Elevati per mezzo del gruppo

Inizialmente, ho solo un desiderio materiale “l’autocompiacimento” ed un punto nel cuore, un seme dell’ attributo della dazione che anela il mondo superiore. Elevo questo punto al di sopra del desiderio incrementando la sua importanza rispetto ai desideri corporei ed allora mi rivolgo all’ambiente, ovvero al gruppo, ai testi kabbalistici ed al maestro.

In risposta ricevo da loro un desiderio incrementato e raffinato. Questo viene incrementato nei termini del suo potere e modificato nel senso che io acquisisco l’ importanza dello scopo (acquisire l’ attributo della dazione) e mi rendo conto della mia incapacità di riuscirci per conto mio.

Con questo desiderio, mi rivolgo “all’ alto”, elevo MAN (una preghiera per la correzione). Come risultato, la Luce Circondante (Ohr Makif, OM) discende “dall’ Alto” e mi riforma, mi porta di nuovo alla proprietà della dazione.

I seguenti sono stati obbligati:

1. Appello al gruppo
2. Ricevo da esso un’ aspirazione spirituale
3. Appello al Creatore
4. Ricevo la correzione

Di conseguenza, nasce un Kli, un vaso di dazione, la somma di tutti i fattori.

Domanda: Come so che la mia aspirazione è provenuta dal gruppo?

Risposta: Tu esamini il grado nel quale desideri unirti con gli amici, ma sei incapace di farlo. Se hai messo uno sforzo di gran qualità in questa necessità, elevi il MAN corretto. In altre parole, la somma di tutti i tuoi desideri diretti all’unione crea una richiesta di aiuto.

Domanda: Quali sono i segni che mi sto appellando al gruppo nella maniera corretta?

Risposta: Se lo faccio bene, vedo quanto uniti sono gli amici e quanto separato sono da loro, quanto piccolo sono io e quanto grandi sono loro, quanto magnifico è lo scopo della creazione che loro stanno cercando ed in che misura sono incapace di apprezzarlo. Per me il gruppo è un ideale, un criterio per mezzo del quale misuro le mie mancanze. Non posso prendere queste mancanze in nessun altro luogo, eccetto per chiedere al Creatore.

Quando mi dirigo al gruppo correttamente, scopro queste mancanze in me stesso, questa carenza, questi desideri senza riempimento che richiamano immediatamente la Luce che Riforma. Questa Luce non viene da un’altra galassia, viene da me, dal mio cuore. Ho solo un desiderio più profondo per sperimentarla.

Nota: il termine “gruppo” non implica aspetto e caratteristiche fisiche, ma una rete di amici “punti nel cuore” connessi in un solo sistema.
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(Dalla 1° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 30.12.2010, “Cosa significa che la creazione del mondo è stata nella donazione?”)

Un commento

  1. Quindi in questo senso essere in relazione con il gruppo, significa “nutrire” la nostra parte materiale in quanto forma umana poichè siamo stati creati per vivere questa realtà, il punto nel cuore è l’obbiettività dove ogniuno di noi percepisce sè stesso separato dagli altri ? oi…….il punto nel cuore è ciò che sentiamo essere vivo in noi?

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