Non lasciar seccare la fonte

Scritti del Rabash, “cos’è colui che non ha figli nel lavoro”: un albero che non da frutti è come un uomo senza figli che non da nascita a nessuno. La persona e la Torà si chiamano sterili se non hanno figli.

Domanda: Come possiamo perfezionare l’ intenzione comune che è diretta verso l’ aiuto dall’ alto?

Risposta: L’ aiuto viene solo in risposta ad un desiderio di unione. È per questo che studiamo insieme, per attirare la Luce della correzione. Tutti insieme dobbiamo discernere il desiderio di unirci (la preghiera comune) perché al contrario, nessuno di noi avrà la richiesta corretta o la forza per continuare nel cammino.

La persona ha un desiderio di base: sentirsi bene. A volte, oltre a questo, nasce in qualcuno la domanda sul senso della vita, che è un desiderio di acquisire la Luce. È allora che inizia lo studio della scienza della Kabbalah. Prima di avere questo desiderio aggiuntivo, si è sviluppato come un animale, in funzione degli ordini del suo desiderio materiale. Prendiamo in considerazione una persona solo dal momento in cui aspira a qualcosa di più elevato.

La persona come utilizza tutte le inclinazioni che le vengono date? Dopotutto, lo sviluppo è possibile solo in virtù di un desiderio del Kli comune che le è stato aggiunto. Tuttavia, la persona deve includersi in esso, come un albero che riceve tutte le forze dall’ ambiente circostante, come la terra, l’ aria, il sole e così via. Se una persona sa come accettare tutto per il bene della sua crescita spirituale, allora assorbirà questa necessità dall’ ambiente e con esso chiederà la Luce che Riforma durante lo studio.

Questa Luce costruisce il processo interno di una persona, per il quale crescono le qualità interiori, gli obiettivi ed i concetti. È così che avanza una persona. Pensa continuamente a come ricevere un’ ascesa dall’ ambiente; a tal fine, deve abbassare la testa davanti agli amici ed innalzarli ai suoi occhi, come i migliori della generazione. Durante la lezione non può dimenticare perché studia. Alla fine, la persona, riceve dal gruppo solo un risveglio addizionale, ma poi la Luce deve venire e dirigerla correttamente.

Così, con l’ aiuto di tutti questi fattori, la persona provvede a se stessa con le forze della crescita. Deve verificare se queste forze danno dei frutti. Da un lato, avanza sulla linea di sinistra, rivelando continuamente l’ inclinazione al male che il Creatore ha creato e in alternativa a ciò, rivela la Torà come una spezia. Capisce cosa fare con l’ inclinazione al male ed il modo di riconoscere la Torà con il suo aiuto, che è la Luce, l’ attributo della dazione.

Pertanto, mentre la persona realizza i consigli dei kabbalisti, raggiunge una certa sensazione. Anche se non è un rivestimento reale delle Luci nei vasi, ciò nonostante, nascono in lei nuovi dettagli di percezione particolare della Luce che si vestono nei Kelim. Certamente, per ora, questo non viene considerato come riempimento, ma come Luce Circondante, Luce che Riforma. La persona si trova ancora nel camino verso la Fonte, non ha ancora raggiunto la bontà, neanche nel più piccolo grado. Tuttavia, si sta muovendo in avanti.

Pertanto, la cosa più importante è temere di non avere figli, di restare senza un forte desiderio; si fermerà ed appassirà davanti ad una fonte secca. Se hai un desiderio, è necessario riconoscere in esso l’ inclinazione al male, la quale non ha forma ed è opposta all’ avanzamento spirituale. Allora, bisogna aggiungere a questo la Torà come una spezia, la Luce che Riforma. Se la Torà porta i frutti, allora non è più sterile.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah dell’8.02-2011, Scritti del Rabash).

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