Il Libro dello Zohar. Capitolo “Il Conduttore dei Somari” Parte 1

Il Libro dello Zohar. Capitolo “Il Conduttore dei Somari” Parte 1 (abbreviata)

74. Rabbi Elazar, il figlio di Rabbi Shimon, stava andando a far visita a suo suocero, Rabbi Yosi, il figlio di Lakunya, e Rabbi Aba lo accompagnava. Un uomo li seguiva, portando i loro asini. Rabbi Aba disse: “Apriamo le porte della Torah, poiché è giunto il momento di correggere il nostro cammino”. In Aramaico, la lingua con la quale è stato scritto Lo Zohar, “colui che conduce o guida” significa “colui che stimola o stuzzica”. Questo perché, la funzione di chi conduce gli asini consiste nello stimolarli a muoversi con la punta del suo bastone.

75. Rabbi Elazar iniziò a dire: “È scritto: Sei tenuto a rispettare i miei Sabati”. Vieni e vedi: il Creatore ha creato il mondo in sei giorni; ogni giorno rivelava le Sue azioni e dava forza a quel giorno. Quando Egli rivelò le Sue azioni e diede loro forza? Al quarto giorno della creazione, perché i primi tre giorni erano completamente nascosti e non erano stati rivelati. Il quarto giorno arrivò ed Egli rivelò le azioni e le forze di tutti i giorni.

76. C’ è il fuoco, l’ acqua e l’ aria, HGT, i primi tre giorni della creazione. Sebbene essi siano le iniziali fondamenta Divine di tutto ciò che seguirà, le loro azioni non sono rivelate finché la terra, cioè Malchut, non le rivela. Solo allora il lavoro di ognuna delle fondamenta Divine si rivelerà. Dunque, il potere dei primi tre giorni è rivelato solamente al quarto giorno.

77. Tuttavia, il terzo giorno può essere meglio descritto come quello che rivela la creazione dei primi tre giorni, com’è scritto: CHE LA TERRA PRODUCA L’ ERBA. Vale a dire che, la rivelazione delle azioni della terra (Malchut), era già avvenuta al terzo giorno. Comunque, sebbene sia stato scritto al terzo giorno, Tifferet, di fatto era il quarto giorno, Malchut. Malchut si unì al terzo giorno, poiché Tifferet e Malchut sono inseparabili. E poi il quarto giorno rivelò le sue azioni: spiegare il lavoro di ognuna delle HGT, perché il quarto giorno è la “quarta gamba” del Trono Divino (la Sefira Binà), le cui quattro gambe sono HGTM (Hesed, Gevura, Tifferet, e Malchut). Malchut rivela la santità e il potere divino dei tre giorni.

78. E tutte le azioni di tutte le Sefirot, sia nei primi tre giorni della creazione, HGT, che sugli ultimi tre, NHY, dipendono dal giorno di Shabbat, Malchut, GAR dell’ intero livello di ZA e della sua perfezione. Dunque, è scritto: “E IL CREATORE SI RIPOSO’ AL SETTIMO GIORNO, SHABBAT”. Questo si riferisce alla quarta gamba del trono, poiché il settimo e il quarto giorno sono entrambi Malchut. Solo che, il quarto giorno è Malchut che include la Sefira Tifferet di ZA, dal suo petto verso l’ alto. Invece, il settimo giorno, è Malchut dell’ intero ZA; essi si fondono insieme faccia a faccia in uno Zivug.

79. Tuttavia, se lo Shabbat è Malchut, allora perché la Torah dice: “Sei tenuto a osservare i Miei Shabbatot” sottintendendone due? È scritto delle due parti dello Shabbat: la notte (Malchut) e il giorno (ZA) che splende in Malchut. Dunque non c’ è divisione tra loro, perché essi si uniscono faccia a faccia in uno Zivug e sono perciò chiamati i due Shabbatot.

80. Dietro di loro con gli asini li seguiva colui che li conduceva, il quale domandò: “Perché è detto, ‘Temerai la santità’?” Essi replicarono: “Si riferisce alla santità del Shabbat”. L’ uomo che conduceva gli asini domandò: “Che cos’è la santità del Shabbat?” Essi replicarono: “È la santità che discende dall’ Alto, da AVI”. Egli disse loro: “Se le cose stanno così, allora Shabbatot (plurale di Shabbat) sono senza santità, perché la santità discende su di essi dall’ Alto, da AVI”. Rabbi Aba gli rispose: “In verità è così”. Ed è detto: “E chiama lo Shabbat una delizia, il giorno benedetto dedicato al Creatore. Shabbat e giorno benedetto sono indicati separatamente. Il conducente dell’ asino domandò: “Se è così, allora che cosa significa un giorno santo per il Creatore?” Egli replicò: “significa quando la santità discende dall’ Alto, da ZA, e colma lo Shabbat, Malchut.” Il conducente dell’ asino obiettò, “Ma se la santità discende dall’ Alto, allora lo Shabbat in se stesso non è un giorno sacro. Però è scritto, ‘Santificherai lo Shabbat’, cioè lo Shabbat stesso“. Rabbi Elazar disse a Rabbi Aba: “Lasciamo solo quest’uomo, perché c’ è molta saggezza in lui che noi non conosciamo”. Quindi disse al conducente dell’asino: “Parla e noi ascolteremo”.

81. Il conducente dell’asino iniziò a dire: “È scritto: Shabbatot, cioè, solitamente ce ne sono due. E questo allude al confine dello Shabbat, che misura 2.000 Amah (cubiti) in ogni direzione dalla città. Questa è la ragione per cui la parola “Et” è stata aggiunta prima della parola Shabbatot, che indica la forma plurale e, cioè, sia lo Shabbat Superiore sia quello inferiore che si uniscono in una cosa sola”.

82. Uno Shabbat rimase, non nominato in Alto, e si vergognava. Così Lei (lo Shabbat) disse a Lui: “Creatore dell’ Universo, dal giorno in cui sono stata creata, io sono chiamata Shabbat, ma non c’ è giorno senza notte”. Il Creatore le rispose: “Figlia mia, tu sei Shabbat ed Io ti ho dato questo nome. Ma adesso ti sto circondando e adornando con gli ornamenti più elevati che ci siano”. Egli allora alzò la sua voce e proclamò: “Coloro che santificano temeranno. E questa è la notte dello Shabbat che irradia il timore”. Ma chi è lei? È l’unione di me (Malchut, le notti dello Shabbat) con il Creatore stesso (ZA) in una cosa sola

83. Poiché il cerchio e il quadrato sono Shabbatot, essi sono entrambi inclusi nell’ istruzione “Sei tenuto a osservare i miei Shabbatot”. Tuttavia, lo Shabbat Superiore, non è incluso nell’ istruzione “Osservare”, ma in “Ricordare”. In quanto il Re Divino, Bina, è perfetto come la memoria. Questo è il motivo per cui Binà è chiamata “Re”, la cui perfezione si trova nella pace e nella memoria. Dunque, non ci sono contraddizioni in Alto.

84. Ci sono due tipi di pace di sotto: una è Giacobbe (Tifferet) e l’ altra è Giuseppe (Yesod). Perciò, PACE è scritta due volte nei messaggi di saluto: “PACE, PACE a chi è lontano e a chi è vicino”. “Chi è lontano” si riferisce a Giacobbe e “Chi è vicino” si riferisce a Giuseppe. O, come è scritto, “Da lontano io vedo il Creatore”

85. “Da lontano” è il punto Divino che si trova nel Suo palazzo, del quale è detto: “Devi stare in guardia”. “Temerai la Mia santità” si riferisce al punto che si trova al centro, che deve essere temuto più di ogni altra cosa, perché la sua punizione è la morte, com’ è scritto: “Tutti quelli che commetteranno una trasgressione, in esso, periranno”. Chi sono questi trasgressori? Sono quelli entrati nello spazio del cerchio e del quadrato ed hanno commesso un peccato. Dunque, è scritto: “Tu temerai!” Questo punto si chiama “IO” e c’è una proibizione sulla sua rivelazione, chiamata HaVaYaH. “IO” e HaVaYaH sono una cosa sola. Rabbi Elazar e Rabbi Aba scesero dai loro asini e lo baciarono. Essi dissero, “La tua saggezza è così grande e tu comunque conduci gli asini dietro di noi! Chi sei tu, allora?” Egli rispose loro: “Non chiedetemi chi sono, ma andiamo avanti e studiamo la Torah. Ognuno di noi parlerà con la propria saggezza per il illuminare il nostro cammino”.

86. Loro gli chiesero: “Chi ha stabilito che tu camminassi qui e che fossi colui che guida gli asini?” Egli replicò: “La lettera Yod mosse guerra alle due lettere, Chaf e Samech, per venire a unirsi a me. La lettera Chaf non voleva lasciare il suo posto perché essa deve sostenere coloro che cadono, in quanto, senza uno schermo, loro (gli uomini) non possono sopravvivere”.

87. La lettera Yod venne da me da sola, mi baciò e pianse con me. Mi disse: “Figlio mio, cosa posso fare per te? Io sono colma di molte buone azioni e dalle lettere segrete, divine e basilari. Ma ritornerò da te e ti sarò di aiuto. E ti darò due lettere che sono più elevate di quelle che sono scomparse: le lettere Yod e Shin. Esse diventeranno per te un tesoro che sarà per sempre colmo. Adesso, figlio mio, va e guida gli asini”. E questa è la ragione per cui sono qui in questo ruolo”.

88. Rabbi Elazar e Rabbi Aba si rallegrarono, piansero e dissero: “Siediti sull’asino e noi lo guideremo”. Egli rispose loro: “Non vi ho detto che è per ordine del Re che io faccio quello che faccio fino a quando non apparirà un altro per guidare gli asini” (queste parole si riferiscono al Messia-il Messia che, come è detto, apparirà povero e in groppa ad un asino). Essi gli dissero, “Non ci hai nemmeno detto il tuo nome! Dove abiti?” Egli disse loro: “Il palazzo in cui abito è meraviglioso ed è molto prezioso per me. È una torre che s’ innalza nell’ aria, maestosa e unica. Solo due vivono in questa torre: il Creatore ed io. Questo è il luogo dove abito. E sono stato mandato via da lì per fare da guida agli asini”. Rabbi Elazar e Rabbi Aba lo guardarono e le sue parole parvero loro oscure, sebbene avessero un gusto più dolce della manna e del miele. Essi gli dissero: “Forse ci dirai il nome di tuo padre, così noi potremo baciare la terra che sta sotto i suoi piedi?” Egli rispose: “A che scopo? Non è mia abitudine farmi vanto della Torah”.

89. Ma il luogo in cui dimorava mio padre era nel Grande Mare. Egli era un grosso pesce che circolava nel Grande Mare, da un estremo all’ altro. Egli era forte e possente e crebbe fino a quando non inghiottì tutti gli altri pesci che c’erano nel mare. Poi li liberò ed essi prosperarono e furono colmi di tutto il meglio che c’ è al mondo. Era in suo potere di attraversare tutto il mare in un istante. Ed Egli con una freccia lo tirò fuori e lo trascinò, come un guerriero, così lo portò nel luogo di cui vi ho parlato, nella torre che si innalza nell’ aria, ma egli ritornò nei suoi luoghi e scomparve in quel mare.

90. Rabbi Elazar contemplò le sue parole e disse: “Tu sei il figlio della Divina Sorgente, tu sei il figlio di Rabbi Hamnuna-Saba, tu sei il figlio della Sorgente della Torah e conduci gli asini dietro di noi!” Essi piansero, lo baciarono e continuarono il loro viaggio. Poi egli disse: “Se piace al tuo maestro, che egli possa rivelarci il suo nome”.

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