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Saggio amore

Se il Creatore vuole portarci alla somiglianza con Lui, allora, come può Lui risvegliare in noi il sentimento della Sua grandezza, il valore della proprietà della dazione, affinché desideriamo cambiare il nostro stato di esistenza in favore del Suo? Lui non ha molte opzioni, siamo obbligati ad ascendere a piccoli passi, facendo sempre tentativi di scegliere un grado più elevato al di sopra del nostro presente stato.

A causa di questo, il Creatore non può rivelarci il suo amore! Di fatto, se l’ amore fosse rivelato, rovinerebbe immediatamente tutta la scala dei gradi spirituali e tutto ciò che li differenzia.

Un bambino è il capo di una famiglia e chiede costantemente ai genitori, presumendo che vivano per lui e si approfitta del loro amore. Se tuttavia, si trova in casa d’ altri, agisce in maniera totalmente differente: non farà richieste come avrebbe fatto in casa sua, sarà timido e spaventato; ma in casa sua non ha vergogna, né paura.

Pertanto, se il Creatore ci rivela il suo amore, noi, come bambini maleducati, non saremmo mai capaci di apprezzare la sua grandezza ed ascendere a Lui. In questo mondo, siamo spinti dall’ istinto naturale che ci spinge a crescere e ad evolvere; ma nel mondo spirituale, questo istinto non esiste. Dobbiamo sviluppare questo desiderio per conto nostro.

D’ altra parte, se il Creatore rivelasse se stesso come un Essere amoroso, noi non faremmo del tutto caso a Lui. Pertanto, Lui si deve occultare con il fine di darci un’ opportunità di evolvere ed apprezzare la Sua magnificenza nell’ oscurità. Nella Luce, non saremmo capaci di farlo.

Questo è proprio quello di cui le forze impure (Klipot) si lamentano; esse vorrebbero scoprire il Creatore prima di ricevere lo schermo. In tal caso, non avremmo nessuna possibilità di riuscire a dare a tutti.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 3.01. 2011, “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”)

Lezione quotidiana di Kabbalah – 24.01.2011

Scritti di Rabash: Articolo 18
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Il Libro dello Zohar: Punto 117, Art. “Il conduttore dei somari”, Lezione 8
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Talmud Eser Sefirot, Parte 8, Punto 62, Lez. 36
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Scritti di Baal HaSulam, Art: “L’ essenza della Saggezza della Kabbalah”, Lez. 2
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I Kabbalsiti sulla Torà ed i Comandamenti, parte 12

Cari amici, per favore fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

613 consigli e 613 comandi

“…quello che viene denominato Mitzvot TaRIaG (613 precetti) sono TaRIaG Eitin di Oriata (613 consigli della Torà) (Eitin di Oraita, raccomandazioni di come correggere il vaso). Ed in molte parti dello Zohar si legge che i Mitzvot TaRIaG sono TaRIaG Pkudin (Pkudin, le Luci che devono entrare nel Kli corretto) (613 comandi) Dato che dall’ inizio la persona é obbligata a osservare Torà e Mitzvot con il fine di purificare il proprio corpo (a se stesso dall’ egoismo) e sviluppare la propria anima (l’ aspirazione per l’ amore e la dazione).

Allora troviamo che per lui, i 613 Mitzvot sono nell’ aspetto dei 613 Eitin (correzioni di tipo Eitin); cioé “consigli” in modo che sia finalmente purificato per arrivare (innalzarsi sull’ egoismo) davanti al Re e meritare la Luce del Suo Volto. Dato che l’ osservanza della Torà (attraendo la Luce) ed il compimento dei Mizvot (correzione dei 613 desideri egoisti) lo purificano lentamente (dal suo egoismo naturale) fino ad essere ricompensato con la Luce del Volto del Re della Vita (la proprietà universale di dazione ed amore, contrariamente non c’ é l’ uso nelle sue azioni).

Nella stessa maniera é scritto nella Ghemarà “Per caso importa al Creatore se si macella il toro dalla gola o dietro il collo? (in altre parole, le azioni meccaniche in se non hanno senso) Eccetto che non ci hanno dato la Torà e Mitzvot se non per purificare con essi Israele” (tutti quelli che aspirano al Creatore, la proprietà di “amare gli altri come te stesso”.

Tuttavia, dopo essere stato purificato a sufficienza (dai desideri egoisti) e meritevole della Luce del Volto del Re (l’ attributo di dazione) allora gli occhi e l’ anima (desiderio di donare) gli sarano aperti e sarà ricompensato (dentro se stesso) per raggiungere le 613 Luci Sacre, che si trovano nei 613 Mitzvot (corretto i desideri), le quali sono il segreto dei Suoi Nomi Sacri (raggiungimento) gli stessi chi gli arrivano per motivo del suo raggiungimento.

E per mezzo dell’ osservanza di ognuno dei Mitzvot (correzione di un desiderio), s’ impossessa (all’ interno) di una parte della Luce che accompagna la Mitzvà. Perché in definitiva, la Mitzvà é il Kli (il segreto del desiderio) ed in questo si veste la Luce, cioé, é un Nome Sacro, i cui dettagli vengono attribuiti a questa Mitzvà. Ciò che significa che “La Mitzvà é una lampada e la Torà é la Luce”. Ed é allora che vengono chiamati 613 Mitzvot “613 Pkudin”

-Baal HaSulam, “Introduzione al libro, Dalla bocca di un saggio”

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Onora il padre

Domanda: Perché quando si pronuncia il Tetragramma, le quattro lettere del nome del Creatore (HaVaYaH – יהוה), in ebraico, si pronunciano ” Yod-Khey-Vav-Khey “, sostituendo il suono” H “con” KH “?

Risposta: Non vi è nulla di speciale, la gente lo fa solo per rispetto per il Creatore. Questo è anche utilizzato nella Saggezza della Kabbalah. Non chiamate vostro padre con il suo nome, vero? Piuttosto, vi rivolgete a lui come “padre”, e in modo simile, ci si rivolge al Creatore.

Ma in verità, tutti i nomi che attribuiamo al Creatore sono manifestazioni della Luce Superiore rispetto a noi. Noi li consideriamo “Borè“, il Creatore, perché la parola “Borè“si compone di due parole:”Bo” (vieni) e “” (vedi). In altre parole, non il nome, ma piuttosto la presenza si riscontra all’ interno della vostra proprietà (Kelim, vasi). La Luce che funziona su di voi evoca in voi certe sensazioni, e l’ assegnazione dei loro nomi.

Dopo tutto, cosa significa “il Creatore misericordioso”? Sento che ora mi sta trattando in modo particolare, con una certa compassione. Ma se è davvero misericordioso, mi è sconosciuto. Tutto quello che so è che per me, per esempio, ha mostrato misericordia. Pertanto, tutti i nomi del Creatore sono la mia reazione all’ influenzare della Luce Superiore su di me.

Inoltre, “Elokim” è Binà; “HaVaYaH” è Zeir Anpin , e “Adni” Malchut . Questi sono fenomeni che si rivelano a noi dal sistema superiore. Ciò che noi chiamiamo “il Creatore” è la manifestazione di una certa forza che è superiore rispetto a noi, non ciò che definisce questa forza in movimento. L’ essenza del Creatore, Azmutò , non può essere rivelata in noi.

Insomma, “Un giudice ha solo quello che i suoi occhi possono vedere!” Quando si inizia a conoscere il Creatore, troverete i nomi per Lui voi stessi perché siamo noi chi chiamiamo fenomeni manifestati per la Luce Superiore.
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(Dalla lezione Introduttiva a Netanya 12.12.2010)

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