il linguaggio della Kabbalah, spieghi quello che realizzi in relazione alla radice. Questa è la differenza tra la scienza normale e la scienza della Kabbalah. Registri ogni fenomeno che studi e realizzi in questo mondo, nello stesso livello in cui lo realizzi e lo ricerchi. Comunque nella Kabbalah, non realizzi la materia stessa, ma la sua connessione con la radice. Questa è la cosa più importante!

Baal HaSulam scrive quanto segue nell’articolo “L’insegnamento della Kabbalah e la sua essenza”: … la fisica è solo la conoscenza delle strutture di un tipo particolare esistente in un mondo particolare. È unica nel suo tema e nessun’altra saggezza è inclusa in essa.

Non è così per la saggezza della verità, dato che è la conoscenza della totalità dell’inanimato, vegetale, animato e parlante in tutti i mondi, con tutti i loro esempi e condotte, come furono inclusi nel pensiero del Creatore, cioè nel proposito. Per questa ragione, tutti gli insegnamenti del mondo, dal più piccolo di essi al più grande, sono meravigliosamente inclusi in essa …

La connessione con la radice è unica per la scienza della Kabbalah. Questo è ciò che le permette di includere tutte le altre scienze in sé. Tu puoi spiegare in questo momento le qualità di un determinato argomento o la connessione tra i fenomeni, ma questo non spiega l’essenza delle cose e dei fenomeni.

(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 10.02.2011, “L’Essenza della Saggezza della Kabbalah”)

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