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Non aspettare un segno decisivo

Avvicinarsi agli altri significa portare i loro desideri ed i pensieri più vicini a te, in maniera che tu possa sentirli come i desideri dei tuoi stessi figli. Allo stesso modo, tutto il mondo deve passare ad essere importante per me come se fosse tutta la mia famiglia.

Allora sentirò questa connessione “familiare” sempre di più, fino a che comincerò a sentire che sono una parte mia e molto di più, che di fatto loro sono me! Questo è un problema chiaramente psicologico.

Nella misura in cui mi avvicino di più agli altri, sento la forza che riempie lo spazio tra di noi. È lì che il Creatore si rivela. Quanto più sono interessato ad ogni persona del mondo, tanto più mi avvicino al Creatore ed ho più possibilità di rivelarlo.

Tuttavia, se respingo gli altri e l’ opportunità di avvicinarli a me, circondandomi dei miei interessi egoistici, per mezzo dei quali separo me stesso e gli altri dal Creatore, dall’ abbondanza e dalla bontà, evoco tutta la malvagità e la sofferenza del mondo.

Se le persone non cominciano ad utilizzare la scienza della Kabbalah, allora cominceranno a separarsi le une dalle altre e questo include tanto la separazione tra gli individui quanto tra le intere nazioni. Allora l’ oscurità entrerà nelle persone, essendo molto più potente di quanto lo sia ora. Il Creatore si allontanerà da noi sempre di più, fino a che Egli raggiunga il segno decisivo, cioè quando comincerà una guerra mondiale. Tutto dipende solo da quanto vicina o lontana si trovi questa forza superiore. Il suo allontanamento porterà tutte le esplosioni, le catastrofi, le epidemie e le guerre, incluso una guerra mondiale.

Per ora siamo semplicemente in “esilio” (la perdita della sensazione del Creatore). Egli ci è molto vicino e si sta avvicinando deliberatamente sempre di più per rivelarci la connessione globale del mondo. Non è ancora troppo tardi; dobbiamo capire che siamo responsabili di portare questa conoscenza a tutto il mondo ed in questo senso, tutto dipende dal nostro desiderio.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.01.2011, “La qualità della saggezza nascosta, in generale”)

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I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 24

Cari amici, per piacere fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Cos’ è una preghiera?

Dato che la metà di una cosa non ci viene inviata dall’ Alto, uno deve pregare il Creatore per ottenere l’ aiuto completo. Questo significa che durante la propria preghiera, quando uno stabilisce quello che c’ è nel proprio cuore, poiché la preghiera è un lavoro nel cuore, uno deve decidere da se che il Creatore gli dia un desiderio di annullarsi completamente davanti a Lui, senza lasciare alcun desiderio sotto la propria autorità, e che tutti i desideri saranno per glorificare il Creatore. E quando lui decide in pieno annullamento, chiede che l’ aiuto del Creatore per portarlo a termine….Questo è chiamato “una preghiera completa”, dato che il suo desiderio è che il Creatore gli dia un desiderio completo, senza alcun compromesso per se, e chiede aiuto al Creatore per rimanere per sempre con la Sua giustizia.

-Rabash, Lettera n.65

Il Signore è vicino a quelli con il cuore infranto

-Salmi, 34

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Fantasia infantile, fede e realtà

Domanda: Come aiutare un bambino a non cadere su infondate filosofie, ma ad esaminare e verificare tutto in maniera pratica?

Risposta: Questo è esattamente il tipo di approccio di vita che dobbiamo insegnare metodicamente ad un bambino, fornendo esempi di questo. Un bambino tende ad aver fiducia in quello che un adulto gli dice, ma dobbiamo insegnare a lui o a lei a verificare tutto.

Tu devi spiegare ai giovani: “Se io ti ho detto qualcosa, come puoi essere sicuro di aver sentito bene? Per lo stesso motivo, come puoi essere sicuro che so di cosa sto parlando e ti dico quello che realmente è? Dopotutto, anche gli adulti sbagliano, chiunque può commettere un errore! È tuo compito verificare ciò che ti è stato detto, il che è l’ unica base del tuo progresso”.

Puoi chiedere: “Come crescerà dopo, se non crede a quello che il maestro gli dice?”. Dovrebbe crederci solo in base all’ esercizio che gli stiamo dando; ma il suo lavoro è imparare da questo esercizio ciò che è corretto e ciò che è sbagliato. Lui deve solo credere che valga la pena fare questo esercizio per ricavare poi le sue conclusioni.

In altre parole, dobbiamo insegnare al bambino a cercare risposte per conto suo, basandosi solo sulla sua stessa esperienza di vita. Viceversa, imparerà a fidarsi di tutto quello che diciamo e pensiamo e che tutto quello che è scritto è assolutamente vero.

Leggiamo il giornale e inconsciamente riceviamo tutto quello che dice come se fossero fatti, dato che questo è quello che ci hanno insegnato fin dall’infanzia, ovvero a rispettare la parola scritta. Tuttavia, se approfondiamo, vedremo che tutto è dettato dalla mera ingordigia e tagliato su misura. Noi, tuttavia, lo valorizziamo dal suo aspetto ed otteniamo informazioni da questa fonte. Non abbiamo bisogno di insegnare questo ad un bambino, vero?

Dobbiamo insegnargli ad utilizzare i pensieri critici quando si tratta di quello che gli rovina la vita, affinché non prenda mai le parole di qualcuno per quello che sono. Deve prima verificare tutto! Deve accettare l’ opinione di un altro “esperto” ma solo per fare dopo un passo indipendente in avanti.

In quanto al resto, bisogna stabilire una regola: emettere giudizi esclusivamente sulla base di fatti evidenti, perché è scritto “Un giudice ha solo quello che i suoi occhi possono vedere”. I bambini tendono a gravitare verso la fantasia, ma tutto deve essere canalizzato alla verifica. Ogni fantasia deve essere comprovata. È geniale che un bambino abbia immaginazione, ma deve basarsi sull’ evidenza.

L’ unica eccezione è quella che c’ è nel regno dell’ ispirazione, l’ arte: il canto, la pittura e la cultura. La cultura non ha relazione con la scienza e non ha una restrizione così forte, pertanto, può lavorare solamente con l’immaginazione. Tuttavia, non è in modo alcuno relazionata ai principi della vita. La cultura è al di sopra della conoscenza e della ragione, poiché deriva dalla ricerca del Superiore, il Creatore. Pertanto, l’ arte dovrebbe essere separata dal desiderio egoista.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 9.01.2011, “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”)

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