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Internet ha bisogno di una nuova direzione

Domanda: Lo spazio virtuale (la rete Internet) è fatta di desideri di persone che lo popolano. C’ è un’ analogia tra Internet e il mondo spirituale?

Risposta: Finora, non siamo in grado di esaminare le analogie spirituali con Internet, perché questa rete è priva di qualsiasi ordine, anche di quello egoistico. E’ governata da una “anarchia egoistica”, dove tutti fanno ciò che vogliono.

Da un lato, questo è positivo dal momento che aiuta questo sistema ad organizzarsi il più velocemente possibile. Ma dall’ altro, in questo periodo di transizione, non esiste alcun ordine. Eppure dovremmo temere la possibilità di qualche restrizione su di essa. Internet dovrebbe evolvere in piena libertà in questo casino fino a che non si corregge.

L’ umanità si impegnerà maggiormente e più profondamente in questo sistema nella speranza di ricevere soddisfazione lì. Dopo tutto, Internet sembra avere tutto!

Ci stiamo avvicinando ad uno stato in cui una persona non vuole andare da nessuna parte e non viaggiare più: perché complicarmi la vita quando Internet ha tutto ciò che mi serve? Perché uscire di casa quando ho Internet? Perché studiare e imparare qualcosa se posso sempre cercare su Internet ed ottenere tutte le risposte?

Il sistema Internet risponderà a tutte le esigenze personali: noi potremmo lavorare, socializzare, vivere, ordinare cibo, e fare tutto il resto lì. Internet ci darà tutto, tranne una cosa: Noi non troveremo appagamento in esso. Questo è ciò che alla fine ci si rivela.

Ed è allora dovremo fare qualcosa per il sistema stesso in quanto questo è un sistema che collega le persone. Al di sopra di esso, non c’è nulla che manca! Questo è l’ ultimo e il più alto grado di materialità dell’ evoluzione umana. Pertanto, questo sistema dovrà assumere una forma che, anzi, risponda correttamente a tutte le esigenze personali, cioè, insegnare a lavorare per il bene della dazione.

Una persona che ha perso la fede in questo mondo, si ritira in quello virtuale. Ma quando si perde troppo la fiducia in se stessi, dobbiamo fare in modo che lui o lei trovi la saggezza della Kabbalah lì e tramite esso, attraverso il mondo virtuale si arriva al mondo spirituale. Essendo noi presenti in questo spazio virtuale, dobbiamo dimostrare che non c’è via d’uscita: si può cercare all’ intero di Internet, ma non si troverà la felicità.

Il problema non è nella mancanza di connessione, ma piuttosto che si tratta di un tipo errato di connessione. La connessione deve essere basata sulla dazione. E dal momento che una persona che vive nel mondo virtuale è un normale utente di Internet, e in una certa misura sente questa interconnessione tra le persone, allora dovrebbe essere ancora più facile spiegare a lui o a lei che è il tipo di comunicazione che determina per noi tutto questo. Tutto quello che dobbiamo fare è trovare solo semplici parole sufficienti per tali spiegazioni e creare una società Kabbalista di Internet alla quale tutti possono collegarsi.

Questa non porterà nessun obbligo alle persone: Lui o lei potranno venire ogni volta che lo desiderano e guardare qualsiasi cosa a cui sono interessati. Le persone non sono tenute a rivelare il proprio nome, da quale luogo provengono, a portare qualcuno, a spendere soldi, oppure inserirsi in un nuovo gruppo – basta cliccare su un pulsante ed essere lì.

Se riusciamo a costruire una rete che li faccia sentire come persone che si donano agli altri su internet, lui o lei otterranno una realizzazione speciale. Nello spazio virtuale, ci si organizza molto velocemente perché è molto flessibile. La realizzazione dell’ inclinazione al male può accadere altrettanto velocemente e può sviluppare una consapevolezza di ciò che è l’ egoismo in cui viviamo, Internet è uno strumento meraviglioso per il tipo di rivoluzione che dobbiamo fare per passare ad una persona dalle tracce di accoglienza per le tracce della dazione.
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di kabbalah del 25.01.2011, “L’ Essenza della Saggezza della Kabbalah”)

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Scegliere il sentiero corto e piacevole

Oggigiorno le persone hanno raggiunto una cosi estrema crescita dell’ egoismo che non possiamo nemmeno immaginaci  persone buone e altruiste.

Tempo addietro potevamo ancora sperare nella nostra capacità di educare e coltivare questo tipo di persone. Il ventesimo secolo ha posto fine a questo tipo di sogni. Adesso capiamo che l’essere umano è incapace di essere altruista. Questa è una grande presa di coscienza poiché si tratta già del riconoscimento del nostro male.

Tuttavia, stiamo affrontando la seguente domanda: Potranno continuare ad esistere le persone in questo mondo se non diventiamo altruisti? Adesso stiamo comprendendo che ci troviamo in un sistema globale, comune, un villaggio “globale” dove tutti sono interconnessi.

È chiaro che non potremo vivere in questo modo a lungo. Ci stiamo allontanando. Perché possa sopravvivere quest’umanità, dobbiamo donare uno all’altro e diventare come un uomo con un solo cuore. Tuttavia, come abbiamo già visto nella storia, siamo completamente incapaci di farcela con le nostre forze; è semplicemente impossibile.

Ma possiamo rivelare che esiste una terza forza – il Creatore che può fare questo. Possiamo arrivare al punto di fare questa rivelazione e chiarimento attraverso orribili sofferenze, guerre, epidemie che ci forzeranno a rivelare l’ aiuto del Creatore che “stabilirà la pace tra di noi”. Tuttavia, questo percorso naturale è molto lungo e difficile.

Esiste un’ alternativa. Se studiamo la scienza della Kabbalah, se comprendiamo gli stati che dobbiamo attraversare e la decisione che dobbiamo rivelare, se diffondiamo questa sapienza in tutto il mondo e attiriamo la Luce Superiore, allora la Luce ci correggerà. Ci darà la qualità di dazione, che siamo incapaci di ottenere da noi attraverso la nostra natura. Quest’alternativa ci permette di raggiungere la correzione attraverso un sentiero corto e piacevole “accelerando i tempi”.

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Rivelare la realtà che descrive lo Zohar

Lo Zohar, Capitolo “Va Yera (E il Signore apparve)”, punto 126…All’ inizio Rabbi Aha pensò che ci fosse Dever in città, per cui una preghiera è richiesta per portare indietro Nukva alla qualità di Rachamim. Ed è per questo che disse loro di pregare. Ma quando senti che c’erano molteplici morti, e quando gli fu detto che questo e quello erano morti, e questo e quello stavano per morire, lui vide che si trattava di una piaga, e la preghiera non aiuta con una piaga. Questo è cosi poiché questo non richiede la mitigazione nella qualità di Rachamim. Piuttosto, si richiede l’ incenso, per rivelare la linea centrale in questo ed incorporare le linee una nell’ altra.

Le sensazioni interne di una persona che riconosce le proprie innumerevoli proprietà e che impara fino che punto si trova dallo stato di correzione si chiamano “infezioni”, “epidemie”, “avvenimenti di molteplici morti” o “condizioni vicino alla morte”.

La piaga (Dever) viene contrapposta da un “saggio” che vive all’ interno di ognuno di noi; questa qualità unica è chiamata “Rabbi Aha”. Gli autori dello Zohar sono, infatti, la fonte di qualità superiori, le quali sono presenti in ogni anima, anche tu le possiedi!

Ed è cosi perché noi dimoriamo in un sistema olografico nel quale ognuno di noi è incluso in tutte le sue parti. Perciò, Rabbi Aha è presente anche nella mia anima, lui lotta contro la piaga e guarisce molte “persone malate”, che alcune volte muoiono e altre volte riescono a sopravvivere.

Il mio compito è quello d’ immaginare e di sentire esattamente dove si trovano dentro di me. Dove si trovano tutte queste qualità? Io lotto per sentirle. Se io sono un “piccolo mondo”, allora devo localizzare queste qualità dentro di me. Io anelo rivelarle.

Dal momento in cui io rivelo la qualità descritta nello Zohar, io inizio a viverci. Io voglio identificarmi con gli uomini giusti e perfino con i peccatori. Voglio unirmi a tutti. Qualsiasi e ogni cosa in questo mondo è mia e manifesta se stessa nella mia anima, che è nascosta da me. Finché non riuscirò a rivelare perlomeno una piccola parte di esso, io non potrò sentire quello che è descritto nel Libro dello Zohar.

Perfino una rivelazione parziale fa sì che io possa “leggere” e sentire meglio me stesso; la mia consapevolezza su di me emerge ed io riesco a spiegare chi sono io. Ma, al momento, Lo Zohar ci è completamente occulto. Stiamo aspettando che la Luce agisca su di noi e inizi il processo di rivelazione di una nuova realtà all’ interno di ognuno di noi.