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Global Yeshivat Haverim – 06.02.2011

Global Yeshivat Haverim
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 06.02.2011

Scritti di Rabash, Articolo 19
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Talmud Eser Sefirot, Parte 8, Punto 66, Lezione 39
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Articolo: “L’ Essenza della Saggezza della Kabbalah”, Lezione 5
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Il Libro dello Zohar, Punti 174-179, Art: “ Rallegrandosi nelle festività e non dando ai poveri”
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Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah – 06.02.2011

Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah
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Come riconoscere un vero Kabbalista

Baal HaSulam, “La saggezza della Kabbalah e la filosofia”: e come il Re Salomone non ha potuto evitare che Asmodeo si sedesse sul suo trono, pretendendo di essere lui non appena arrivò a Gerusalemme, i saggi della Kabbalah osservano la teologia filosofica e si lamentano che ha rubato il guscio superiore della loro saggezza, che Platone ed i suoi predecessori greci hanno acquisito studiando con i discepoli dei profeti di Israele. Essi hanno rubato gli elementi di base della saggezza di Israele ed hanno vestito un mantello che non era di loro proprietà. Fino ad oggi, la teologia filosofica si è seduta sul trono della Kabbalah, essendo l’ereditiera della sua padrona.

I filosofi greci studiarono dai profeti, visto che la Kabbalah era aperta a tutti dall’epoca di Abramo. Tuttavia, non potettero ascendere fino all’altura della realizzazione spirituale, perché questo esige enormi sforzi. È per questo che i filosofi presero solo la parte esterna di questa saggezza, il loro obbiettivo non era correggere la natura umana, ma solo acquisire conoscenza.

Il primo segno mediante il quale si può distinguere un kabbalista è vedere di chi è studente. È impossibile, ottenere la spiritualità, senza essere un devoto studente vicino ad un vero kabbalista. Anche se essere uno studente di un vero kabbalista, non garantisce ancora il successo spirituale, per lo meno è la prima condizione necessaria per arrivare a questo.

Il secondo segno di un kabbalista è che il metodo che sta offrendo deve essere diretto solo alla correzione dell’ egoismo dell’ uomo. Questo è precisamente quello che colloca la Kabbalah a parte dagli antichi filosofi greci (religioni, credenze, metodi spirituali, ecc). Essi rubarono la coperta esterna della Kabbalah (il discorso dei mondi superiori, il mondo a venire, ricompensa e castigo e così via) e cominciarono ad usarlo ed a svilupparlo egoisticamente, con il fine di manipolare piuttosto che di correggere la natura umana.

Questi sono i due segni principali che differenziano un kabbalista da un non kabbalista. Per di più, non solo la filosofia ma tutti i metodi in generale, incluso quelli scientifici, impiegati dall’ uomo con la speranza di correggere il mondo ed ottenere una vita migliore, corretta, e più o meno sopportabile, dimostrano eventualmente la loro falsità.

Può non manifestarsi nelle conclusioni scientifiche in sé, ma nell’affermazione che in questo modo è possibile correggere il mondo e portare la felicità all’ umanità. Fino a che non sia chiaro come il giorno, le persone regolari nelle quali non si è ancora risvegliata un’urgenza speciale verso la spiritualità (il punto nel cuore), non tratteranno seriamente la Kabbalah.

Così, solo chi ha studiato da un riconosciuto kabbalista può essere lui stesso un kabbalista. Un autentico kabbalista offre inoltre un metodo di correzione dell’ egoismo, non tutta una serie di “miracoli” od azioni fisiche con l’ aiuto delle quali si suppone che si riceva una ricompensa o un castigo dall’ Alto.

In altre parole, questa non è né una religione, né un sistema di credenze, né filosofia, né teologia, e neppure le scienze naturali del nostro mondo, ma un metodo per correggere il nostro egoismo con il proposito di ottenere l’ unità e l’ amore. Questo metodo può essere rivelato alle masse solo dopo che l’ umanità si sia convinta che tutti gli altri metodi non possono portarla alla salvezza.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah dell’ 11.01.2011, “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”).

Materiale correlato:

Laitman blog: Il Lavoro Interno di un Kabbalista: “L’Amore Degli Amici” – 24.05.10
Laitman blog: Come trovare un vero kabbalista?

I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 25

Cari amici, per piacere fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Cos’è una preghiera?

Cosa significa “Il Signore guarisce quelli con i cuori infranti?” Si sa che l’ essenza dell’ uomo è il suo cuore. Il suo cuore è il Kli (vaso) che riceve la Kedushà (santità) dall’ Alto, come sappiamo sulla rottura dei vasi, se il vaso è rotto, qualsiasi cosa si metta dentro andrà di fuori.

Nella stessa maniera, se il cuore è rotto e il desiderio di ricevere governa il cuore, l’abbondanza non può entrarci poiché tutto quello che il desiderio di ricevere riceve esce nelle Klipot (bucce). Questo si chiama “la rottura del cuore”. Pertanto, quando uno prega il Creatore e gli dice: “Devi aiutarmi perché sono peggio di tutti gli altri perché sento che il desiderio di ricevere sta governando il mio cuore, pertanto niente di Kedushà può entrare nel mio cuore. Non desidero lussi, voglio solamente essere capace di fare qualcosa per donare, ed io semplicemente non posso. Pertanto, solamente Tu puoi salvarmi”.

Per questo possiamo interpretare quello ché è scritto (Salmi 34) “Il Signore è vicino a quelli dai cuori infranti”, quelle persone che chiedono aiuto al Creatore per riavere i cuori intatti e tutto il resto.

-Rabash, I Gradini della Scala “Ritorna Israele al Signore, tuo Dio”

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Fatti un Maestro ed un Gruppo

Domanda: C’ è differenza tra uno studente che studia Kabbalah in maniera personale con un maestro kabbalista e la maniera nella quale noi studiamo in un gruppo?

Risposta: Anche tu studi insieme a me nella lezione. Certamente è diverso che avere una lezione personalizzata, però oggi giorno non credo che sia possibile passare questa scienza a qualsiasi persona individualmente. Nel nostro tempo ciò è possibile solo per mezzo dello studio in un gruppo o attraverso Internet, nella maniera più ampia possibile, e non fa nessuna differenza dove si trova lo studente. Questo avanzerà, mentre il metodo individuale precedente non funziona più.

Non devi rammaricarti dell’ impossibile, ma devi usare tutto quello che hai. Ogni persona ha un governo dall’ Alto e il Creatore controlla tutto il processo. In nessuno luogo dove hai libertà di scelta puoi realizzarla e questo è tutto.

Non ho nessuno studente che sia vicino o lontano. Lo studente stesso determina continuamente quanto sia vicino e quanto avanza. Che un studente sia vicino o lontano da me, è determinato solo dalla quantità di desiderio di accettare il mio messaggio interiore, di assorbirlo e realizzarlo.

Questo non dipende dal fatto che una persona si trovi qui nella sala della lezione, o viva molto lontano e studi attraverso Internet, o se sia un uomo o una donna. Tutto dipende dallo studente e dalla maniera in cui utilizza i mezzi che vengono dati a tutto il mondo.

Inoltre è molto importante non dimenticare che è impossibile per lo studente rispettare il maestro se è negligente verso il gruppo. Questo è dovuto al fatto che il maestro è la parte più interna del gruppo, il messaggio che è dentro di esso. Pertanto, è impossibile che una persona disprezzi il gruppo mentre rispetta il maestro, la carica del gruppo.

Il gruppo è il nostro luogo comune con il maestro, il luogo nel quale ci troviamo. Ciò non esisteva in epoche anteriori, quando lo studente lavorava con il maestro faccia a faccia. Quando ci troviamo dentro il gruppo, ogni studente determina per conto proprio se si unisce con il maestro “Peh a Peh” (attraverso uno schermo comune) o “Peh a Ozen” (da bocca a orecchio, come quando studiamo la scienza normale). Alla fine di tutto questo, ci troviamo con il Creatore, perché tutto è unito fino al mondo dell’ Infinito.

(Dalla lezione sul Talmud Eser Sefirot del 7.01.2011)

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Laitman blog: Elevati per mezzo del gruppo
Laitman blog: Da cosa dipende il mio futuro