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Torah, Porzione Settimanale – 10.01.2011

Il Libro dello Zohar, Porzione Settimanale “Tetzaveh”, Brani selezionati
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Passi verso l’ ignoto

Domanda: Perché la Luce lavora così lentamente su di noi? Cos’altro possiamo fare?

Risposta: Noi stiamo avanzando a grandi passi. Tuttavia, non possiamo valutare quanti passi in più dobbiamo fare con il fine di scambiare la nostra percezione dal consumismo interno alla dazione, per attirare la forza che vincolerà le “ruote dentate”, le nostre anime insieme, e per tanto ci lasci sentire il mondo superiore.

Né io, né nessun altro al mondo, incluso tutti i kabbalisti delle generazioni passate, abbiamo mai sperimentato lo stato che stiamo attraversando oggi. Mai prima d’ ora un gruppo così grande di persone, basato sulla carenza di connessione tra di loro, così come sulla mancanza di relazione con il Creatore in loro, si è sforzato verso la correzione finale. Posto che non c’è nessun precedente, io non posso dire in che modo avverrà.

In verità, nella saggezza della Kabbalah, tutto è identico alla natura. Se qualcosa non è rivelato, non si può sapere come si manifesta. Un vero scienziato dirà che in accordo ai suoi dati, può succedere in questo o in quell’altro modo, ma se lui fa un passo in avanti, fa un passo verso l’ ignoto.

Esistono scienziati che investono decenni studiando un certo fenomeno ed hanno la certezza che hanno trovato una spiegazione di come funziona. Tuttavia, all’ improvviso, dicono “No, ci siamo sbagliati” e ricominciano tutto da capo.

Lo stesso è vero in relazione alla saggezza della Kabbalah. Questa è una scienza. Dobbiamo esplorare il mondo superiore per conto nostro e non aspettare un messaggio di posta elettronica, dei messaggi di testo, o qualcosa del genere. Tutto quello che è stato rivelato fino a questo momento, si espande nei Kelim (vasi) individuali e personali di ogni kabbalista.

Adesso dobbiamo scoprire il mondo superiore in questo enorme desiderio collettivo, nella nostra unione reciproca; e questo sarà fatto per la prima volta. Tutti i 7 miliardi di persone potrebbero non unirsi, però lì ce ne saranno ancora centinaia di migliaia o addirittura milioni.

In altre parole, il forte desiderio di vedere il mondo spirituale è diventato collettivo invece che individuale. Questo non si era mai visto nel passato. Pertanto, è impossibile sapere quando succederà, però stiamo avanzando ad un ritmo rapido.
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(Dalla conferenza dello Unity Day del 26.12.2010)

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I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 29

Cari amici, per favore fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Cos’è una preghiera?

Quando uno si mette a pregare per ottenere l’ aiuto del Creatore, prima deve preparare ed esaminare se stesso, per vedere quello che ha e quello che gli manca e in questo modo sapere per quale motivo chiede l’ aiuto del Creatore. Questo è il significato delle parole “Dal più profondo Ti ho invocato oh Signore”. “Profondo” significa che una persona si trova nel più basso stato possibile, com’è scritto “Le profondità dell’inframondo”, cioè la sua mancanza è al di sotto, e sente di trovarsi sotto tutte le altre persone.

In altre parole, lui si sente cosi lontano dalla Kedushà (santità) più di tutte le altre persone, il che significa che nessuno sente la verità, che il suo corpo non ha alcuna connessione con la Kedushà.

Pertanto, quelle persone che non vedono la verità, che sono lontane dalla Kedushà possono essere soddisfatte del loro lavoro nell’opera santa. Mentre questo sta soffrendo per lo stato nel quale si trova.

Rabash, I Gradini della scala “Cos’è una donna che insemina prima e porta alla luce un maschio, nel lavoro”

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I tre livelli

Nel nostro mondo, tutti gli esseri creati possono essere suddivisi in tre tipologie:

1. Alcuni restano indifferenti, ma non capiscono, né sentono, né pensano che si tratti di ricevere qualcosa dall’ Alto.

2. Altri, a differenza di quelli a livello di animato, credono di ricevere tutto dal Creatore . Ma anche loro, non sanno cosa fare con esso. Essi non sono cresciuti abbastanza per rendersi conto che stanno ricevendo l’ inclinazione al male che deve essere trasformata in bene. Dopo aver vissuto male, una persona crede, lui o lei, di aver ricevuto dall’ alto e si mette a piangere, seducendo e pregando il Creatore per farsi inviare, a lui o a lei, l’ abbondanza.

Questo è il modo religioso atto alla gente, quelli che ritengono che il Creatore invia loro dolore sia per ricordargli che Egli esiste, sia per ricompensarli in questo o nel mondo futuro. In un modo o nell’ altro, una persona crede che la sua preghiera cambi il Creatore e che avrà un cambiamento del cuore.

3. Il resto si sono evoluti ancora di più per rendersi conto che il Creatore non cambia. Lui è sempre buono, sempre pieno di amore, e sempre completo. Come una persona passa attraverso una catena di stati interiori, lui o lei scopre che, alla luce perfetta, immutabile, e infinita del Creatore, essi sono mutevoli e opposti. Una persona che li definisce come il male, arriva alla necessità di censura, in base alla quale il suo stato viene trasformato in bene.

Come risultato, una persona vede che il Creatore è un’infinita e costante Luce Superiore, l’ Infinito, e lui o lei, sono gli unici che cambiano. Le Reshimot (gene informativo) infonde in una persona, a partire dalla rottura, che egli venga a conoscenza dello sforzo esercitato dal gruppo e dallo studio. Discerne questo Reshimo e prega per questo, ciò significa che lo giudica e chiede di correggerlo, desiderando per esso di ottenere d’ essere riformato.

In tal modo, una persona riceve il nuovo desiderio di partecipare alla vita del gruppo in modo corretto. Poi, la luce immutabile trasforma questo corrotto, spezzato Reshimo in un sistema corretto. Il Zivug (unione) della riforma delle Reshimo con la Luce si verifica, e un Partzuf dell’ anima si è formata.

Le persone si dividono in tre tipi fondamentali:

1. Coloro che non sono ancora adatti per la correzione;
2. Coloro che sono religiosi e pregano il Creatore per il cambiamento;
3. I Kabbalisti che hanno capito che sono loro che devono cambiare.

Quindi, il lavoro spirituale è per i kabbalisti, pregare senza ricevere una risposta è per i credenti religiosi, e la vita senza alcuna relazione con il Creatore è per il resto.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah 4.02.2011, Scritti di Rabash)

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I Gradini ascendenti della scala dal Libro dello Zohar

Domanda: E’ risaputo che il gruppo di Rabbi Shimon raggiunse l’ unità attraverso la scrittura comune dello Zohar. È un metodo corretto anche per noi nel nostro tempo? Dovremmo cercare di unirci formando piccoli gruppi ed insieme prendere un articolo e cercare di svilupparlo, o questo ci confonderà soltanto, siccome ognuno di noi è nel suo grado di avanzamento, differente da quello degli altri?

Risposta: Anche gli autori dello Zohar erano in diversi gradi di avanzamento; loro non erano tutti uguali. Ognuno dei dieci autori dello Zohar corrispondeva ad una delle dieci Sefirot, in accordo alla sua natura ed alle radici della sua anima. Inoltre, ognuno di loro cancellò completamente il suo egoismo e fu capace di unirsi con gli altri nella piena estensione della sua natura.

Ecco perché ognuno fu in grado di raggiungere i 125 gradi della scala spirituale, cioè la sua correzione finale individuale (Gmar Tikkun) ed insieme furono capaci di connettersi sul più alto livello possibile di unione delle anime, questo perché rivelarono tutta la Luce, l’ illuminazione superiore che discende fino a noi da Arich Anpin denominata “Zohar” (uno speciale tipo di Luce).

Chiaramente noi non siamo ancora vicini a questi gradi; noi siamo tutti “morti”, cioè siamo immersi nei nostri desideri egoistici. Non siamo pronti e neppure abbiamo il desiderio di connetterci. Affrontiamo molte battaglie e correzioni fino a che otteniamo qualche tipo di unità.

Ma se cerchiamo di imitare gli adulti, come fanno i bambini attraverso i giochi, allora attraiamo la Luce dal quello stato perfetto che esiste già. Queste anime, gli autori dello Zohar, l’ hanno rivelata e formata attraverso le loro ascese dal basso verso l’ alto.

Una scala dei mondi (cinque mondi, ognuno dei quali contiene cinque Sefirot, ognuna delle quali contiene altre cinque Sefirot, con un totale di 125 gradi) discende dall’ Alto verso il basso, dal Mondo dell’ Infinito. In questo modo la Luce discende a noi dall’ Alto verso il basso: Yechida, Haya, Neshama, Ruach, Nefesh (NaRaNHY in ordine inverso). Questo è chiamato occultamento, la riduzione della Luce o mondi (la parola “mondo”, “Olam” in ebraico deriva dalla parola “Alama”, “occultamento”). In altre parole, in alto c’è il 100% della Luce ed in basso lo 0%. Questo è il sistema dei mondi (occultamenti).

Ci sono anime nel nostro mondo, nelle quali il desiderio denominato “uomo” o “Adam” (simile al Creatore) si risveglia; è il rudimento dell’ uomo nella spiritualità. Poi, questo desiderio comincia a crescere. Come cresce? Deve connettersi con altri nove come lui, anche nel più piccolo grado di unione. In questo modo, continuano a connettersi sempre più forte, fino a che raggiungono il più alto grado di unità tra le anime.

Da un capo all’ altro della storia ci sono state anime che hanno raggiunto l’ unione con un’ altra anima ed esse erano tutte connesse con altre di differenti livelli di questa scala di gradi. Tutti gli autori dello Zohar raggiunsero il più alto grado insieme, e per questa ragione, la Luce che portarono a questo Libro è così grande che essa influenza ed illumina tutti. Questo perché, hanno preso la Luce dall’ Infinito e sono stati capaci di portarla a noi, a condizione che noi, vogliamo almeno un po’ elevarci verso di loro.

Lo Zohar, tutta la Luce o una parte di essa, è sempre rivelata nella misura del grado di unione, del grado della dazione e dell’ equivalenza tra il desiderio (Kli) e la Luce. Ecco perché abbiamo bisogno di connetterci quanto più possibile, sia quantitativamente che qualitativamente. Riceveremo questa Luce in accordo alla nostra abilità di raggiungere almeno il primo dei 125 gradi.

Dopotutto, cosa rappresentano tutti i 125 gradi? Il grado di Nefesh contiene anche tutte le cinque Luci: Nefesh, Ruach, Neshama, Haya, Yechida (NaRaNHY), ed anche ognuna di loro ha il suo NaRaNHY. Quindi (NaRaNHY) x (NaRaNHY) x (NaRaNHY) = 5x5x5 = 125 gradi.

Siccome la Luce è divisa in accordo al grado di Aviut (spessore) del desiderio, noi possiamo realizzare la nostra connessione, cioè elevarci al di sopra di questo spessore e connetterci nonostante il nostro ego. La Luce ci influenzerà, ci correggerà e ci riempirà nella misura della nostra capacità di cancellare questo Aviut, insieme al nostro desiderio di usarla per connetterci.

Qui non c’ è niente tra questi due componenti, la Luce ed il Kli ed il grado di connessione tra di loro chiamato “schermo” o “intenzione”.
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 24.01.2011, “Introduzione al Libro dello Zohar”, Articolo “Il Conduttore dei Somari”)

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