Lettere Vive

Anno dopo anno, stiamo provando a portare le nostre lezioni più vicine alla gente, al mondo ed è estremamente difficile. Baal HaSulam scrisse nella sua “Profezia”, che chiese, pregò il Creatore affinché lo aiutasse a scendere dal suo grado per essere capace di spiegare il metodo della rivelazione del Creatore alla gente.

Nel mondo spirituale è molto difficile discendere dal proprio grado perché lì tutto è completamente trasparente e chiaro. Dato che il grado superiore è la perfezione, discendere da esso per conto proprio è ancora “più impossibile” che ascendervi. Non ci sono parole per spiegarlo in quanto la spiritualità è sensazione pura.

I kabbalisti riuscirono a trovare le parole per trasmettere l’ informazione spirituale, ma destinarono i loro scritti kabbalistici ai loro amici. Dietro ogni parola che essi pronunciarono, come per esempio “schermi” (Masachim), “discernimenti” (Havchanot), “l’ elevazione di Malchut a Binà” e così via, dietro le forme speciali delle lettere maiuscole ampliate, emergono nozioni spirituali.

Per loro, tutto è come uno “spartito musicale” per un musicista, che può piangere o ridere solo guardandolo. Per lui, queste sono sensazioni come la vita, che risvegliano immediatamente sentimenti in lui. Tuttavia, è ben altra cosa avere uno spartito musicale e raccontarlo a parole. Se io ti chiedessi di raccontarmi delle tue sensazioni su di una sinfonia, cosa mi diresti?

Tuttavia, abbiamo bisogno di raccontare in qualche modo i nostri sentimenti, a prescindere dal fatto che ancora non siano spirituali e precedano l’ ingresso al mondo spirituale; comunque i nostri studenti e la gente comune della strada sono separati da molti, molti anni di sviluppo. Se dovessimo trasmettere le lezioni in una maniera non adattata, nessuno le capirebbe. È molto difficile scendere da questo livello, ma dobbiamo cercare di farlo. C’ è ancora molto che possiamo fare qui.
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(Dalla seconda lezione del congresso di Kabbalah nel deserto di Aravà del 31 Dicembre 2010)

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