Il richiamo della Luce del futuro

Domanda: Attraverso le nostre vite, spesso sperimentiamo la sofferenza. Come possiamo lavorare con essa? Perché esiste la sofferenza e come dobbiamo affrontarla?

Risposta: è impossibile avanzare senza la sofferenza. Fino a che non arriveremo alla nostra meta finale, continueremo ad avanzare per mezzo di questa.

La sofferenza si presenta quando sento che mi manca qualcosa. La vera sofferenza non è necessaria; posso ricavare piacere da essa. Quando so che mi aspetta un pasto succulento e sono su punto di mangiarlo, quando sono sul punto di incontrare qualcuno che amo e che sta per succedere qualcosa di buono, allora non si tratta più di sofferenza. La sensazione della fame, del vuoto, risveglia in me il gusto anticipato dell’ allegria e del riempimento futuro.

Di conseguenza, tutto il nostro problema non radica nello sperimentare una carenza al momento presente, ma nel determinare se in futuro la carenza avrà un riempimento. Se lo avrà, allora per me sarà dolce come la sensazione della fame prima di una abbuffata. Posso prevedere che la soddisfazione sta per arrivare. Supponiamo che questa notte hai un appuntamento con la persona amata e stai aspettando l’ incontro, è possibile che ti senta infelice?

In altre parole, il problema non risiede nella mia condizione, ma se in essa esiste un piacere che mi chiami da lontano oppure no. Il problema è che le persone non possono percepire davanti a loro un futuro promettente e di conseguenza soffrono. Se sapessimo che tutti i problemi che abbiamo oggi si risolveranno in modo soddisfacente domani, non sperimenteremmo le pene che abbiamo, ma sarebbe un’ apertura, una preparazione necessaria che precede il riempimento.

Di conseguenza, tutto il problema risiede nel rivelare il futuro nel nostro stato attuale, quel futuro nel quale tutto andrà bene. Deve “brillare” per noi come un incantevole appuntamento.

Questa sarà la risposta alle nostre afflizioni. Saremo d’ accordo ad attraversare tutti gli stati sgradevoli, le ascese e le discese, la confusione dei nostri sentimenti e della nostra mente, come necessarie per la correzione spirituale.

Comunque, se per mezzo dell’ ambiente, abbiamo la certezza che ci attende un futuro brillante, tutti i nostri stati presenti non ci appariranno come sofferenza. Li percepiremo come sensazioni necessarie, una fame completa prima della soddisfazione meravigliosa del banchetto.
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(Dalla 1° lezione del Congresso di Berlino del 28 Gennaio 2011)

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