La debolezza non è un vizio

Domanda: A volte durante la lezione, facciamo domande che dimostrano la nostra debolezza, che non stiamo avanzando, né che abbiamo successo come si sperava. Vedo che lei non rifiuta queste domande, anzi cerca di rispondere sempre.

Risposta: Noi studiamo che quanto più una persona avanza, tanto più inutile, impotente e piccola si sente. Non ti vergognare, perché noi non ci compariamo ai galli nel pollaio, ma al Creatore.

Se sono nel pollaio, allora mi sento un eroe; ma se il Creatore mi si rivela, è quasi naturale che mi sottometta. Non c’ è vergogna in questo. Non posso giudicare queste cose, né ignorare una persona se mi dice che è debole. Io ho molta familiarità con questi stati. In questo momento la debolezza non è un problema, al contrario, la debolezza è la realizzazione di noi stessi nella nostra forma più autentica, sul fondo della Luce Superiore.

Però nasce una domanda: resta in una persona il desiderio di raggiungere la meta nel momento in cui ha perso la fede nella sua forza e desidera ancora acquisirla con passione? È qui che una persona chiede aiuto correttamente.

Ovviamente, tutto il mondo deve sperimentarlo individualmente, oltre a spiegare a tutti i nostri amici in tutto il mondo che il raggiungimento dell’ umiltà personale e la coscienza del valore dello scopo, sono due condizioni imprescindibili per attraversare il Machsom (la barriera che ci separa dalla spiritualità).
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(Dal discorso sul lavoro spirituale del 17.01.2010)

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Un commento

  1. credo che l’umiltà è la madre di tutte le virtù,ma a volte è difficile metterla in pratica in ambienti ostili,dove l’egoismo padroneggia,certo è un affronto,la forza dell’umiltà scioglie ogni ghiaccio e riporta equilibrio.grazie

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