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Tutto è dentro la nostra connessione

Domanda: Come si relaziona la rivelazione della verità con la rivelazione del sistema delle anime interconnesse?

Risposta: È la stessa cosa. La connessione reciproca è la verità. La rete della nostra unione è chiamata “vaso” (Kli). Il Creatore imprime se stesso nella materia del desiderio di ricevere e colloca la Sua immagine dentro tutto il suo spessore. Adesso, dentro di me, c’ è uno spazio vuoto con un’ immagine scolpita.

Questa immagine è composta dalle connessioni tra i desideri che il Creatore riempie se essi sono corretti. In questo caso, la sua rete si trasforma in Lui. La rete integrale di questi punti è chiamata “Malchut del mondo dell’ Infinito”.

Gradualmente, il Creatore si occulta ed abbandona il sistema delle anime, il quale comincia la discesa dei mondi. Nella misura in cui Lui scompare, le anime si sentono sempre più opposte tra loro nel passaggio al lato opposto (Sitra Achra) dove la connessione è corrotta, impoverita ed assume una natura egoista. Come risultato, ci troviamo nel mondo corporeo ed invece della connessione reciproca, invece di sperimentare il Creatore che ci soddisfa, sperimentiamo un distaccamento dagli altri.

In verità, io sento costantemente il Creatore. Dopotutto, non c’ è altro che io possa sentire poiché ci siamo solo Lui ed io. Tuttavia, nella presente realtà, Lo percepisco in accordo al mio stato egoista attuale dell’ esistenza.

Lo scopo di questo processo è trovare la verità, lo stato autentico, dopo esserci spogliati di tutta la nostra copertura. Trovando nuovamente la connessione tra di noi, in un certo punto, vedrò che questa non lega le persone ma le anime o i desideri. È nella natura di questa connessione, nella sua essenza, che il Creatore può rivelarsi davanti a noi. Non c’è altra realtà al di fuori di quella integrale, la connessione mutua. Questa impregna tutto e noi ne siamo fatti, cosicché non possiamo sentire nient’altro. Siamo all’interno di questa realtà.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 3.11.2010, “Il Creatore e Israele furono in esilio”)

Materiale correlato:

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Laitman blog: La connessione è vita

I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 19

Cari amici, per favore fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

La Torà sviluppa il riconoscimento del male in una persona

“…Cosa significa occuparsi della Torà [la correzione nel cammino della Luce, come fu detto “Io ho creato l’ inclinazione al male, e ho dato la Torà per la sua correzione affinché la sua Luce ci faccia ritornare al bene] e le Mitzvot? [l’ egoismo di una persona consta di 613 desideri egoisti, i quali devono essere corretti dentro gli opposti, e ciò é chiamato realizzare 613 comandamenti]

Sappiamo che questa é la questione sul riconoscimento del male che si trova in noi. Il che significa occuparsi delle Mitzvot in maniera appropriata, con il fine di chiarire la purificazione graduale e lenta in questi, che in verità é la misura dei gradi che si trovano nella purificazione, la quale sarà svegliata dal riconoscimento del male che si trova in noi”.

-Baal HaSulam “L’essenza della religione ed il suo scopo

“…attraverso la purificazione ed il raffinamento che sentiamo nel momento del lavoro puro per il Creatore, per compiacerlo, si sviluppa in noi una relazione relativa a riconoscere la bassezza di queste scintille di amore proprio, dato che ci disturbano nel nostro cammino, con il fine di ricevere il piacere di questo raffinamento dell’ abbondanza del Creatore”.

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Elevati per mezzo del gruppo

Inizialmente, ho solo un desiderio materiale “l’autocompiacimento” ed un punto nel cuore, un seme dell’ attributo della dazione che anela il mondo superiore. Elevo questo punto al di sopra del desiderio incrementando la sua importanza rispetto ai desideri corporei ed allora mi rivolgo all’ambiente, ovvero al gruppo, ai testi kabbalistici ed al maestro.

In risposta ricevo da loro un desiderio incrementato e raffinato. Questo viene incrementato nei termini del suo potere e modificato nel senso che io acquisisco l’ importanza dello scopo (acquisire l’ attributo della dazione) e mi rendo conto della mia incapacità di riuscirci per conto mio.

Con questo desiderio, mi rivolgo “all’ alto”, elevo MAN (una preghiera per la correzione). Come risultato, la Luce Circondante (Ohr Makif, OM) discende “dall’ Alto” e mi riforma, mi porta di nuovo alla proprietà della dazione.

I seguenti sono stati obbligati:

1. Appello al gruppo
2. Ricevo da esso un’ aspirazione spirituale
3. Appello al Creatore
4. Ricevo la correzione

Di conseguenza, nasce un Kli, un vaso di dazione, la somma di tutti i fattori.

Domanda: Come so che la mia aspirazione è provenuta dal gruppo?

Risposta: Tu esamini il grado nel quale desideri unirti con gli amici, ma sei incapace di farlo. Se hai messo uno sforzo di gran qualità in questa necessità, elevi il MAN corretto. In altre parole, la somma di tutti i tuoi desideri diretti all’unione crea una richiesta di aiuto.

Domanda: Quali sono i segni che mi sto appellando al gruppo nella maniera corretta?

Risposta: Se lo faccio bene, vedo quanto uniti sono gli amici e quanto separato sono da loro, quanto piccolo sono io e quanto grandi sono loro, quanto magnifico è lo scopo della creazione che loro stanno cercando ed in che misura sono incapace di apprezzarlo. Per me il gruppo è un ideale, un criterio per mezzo del quale misuro le mie mancanze. Non posso prendere queste mancanze in nessun altro luogo, eccetto per chiedere al Creatore.

Quando mi dirigo al gruppo correttamente, scopro queste mancanze in me stesso, questa carenza, questi desideri senza riempimento che richiamano immediatamente la Luce che Riforma. Questa Luce non viene da un’altra galassia, viene da me, dal mio cuore. Ho solo un desiderio più profondo per sperimentarla.

Nota: il termine “gruppo” non implica aspetto e caratteristiche fisiche, ma una rete di amici “punti nel cuore” connessi in un solo sistema.
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(Dalla 1° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 30.12.2010, “Cosa significa che la creazione del mondo è stata nella donazione?”)