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Impara a vivere senza bugie

Domanda: Impariamo che il processo di correzione è interno e deve essere separato dal mondo esterno; ma dall’ altro lato, viviamo in una realtà unificata ed io sento come la Kabbalah influisce sulla mia vita quotidiana. Sono avvocato di professione e come tale, a volte devo essere astuto con le persone, tuttavia, sento che non possono più continuare a mentire loro! Allora, cosa devo fare?

Risposta: Bene, cosa puoi fare? … Se io sono un membro di una mafia che continua a rubare, allora, come posso restare con essa se non sono più capace di mentire?

Ci sono molte professioni come questa. Se tu sei nel sistema della società egoista, allora lavora secondo queste leggi. Per questo i kabbalisti hanno scelto professioni semplici e non hanno neppure pensato di ascendere a cariche più importanti.

Capisco le difficoltà che nascono quando una persona ha già questa professione ed è difficile per lei cambiare il suo livello di vita. Tuttavia, devi cercare di sistemare la tua vita affinché funzioni nei limiti della giustizia, più o meno, anche se questa non è la giustizia spirituale, ma semplicemente quella del genere umano. Resta in una posizione nella quale non devi mentire, rubare, né danneggiare le persone perché di fatto, sentirai che non sei più capace di farlo.

I progressi spirituali cambiano una persona, per la qual cosa non può più tollerare le menzogne su larga scala, come è consuetudine negli affari tra i normali egoisti. Questo è un problema in molte professioni che riguardano le relazioni umane.

Da un lato, il metodo della Kabbalah si focalizza solo sulla correzione interiore di una persona, sulla sua attitudine con gli amici del gruppo; tuttavia, lei non può nemmeno agire ingiustamente nel mondo esterno.

La persona cambia completamente, perché è un individuo integrale. Non può mentire alla gente con un obbiettivo egoista in mente e danneggiarla. Questa è una conseguenza della correzione.

Al contrario, perché si correggerebbe il mondo se all’ esterno tutto continua ad essere uguale? Alla fine dobbiamo raggiungere la correzione della vita su questa terra. Attraendo la Luce che Riforma su di noi, tutti cominceremo a sentirci in questa maniera e di fatto, lo sentiremo molto di più. Non saremo capaci di mentire o danneggiarci a vicenda.

È vero che amare il tuo prossimo significa amare la sua aspirazione al Creatore; ma quando cominci a cambiare, cambierai anche in relazione a tutto il mondo. È così che la Luce influisce su di noi.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah dell’11.012011, “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”)

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I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 16

Cari amici, per piacere fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

La Torà sviluppa il riconoscimento del male in una persona

“…La Torà e le Mizvot (correzione di se stessi attraverso lo studio della Kabbalah)non sono state consegnate se non per purificare Israele (per unire in un solo desiderio). Cioé, per sviluppare in noi il senso di riconoscimento del male (egoismo) impresso in noi dalla nostra nascita e che in genere si definisce come il nostro amore proprio. Sono state consegnate anche per raggiungere il bene in purezza, definito come “amore al prossimo”, che é l’ unico cammino verso l’ amore di Dio”

-Baal HaSulam, “La Libertà

“…Quando uno si dedica alla Torà (il metodo di correzione dell’ egoismo innato, e se di fatto studia la vera Torà) e vede la verità, cioé, il proprio allontanamento dalla spiritualità, e si rende conto di essere una creatura insignificante, e che non esiste nessun’ altro peggio di lui sulla terra…”

-Baal HaSulam, Shamati n.56, “La Torà é chiamata indicazione”

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Costruire il Tempio in basso

Lo Zohar, capitolo BeShalach” (Quando il Faraone inviò), articolo 332: è una Mitzvà (comandamento) costruire il Tempo in basso come il Tempio in alto, come è scritto “Il luogo che Tu hai fatto per essere la Tua dimora, Oh Signore”. È così perché il Tempio deve essere costruito in basso, e recitare una preghiera all’interno di questo ogni giorno, per servire il Creatore, poiché la preghiera è chiamata “Lavoro” (servizio).

Il Tempio in basso rappresenta Malchut, nel quale dobbiamo creare un desiderio corretto (Kli, vaso). Una preghiera significa elevare una richiesta (MAN) per la correzione.

La connessione dell’ inferiore con il superiore è dovuta all’ ascesa di Malchut a Binà, ed allora Binà discende a Malchut. Come risultato, ci sono due Templi: Malchut a Binà del basso sono il Tempio in basso, mentre Malchut e Binà dell’ alto sono il Tempio in Alto.

“Il Tempio deve essere costruito in basso e recitare una preghiera all’ interno di questo ogni giorno” significa connettere Binà e Malchut quando cerchiamo di creare questo stato nel gruppo, nei nostri desideri. Dopotutto, dove altro posso esprimere la mia attitudine verso la dazione? È possibile solo nella connessione tra di noi.

Allora, quando mi rendo conto che sono incapace di fare qualcosa, elevo la mia preghiera e per questa ragione, il Tempio in Alto si sta costruendo. Abbiamo bisogno di fare questo “ogni giorno”, cioè negli stati di ascesa, quando abbiamo una certa forza, dobbiamo cercare di realizzare questo lavoro con tutta la nostra energia.
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 3.11.2010, lo Zohar)

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Se sei un principiante non preoccuparti, la Kabbalah è semplice!

Una persona che comincia a studiare la scienza della Kabbalah scopre che le sue idee precedenti sono lontane dalla realtà. “Corpo”, “anima” ed altre nozioni familiari acquisiscono un significato completamente differente.

La scienza della Kabbalah ordina tutto in maniera molto semplice, praticamente non ti lascia alcuna possibilità di confonderti. C’ è un desiderio verso il piacere, all’ interno del quale possono essere percepite le differenti forme della dazione, e questa è l’ unica cosa che succede nella nostra realtà.

In funzione del livello di dazione nel quale ti trovi, quella è la realtà che senti. Puoi sentire la realtà al livello zero, in altre parole, puoi vivere nel nostro mondo, nel quale il grado della dazione è uguale a zero. Siamo nella parte inferiore, ma anche in questo caso ci sono quattro livelli di sviluppo: inanimato, vegetale, animale ed umano.

Poi, nella misura in cui ascendi i 125 livelli della scala spirituale, raggiungerai il grado della dazione, o in altre parole, il Creatore. Alla fine, nel 125° livello raggiungerai il 100% della dazione.

Stiamo parlando dell’ equivalenza della forma o di come la creazione acquisisce una forma di dazione al di sopra del desiderio di ricevere piacere. Tu devi sempre ascendere nel tuo desiderio di ricevere con il fine di acquisire la forma del desiderio di dare al di sopra di esso. La forma della dazione si veste sul desiderio di ricevere portandoti al grado della dazione, perché hai attualizzato questo in una misura specifica. È così che diventi simile ed uguale al Creatore, diventando umano (Adam).

In essenza, questo è molto semplice: devi solo combinare le due qualità correttamente, salendo lungo una scala inclinata che è costruita da due forze o due linee, la destra e la sinistra. Pertanto, i principianti ricevono spiegazioni chiare. Di fatto, i kabbalisti non fanno nessuna distinzione tra i mondi. Tutto dipende dalla persona: sviluppa la tua capacità verso la forma della dazione e potrai vedere di più di quanto tu faccia adesso.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 6.01.2011, “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”)

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I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 15

Cari amici, per favore fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

La Torà sviluppa il riconoscimento del male in una persona

“Quando uno si dedica alla Torà (attrae su di se la Luce della correzione dell’ egoismo), e vede la verità, cioé il proprio allontanamento dalla spiritualità nella misura del proprio sforzo”.

-Baal HaSulam, Shamati, articolo n.56 “Torà é chiamata indicazione”

…attraverso l’ osservanza delle Mitzvot (il lavoro nel proprio egoismo, il quale consiste in 613 desideri egoisti) con il piacere di far piacere al nostro Creatore, si sviluppa velocemente in noi quel senso di riconoscimento del male (si scopre l’ egoismo nascosto dentro i nostri 613 desideri).

-Baal HaSulam, “L’essenza della religione ed il suo scopo

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Lettere Vive

Anno dopo anno, stiamo provando a portare le nostre lezioni più vicine alla gente, al mondo ed è estremamente difficile. Baal HaSulam scrisse nella sua “Profezia”, che chiese, pregò il Creatore affinché lo aiutasse a scendere dal suo grado per essere capace di spiegare il metodo della rivelazione del Creatore alla gente.

Nel mondo spirituale è molto difficile discendere dal proprio grado perché lì tutto è completamente trasparente e chiaro. Dato che il grado superiore è la perfezione, discendere da esso per conto proprio è ancora “più impossibile” che ascendervi. Non ci sono parole per spiegarlo in quanto la spiritualità è sensazione pura.

I kabbalisti riuscirono a trovare le parole per trasmettere l’ informazione spirituale, ma destinarono i loro scritti kabbalistici ai loro amici. Dietro ogni parola che essi pronunciarono, come per esempio “schermi” (Masachim), “discernimenti” (Havchanot), “l’ elevazione di Malchut a Binà” e così via, dietro le forme speciali delle lettere maiuscole ampliate, emergono nozioni spirituali.

Per loro, tutto è come uno “spartito musicale” per un musicista, che può piangere o ridere solo guardandolo. Per lui, queste sono sensazioni come la vita, che risvegliano immediatamente sentimenti in lui. Tuttavia, è ben altra cosa avere uno spartito musicale e raccontarlo a parole. Se io ti chiedessi di raccontarmi delle tue sensazioni su di una sinfonia, cosa mi diresti?

Tuttavia, abbiamo bisogno di raccontare in qualche modo i nostri sentimenti, a prescindere dal fatto che ancora non siano spirituali e precedano l’ ingresso al mondo spirituale; comunque i nostri studenti e la gente comune della strada sono separati da molti, molti anni di sviluppo. Se dovessimo trasmettere le lezioni in una maniera non adattata, nessuno le capirebbe. È molto difficile scendere da questo livello, ma dobbiamo cercare di farlo. C’ è ancora molto che possiamo fare qui.
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(Dalla seconda lezione del congresso di Kabbalah nel deserto di Aravà del 31 Dicembre 2010)

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Decorare la Sposa

Scritti del Rabash, “Cosa è il banchetto dello sposo”: La “sposa” rappresenta il lavoro durante il tempo dell’esilio, quando il volto del Creatore è nascosto. È quando le forze della disunione governano su di una persona.

I kabbalisti cercano di spiegarci un principio semplice in diverse maniere. La Creazione come un tutt’ uno è chiamata “sposa”. Questa è la “materia” del desiderio, che dobbiamo elevare fino all’ altezza del Creatore per unirci con Lui, rivelando il Bene che fa il Bene.

Quando scopriamo problemi nella nostra torbida materia, dobbiamo capire che non dobbiamo annullarla, ma “santificarla”, cioè correggerla. È in questo modo che ascendiamo continuamente più in alto con il suo aiuto. Proprio le aggiunte all’ Aviut che vengono dalla materia che si rivelano in noi, costruiscono i livelli della scala spirituale per noi, uno dietro l’ altro.

Questo è un processo ciclico che richiede un’ azione semplice. Proprio come in un computer, tutto è determinato dalla scelta di due posizioni: “si” e “no”, “0” e “1”. Consolidando molte azioni come questa, possiamo raggiungere qualsiasi analisi, esprimere qualsiasi qualità e qualsiasi forma di interazione tra il Creatore e la creazione, tra la forza della dazione e quella della ricezione.

Così, l’ unica cosa che resta da fare ad una persona è accelerare il tempo. Da una parte vede che la sposa è brutta, ma dall’ altra capisce che il desiderio egoista distorce l’ immagine reale. Questo desiderio è orribile, allontana una persona dallo scopo e la getta in una discesa.

Tuttavia, studiando la “sposa” attraverso il prisma del desiderio di dare, una persona vede che se “santifica” il suo egoismo, allora sarà capace di “decorarlo” ed “abbellirlo”, in maniera tale da abituarsi ad adornare la sposa prima del matrimonio. Allora il desiderio corretto porterà la persona al livello dello “sposo”.

In questo processo nascono diverse situazioni; certe volte non siamo d’ accordo ad accettare il nostro desiderio egoista, vedendo quanto sia brutto. In altre occasioni avviene il contrario, capiamo che dobbiamo accettarlo e correggerlo, decorarlo facendo degli sforzi.

Alla fine, avanzando mediante la fede al di sopra della ragione, mettendo la dazione al di sopra della ricezione, arriviamo al “banchetto dello sposo”.

In totale ci sono tre tappe in questo cammino:

1. Le forze della disunione, la Shechinà in esilio, l’inizio dell’ analisi.

2. Durante il periodo dell’esilio spirituale lavoriamo sulla sposa, “vestendola” e “decorandola”.

3. Il “banchetto dello sposo”.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 10.01. 2011, Scritti del Rabash)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 26.01.2011

Scritti di Rabash: Articolo 13, “Tu hai dato forza alle mani dei deboli”
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Il Libro dello Zohar: Punto 169, Art. “Chi è Questo”, Lezione 1
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Talmud Eser Sefirot, Parte 8, Punto 62, Lez. 38
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Scritti di Baal HaSulam, Art: “L’ essenza della Saggezza della Kabbalah”, Lez. 4
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I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 14

Cari amici, per piacere fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

613 consigli e 613 comandi

Il linguaggio dello Zohar chiama alle Mitzvot (comandamenti) della Torà, i 613 depositi. Tuttavia, si chiamano anche consigli. La differenza tra di loro é che in tutto esiste una parte frontale e una posteriore. La preparazione (correzione del desiderio) per qualcosa che viene chiamata “posteriore” ed il raggiungimento (nel desiderio corretto) qualcosa che é chiamato “anteriore”.

Di conseguenza, la Torà e le Mitzvot hanno l’ aspetto di fare e l’ aspetto di ascoltare, come scrissero i nostri saggi (Shabbat 88), “quelli che compiono la loro parola, ascoltano la voce della Sua parola” facendo (correggendo i propri desideri) prima, e ascoltando (quello che riceverano nell’ attributo di dazione, Binà) dopo. Le Mitzvot vengono chiamati consigli e sono considerati “posteriori”, e quando sono ricompensati nell’ ascoltare la voce della Sua parola (dato che hanno acquisito l’ abilità di ascoltare, l’ attributo di dazione, Binà), le 613 Mitzvot diventano depositi, dal termine “deposito” (l’ estensione della Luce di Hochma nella Luce di Hassadim), dato che ci sono 613 Mitzvot, ed in ogni Mitzvà, Luce depositata di un grado specifico, che corrisponde ad un organo specifico dei 613 organi e tendini dell’anima e del corpo.

-Rabash, I Gradini della Scala, “Cos’ é mezzo sheckel nel lavoro (1)?”

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Riunisci il tuo Partzuf

Col fine di dare la libertà di scelta al Kli, il Creatore ha posto due forze opposte in esso: la ricezione e la dazione. La creazione è nel mezzo come la terza linea, come il punto di appoggio di una scala e decide verso quale lato inclinarsi. È questo il modo in cui ci viene data l’ opportunità di essere indipendenti.

Domanda: Che significa che la creazione “decide”. Dopotutto, quando mi trovo di fronte ad una scelta tra il bene ed il male, sceglierò sempre il bene.

Risposta: Dipende da cosa consideriamo come bene. Ci sono due scale: vero opposto a falso e amaro opposto a dolce. Alla creazione vengono offerti due modi di valutare: il bene può essere il desiderio di ricevere o quello di dare e qualunque cosa può essere sentita tanto come male quanto come bene. L’ analisi può essere fatta secondo il riempimento nel vaso di ricezione o quello nel vaso della dazione, nella linea di sinistra oppure in quella di destra.

Hai due opportunità ed ognuna contiene molte caratteristiche. A partire da queste caratteristiche cominci a ricostruire l’ immagine della tua attitudine. In questo modo costruisci, armi il tuo Partzuf spirituale con tutti i suoi organi, i tendini, la pelle, le ossa ecc. In questo modo devi riunire molti dettagli in un tutt’ uno.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 6.01.2011, “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”)

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