Pubblicato nella '' Categoria

Lezione introduttiva: “Umano – Un essere sociale”” – 01.02.2011

Kabbalah per il Popolo, Lezione introduttiva “Umano – Un essere sociale”
Video / Audio

Il rompicapo delle 613 dimensioni dell’ anima integrale

Dov’ è il nostro libero arbitrio, dopo tutto? Non è stata mia volontà venire in questo mondo, né ho scelto il mio ambiente di vita; la famiglia, il paese e l’ origine etnica. Io sono fatto dei geni dei miei genitori, che definiscono assolutamente tutte le mie qualità. Sono cresciuto nell’ ambiente in qui mi trovavo: la mia casa, l’ asilo e la scuola, nessuno dei quali dipendeva da me. Niente in me, è mio.

Nel momento in cui cresco, sono completamente formato, un prodotto finito, come un dolce nel forno, ma questo non è tutto! Di fatto, come ci insegna la saggezza della Kabbalah, siamo tutti ruote dentate interconnesse, siamo parti integranti di un’ anima che si è frammentata in pezzi. È come se diventassimo un “rompicapo” stampato come un’ immagine completa per poi essere tagliata in piccoli frammenti.

Così ad ognuno di noi, viene assegnato un luogo molto specifico nel quale siamo incastrati con tutte le nostre proprietà ed attributi, 613 desideri, che ci fanno dipendere da una persona, da una seconda e da una terza, per legarci a loro. Tutti dipendono da tutti per completare questo rompicapo; e non è soltanto un rompicapo di una sola dimensione, visto che non ci connettiamo per mezzo dei nostri contorni semplici: ognuno di noi ha “613” sfaccettature, per mezzo delle quali uno è adiacente a tutti. Immagina un tale spazio di 613 dimensioni.

Allora, cos’ è la libertà della quale stiamo parlando, se sono solo un piccolo pezzo del rompicapo, obbligato a coincidere totalmente con tutti gli altri nelle mie proprietà? Pertanto, quando si discute del libero arbitrio, non appartiene ad una persona in sé e alla sua scelta personale ed indipendente. Questa è una libertà condivisa da tutti ed è determinata da tutti noi insieme!

Anche se una persona può fare un certo movimento, deve corrispondere a tutte le altre parti, tutte le altre anime e le loro proprietà. Se mi muovo in una direzione, il movimento deve avvenire in tutto il sistema. Adesso dobbiamo indagare; dopotutto, in cosa consiste il mio libero arbitrio?
[32126]

(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 7.01.2011, “La Libertà”)

Materiale correlato:

Laitman blog: I Kabbalisti sullo scopo della Creazione, Parte 8°
Laitman blog: I kabbalisti sullo scopo della Creazione, parte 5°
Laitman blog: Risposte Alle Vostre Domande, Parte 8°

I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 20

Cari amici, per favore fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

La Torà sviluppa il riconoscimento del male in una persona

“..in base a quello che abbiamo letto anteriormente, possiamo vedere che, dopo aver imparato molta Torà (per attrarre la Luce che riforma) gli é stata concessa la possibilità di vedere la verità sulla distanza tra di se ed il Creatore, cioè il grado di allontanamento o di vicinanza. A questo si fa riferimento quando si dice che il suo stato mentale era scortese, dato che ha visto la forma completa di chi é orgoglioso, la quale consiste nel desiderio di ricevere, ed allora, ha potuto vedere che in realtà era lui stesso il più brutto. Come ha potuto vedere la verità? Attraverso lo studio intensivo della Torà.

In questo modo, Come può unirsi a Lui, dato che é una persona cosi brutta (egoista)? Questo é il motivo per il quale lui chiese se tutte le persone fossero cosi brutte (egoiste, orribili) come lui, oppure se era lui l’ unico brutto, mentre il resto delle persone non lo erano.

Quale é stata la risposta [che lui ha sentito] “Non lo so” Vuol dire che non sentono, cioè, non lo sanno. E per quale motivo non sentono? Per il semplice fatto che a loro non é stato concesso il potere di vedere la verità, per la mancanza della Torà, perché la Torà gli mostrasse la verità.

A questo gli rispose Eliahu (Elia) [ha sentito la risposta di Elia]: “Vai dall’artigiano che mi ha fatto” perché era arrivato ad uno stato dal quale non poteva continuare l”ascesa. Per questo motivo gli apparse Eliahu e gli disse “Vai dall’artigiano che mi ha fatto”. In altre parole, dato che il Creatore ti ha fatto cosi brutto, Lui deve aver saputo che é con questi Kelim (vasi) che lo scopo può essere raggiunto. “Perciò, non preoccuparti, avanza ed abbi successo”

Baal HaSulam, Shamati n.56 “La Torà é chiamata indicazione”

Materiale correlato:

Laitman blog: I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 18
Laitman blog: I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 19

Lezione quotidiana di Kabbalah – 01.02.2011

Talmud Eser Sefirot, Parte 8
Video / Audio

Scritti di Rabash, Art: “Amore degli Amici”
Video / Audio

Dai mezzi alla causa

Domanda: Quale è l’ aiuto del Creatore?

Risposta: Se una persona cerca di raggiungere l’ amore e l’ unità al di sopra dell’ odio e della repulsione, vedrà che questo è impossibile. Le buone intenzioni ogni volta diventano l’opposto.

All’ inizio, quando fa degli sforzi senza successo, una persona sente che questo le capita a causa sua. Più tardi, gli stessi sforzi le mostrano che la ragione di questo è una determinata forza esterna.

Allora, mediante l’ accumulo di nuove impressioni, una persona scopre che non è una forza estranea, ma la Forza Superiore che la dirige in questo modo ed illumina la sua attitudine negativa verso gli altri attraverso diverse situazioni della vita. È così che una persona comincia a rivelare il Creatore come causa di negatività e positività e scopre che il Creatore è la forza necessaria per combinare gli estremi. Senza il suo aiuto una persona non può combinare queste due qualità nella sua interiorità.

Dopo di che, anche questo risulta essere insufficiente. Non basta che il Creatore aiuti una persona a migliorare le sue sensazioni ed a organizzare la sua vita comodamente. Fino ad ora la mia cattiva attitudine verso gli altri era sgradevole per me, ma adesso voglio il contrario, ovvero utilizzare tutto per la connessione con il Creatore. La combinazione degli opposti deve avvenire dentro il Creatore ed essere completata solo lì.

È così che una persona, poco a poco, ascende lungo una scala inclinata. In un primo momento, lui vuole mettere in ordine i suoi Kelim, ma dopo con il suo aiuto, lui diventa il Creatore e trova la combinazione perfetta con Lui. Stato dopo stato, l’ attitudine corretta verso la creazione si manifesta in una persona. Questa passa dai mezzi alla causa, dagli sforzi per correggere i suoi desideri alla realizzazione del perché sta facendo questo e cosa ottiene per mezzo di questo.

Lo scopo non è gioire riempiendo il tuo vaso, ma raggiungere la radice superiore in virtù del tuo lavoro. Allora, la tua attitudine cambia; unendo Binà a Malchut, scopri Keter, il punto della lettera Yod (י), che è l’ inizio della lettera Alef (א), simbolo del nostro lavoro ed ascesa lungo una diagonale.
[31954]

(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 6.01.2011, Scritti di Rabash)

Materiale correlato:

Laitman blog: Costruire il vaso di amore
Laitman blog: Acquisire un dizionario spirituale