Prova di lealtà

L’ articolo del Rabash, Shlavey HaSulam (I gradini della scala) “la preghiera di molti”: E’ scritto nel sacro Zohar (Beshalach (Quando il Faraone lascia) e nel commentario di Sulam, paragrafo 11), “E lei disse ‘Io abito in mezzo alla mia gente.’ Egli domanda, ‘Cosa significa?’ Egli replica, ‘Quando Din è presente nel mondo, l’ uomo non dovrebbe separarsi dalla collettività e restare solo perché quando Din è presente nel mondo, coloro che sono riconosciuti essere soli vengono presi per primi, anche se sono dei giusti.

Noi entriamo in contatto con la forza superiore attraverso lo Zohar. Ci è stato detto come metterci in sintonia con noi stessi per comprendere questa forza, che ci porta alla sua percezione, alla sua rivelazione. “Din” è una delle sue manifestazioni sotto forma di giustizia. La trasgressione di un uomo o di tutti gli uomini richiama una corrispondente azione reciproca. In nessun caso l’ uomo dovrebbe separarsi dalla società che ha intorno.

Come avviene tutto questo? Delle sensazioni e delle azioni diverse vengono evocate in noi. Questo mi dà l’opportunità di restare nella società, comunque e nonostante queste difficoltà e sensazioni, anche se, separandomi da questa società, mi sentirei immediatamente bene ed eviterei di avere dei problemi. Tutti vengono puniti, ma io posso farmi da parte. Mi dicono anche: “Puoi farti da parte, questo non ti riguarda.”

E ancora, anche se i giusti non hanno peccato insieme agli altri, essi sono giudicati per primi quando si separano dagli altri. In altre parole, l’ uomo viene testato in questo modo per vedere se vuole entrare nell’egoismo di questo mondo e restare nel suo comodo stato “borghese”, o se invece è disposto a restare insieme agli altri in un unico gruppo, anche se questo non lo fa stare bene, per il bene di conseguire il mondo superiore.

Dunque, l’ uomo non dovrebbe mai allontanarsi dagli altri uomini perché la misericordia del Creatore si trova sempre tra tutti gli uomini insieme. Questa è la ragione per cui è detto, ‘Io abito in mezzo alla mia gente, e non desidero dividermi da loro.’

L’ atteggiamento della forza superiore si manifesta sempre verso gli uomini insieme e mai verso gli individui singolarmente. “In mezzo alla mia gente” significa in mezzo a coloro che vogliono stare insieme.

Dobbiamo prendere in considerazione questo concetto. Quando ci troviamo nel gruppo, ed incominciamo a sentire delle frizioni diverse, delle azioni egoistiche, abbiamo bisogno di comprendere che “si sta giocando con noi” per una ragione. Se, nonostante questi “giochi” (ogni volta ed in ogni momento), fossimo comunque in grado di unirci insieme, ci innalzeremmo verso l’ alto.

Ma se lasciassimo perdere e ci allontanassimo dai problemi, rifiutandoci di risolverli invece di innalzarci al di sopra di essi attraverso l’ unione, in modo naturale ci ritroveremmo ancora una volta sommersi dalla nostra vita quotidiana e smetteremmo di comprendere ciò che la Kabbalah ci dice.
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(Dalla seconda Lezione di Mosca del 6.01.2011, “la preghiera dei molti”)

Materiale correlato:

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Laitman blog: Per chi facciamo la nostra preghiera?

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